Il piano per la lotta alla disoccupazione giovanile in Sicilia ha registrato ritardi. «Dovuti al Covid e alla scrematura delle richieste dormienti», spiega a MeridioNews il componente della giunta Musumeci che assicura la pubblicazione delle graduatorie a breve
Garanzia Giovani 2 e la preoccupazione degli aderenti Assessore Scavone: «Operativi entro il mese di giugno»
«A breve pubblicheremo l’elenco provvisorio dei soggetti promotori ed entro metà giugno partirà tutto il meccanismo di Garanzia Giovani 2». Antonio Scavone, assessore regionale alle Politiche del lavoro, la chiuderebbe così la questione sul ritardo che lamentano gli aderenti alla fase 2 del piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile per i ragazzi dai 15 ai 35 anni e le cui misure sono state approvate più di un anno fa. Sebbene gli avvisi siano stati pubblicati in Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana a dicembre 2020, gli aderenti non hanno ancora potuto partecipare ai tirocini.
«Stiamo completando la fase di accreditamento delle Agenzie per il lavoro (Apl) e degli enti di formazione – dice l’assessore Scavone a MeridioNews – Se un ritardo c’è stato, è imputabile alla pandemia che ha comportato uno slittamento dei termini, e al lavoro di scrematura delle graduatorie, a cui abbiamo proceduto scartando le richieste dei dormienti». Ovvero le domande degli anni passati di cui non si è avuta più traccia e che, a dire dell’assessore, «ammontavano a circa 93mila». Secondo i Centri per l’impiego interpellati da MeridioNews, «il ritardo indubbiamente c’è». E, in effetti, la presentazione delle istanze è stata possibile fino all’8 febbraio, termine da cui decorrono i 60 giorni per espletare le procedure di presa in carico e profilazione degli aderenti al programma. Anch’essi scaduti. Nel frattempo, pullulano le segnalazioni sui social da parte di chi ha aderito al piano nei primi mesi del 2021 e dai Cpi si sente rispondere che è tutto fermo. «Il centro per l’impiego mi ha contattata un mese fa per firmare il patto di servizio – lamenta una giovane catanese – ma, da allora, non ho ricevuto più nessuna notizia, né mi hanno fornito una data orientativa per la piena operatività».
I candidati, infatti, sebbene abbiano espletato la maggior parte delle procedure propedeutiche all’avvio, non possono ancora selezionare alcuna misura del piano. Per questo motivo, i centri per l’impiego si dividono tra chi sta preferendo attendere la Regione e chi, invece, ha già completato la presa in carico con la sigla del patto di servizio. «Con la conseguenza – ammette Salvatrice Rizzo, responsabile del servizio dell’ufficio provinciale del lavoro di Catania – che non appena i bandi saranno operativi e gli aderenti potranno selezionare la misura nella piattaforma Silav (il sistema informativo del lavoro della Regione Siciliana, ndr), alcuni patti di servizio già stipulati dovranno essere rettificati». In altri termini, fino a quando la Regione non emanerà le direttive attuative e l’elenco dei soggetti promotori, ovvero le aziende in possesso dei requisiti per gestire l’offerta formativa del tirocinio e beneficiare degli sgravi riconosciuti dalla misura agevolativa per il lavoro giovanile, la fase 2 di Garanzia Giovani non potrà partire.
«Da parte della Regione c’è un ritardo sulla formazione dell’elenco dei soggetti promotori – chiosa a MeridioNews il responsabile del Cpi di Augusta Filadelfo Sesto -Noi stiamo completando la profilazione di tutti gli aderenti, ma fino a quando non riceveremo l’elenco e il riparto dei fondi per ogni singola misura, e le direttive regionali sul periodo e sulla tipologia di lavoro che si andrà a svolgere, il programma non potrà partire perché nessuna misura potrà essere operativa senza le linee guida della Regione». Al ritardo, dovuto anche agli effetti della pandemia, si aggiungono le difficoltà nella procedura di presa in carico. «Al momento è un po’ farraginosa – spiega a MeridioNews Paolo Lo Iacono del Cpi di Mistretta – perché la stipula del patto di servizio non può avvenire in presenza, ma attraverso un sistema di firma digitale». Tuttavia, prosegue Lo Iacono, «se non ci sono i finanziamenti, è tutto fermo, perché la Regione deve ancora iscrivere nel capitolato i fondi necessari e senza soldi non possono partire i tirocini». Insomma, per il Cpi in provincia di Messina «il programma sta partendo adesso, o meglio sta zoppicando», è la posizione di Lo Iacono.
Il piano di occupazione giovanile dal valore complessivo di circa 120 milioni di euro (ripartiti su sette misure) verrà gestito dal sistema del dipartimento regionale del lavoro, insieme alle Apl e agli enti di formazione. In questo quadro, occupa un ruolo anche Anpal nella qualità di autorità capofila che, secondo quanto ricostruito da questa testata, non è ancora stata coinvolta dalla Regione per l’assistenza tecnica. «Bisognava accreditare le Agenzie per il lavoro e gli enti di formazione», ribadisce Scavone. Queste sono, dunque, le difficoltà a cui è andato incontro Palazzo d’Orleans per la piena operatività di Garanzia Giovani. Che, per voce dell’assessore, adesso però si trova «in una fase avanzata, abbiamo ricevuto anche i complimenti del direttore nazionale di Anpal servizi, perché saremo l’unica regione di Italia a partire contemporaneamente con tutte le procedure, riuscendo a fornire ai ragazzi un panel eterogeneo di scelte». Un ritardo che l’assessore, sebbene non senza difficoltà, ammette «perché dovuto all’allineamento delle adesioni, ma a breve pubblicheremo le graduatorie», assicura.