Formazione uno/ Menallo: “Azzerare il mostro giuridico dell’Avviso 20”

Confermata la presenza a Palermo per oggi (tempo permettendo) degli ispettori dell’Ufficio antifrode dell’Unione europea (Olaf) incaricati di verificare la spesa dei fondi comunitari da parte della Regione siciliana nel settore della formazione professionale. Mai visita fu più indicata. Il settore è nella bufera anche per le conseguenze provocate dalla trasmissione “Report” di Rai Tre che ha dedicato ampio spazio, domenica 9 dicembre, alle vicende del voto di scambio in Sicilia nella formazione professionale, amplificandone gli effetti.

Per approfondire lo ‘tsunami’ provocato dalla trasmissione, ma anche per commentare il significato della venuta dei funzionari comunitari a Palermo, ci siamo fatti una chiacchierata con l’avvocato Francesco Menallo, esponente di spicco del Movimento 5 stelle (M5s), candidato a Sindaco del Comune di Ustica e presidente della Fondazione Cas, Ente di formazione rimasto fuori dall’Avviso 20/2011, che opera da oltre trent’anni nella formazione professionale. Uno di quelli, Menallo, che ha fortemente contestato l’Avviso 20/2011 non solo a parole ma con i fatti. E che fatti! Diversi sono stati i ricorsi amministrativi e civili sull’Avviso 20/2011.

– Presidente Menallo, cosa ne pensa dell’arrivo degli ispettori dell’Olaf?

”Spero che possano contribuire ad azzerare quel mostro giuridico che è l’avviso 20/2011”.

– Non ha pensato agli effetti sul settore della formazione professionale?

”Il settore è già morto definitivamente da due anni. Anziché risanarlo si è pensato di distribuire ulteriore denaro agli amici degli amici”.

Cosa ne pensa delle esternazioni del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, all’indomani del servizio di “Report” sulla formazione professionale in Sicilia?

”Spero che abbia il coraggio di andare avanti fino in fondo”.

– Anche se questo dovesse significare la chiusura di almeno l’ottanta per cento degli Enti formativi collegati a parlamentari?

”Io spero che chiuda il cento per cento delle società e cooperative, perché non devono esserci canali privilegiati al di là di quelli legati al merito ed alla linearità di comportamento”.

– Secondo lei, che è esperto del settore della formazione professionale, su cosa indagheranno gli ispettori comunitari?

“Sui criteri di valutazione dei progetti dell’Avviso 20/2011, sulle modalità di erogazione del finanziamento, sull’affidabilità dei controlli e sulla congruità con le misure attivate”.

Cosa ne pensa dell’Unità di costo standard (Ucs) del Vademecum Fondo sociale europeo (Fse) Sicilia 2007/2013 e del sistema di rendicontazione adottati nell’”vviso 20/2011?

“Quello che penso è stato già scritto nel primo ricorso contro l’Avviso 20/2011, firmato anche dal sindacato Snals di Palermo, tuttora pendente. Ovvero che non sia affatto conforme alla norma comunitaria omettere la rendicontazione. Non è pensabile che si eroghino circa trecento milioni di euro per ogni anno dal 2012 al 2014 – quasi un miliardo di euro alla fine della giostra – senza alcuna rendicontazione. Ne hanno dato esempio, recentemente, i fatti accaduti nei Consigli regionali di Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia dove sono state erogate ingentissime somme di denaro senza alcun controllo sulla congruità della spesa. E pensare che gli Enti formativi in Sicilia non hanno dato alcuna buona prova di sé, restando assolutamente inani di fronte alle iniziative adottate dal dipartimento Istruzione e Formazione professionale sotto la gestione di Ludovico Albert, già dirigente generale al ramo. E questo perché assolutamente convinti, in quanto Enti attuatori, della necessità di evitare uno scontro con l’amministrazione regionale. Cosa che li avrebbe visti in una posizione assolutamente debole e facilmente attaccabile”.

– Da esponente del Movimento 5 Stelle (M5S), con una compagine di quindici parlamentari eletti all’Assemblea regionale siciliana lo scorso 28 ottobre, come riformerebbe la formazione professionale?

“Cancellerei gli ultimi due anni di gestione e azzererei gli ingressi abusivi nel sistema attivati, a partire dal 2002, in favore di società di capitali e cooperative, organismi creati ad hoc e vicini a diversi politici”.

– Quindi, vede di buon auspicio la presenza in Sicilia dei controllori della spesa comunitaria?

“I funzionari dell’Olaf credo siano gli unici organi inquirenti che non erano ancora transitati negli uffici di via Ausonia, 122, sede di Palermo dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale. Dopo resta la Protezione civile e l’esercito della salvezza”.

 

 


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