Formazione, sullo Ial Sicilia tutta la verità sui conti

Le imminenti elezioni politiche possono avere inciso sulle scelte strategiche dell’Ente di formazione più grande della Sicilia, lo Ial? E la mancata dichiarazioni di esuberi nel 2012 non è forse dipesa dalla necessità di tenere il personale in carica per via delle elezioni dello scorso 28 ottobre? A sentire diverse male lingue sembrerebbe proprio di sì.

E’ ovvio che non confermiamo la notizia e semmai proviamo a elaborare alcune segnalazioni per meglio comprendere le ragioni di tali affermazioni. Intanto sono già scattati i controlli in tutte le sedi dell’Ente di formazione Ial Sicilia. E non c’è Natale o festività che tenga. Quando il vento cambia non si guarda a niente e nessuno. E per la verità lo aveva proprio annunciato nei giorni scorsi il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

A darne seguito, attraverso una direttiva indirizzata agli uffici preposti, è stato proprio l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra. Con l’ausilio degli Ispettorati del lavoro, diretti dal dirigente generale del dipartimento lavoro, con l’interim della Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, la giovane guida politica di via Ausonia (sede dell’assessorato regionale alla Formazione professionale, a Palermo) ha avviato le verifiche.

Ma su cosa sarà incentrato il controllo? Cosa chiederanno gli ispettori? Presumibilmente dovrebbero accertare l’utilizzo da parte dello Ial Sicilia del finanziamento destinato al personale per gli anni 2011 e 2012. In particolare, l’accertamento dovrebbe riguardare la verifica circa il numero degli stipendi maturati dal personale e non ancora percepiti. Ma anche il numero dei mesi di utilizzo della Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd). Pare che saranno comparate le ore di effettiva attività svolta dal personale amministrativo rispetto al periodo di collocamento in ammortizzatore sociale.

Pare che gli ispettori acquisiranno le informazioni non soltanto con il supporto della documentazione cartacea, ma anche attraverso un colloquio con il personale docente e amministrativo. Nessun motivo di allarme, i controlli ispettivi saranno estesi a tutti gli Enti che hanno operato con risorse regionali. Enti, cioè, che hanno ottenuto nel 2011 una quota di finanziamento all’interno del Piano regionale dell’offerta formativa (Prof). E la modalità dovrebbe essere la stessa. Nessun privilegio e nessuna penalizzazione. Qui non c’è solo lo Ial tra gli Enti che verrano passati a setaccio.

Peraltro va riconosciuto che l’Ente di ispirazione cislina è stato fra i pochi a non dichiarare esuberi e non avviare le procedure di mobilità esterna attraverso l’applicazione delle norme previste dalla legge n.223 del 23 luglio 1991. Anche se molte perplessità questa decisione ha destato. Diversi analisti politici hanno interpretato questa scelta come una momentanea decisione legata al consenso elettorale. Gli stessi analisti sostengono che il giorno dopo la consultazione elettorale del prossimo 24 febbraio lo Ial potrebbe avviare una massiccia mobilità esterna al settore della formazione professionale. Cioè inizierebbe a licenziare. Vedremo se sarà proprio così.

Restano però alcune perplessità che cercheremo di sviscerare, sforzandoci di mettere a confronto i pochi elementi a disposizione. E ci viene in aiuto un commento postato da un “dipendente Ial” al nostro articolo di ieri, 26 dicembre, da titolo: “Formazione, mettere ‘fuori gioco’ la Cisl siciliana”. Tale commento presenta elementi di discrepanza. Proviamo a fornire una plausibile risposta anche per evitare facili strumentalizzazioni.

Per carità, non pretendiamo di conoscere la verità, quella spetta ai dirigente dell’Ente ed eventualmente alle autorità preposte ai controlli. Facendo un esercizio mentale proviamo più semplicemente a dimostrare che qualcuno probabilmente non la dice tutta fino in fondo. Intanto, precisiamo quanto pervenuto alla nostra redazione, contenuto rappresentatoci da diversi lavoratori dello Ial Sicilia. Parole che si discostano dalle affermazioni postate dal sedicente “dipendente Ial”.

Che ci sia diversità di veduta tra dipendenti in ordine alle mensilità arretrate? Sarà! O forse chi si firma “dipendente Ial” non appare essere un lavoratore, ma qualche dirigente che si cela dietro le spalle della parte debole del sistema? Tutto è possibile.

Veniamo, adesso, all’incongruenza. E per farlo partiamo dall’affermazione postata da questo pseudo dipendente. “Si fa presente che relativamente al prof 2011 è stato pagato tutto il 2011 (compresi 13ma e conguaglio) tranne il mese di Dicembre in quanto il finanziamento del 2011 era insufficiente a coprire i costi del personale (così come il 2010); per il 2012 non abbiamo, ad oggi, ricevuto un euro di finanziamento dell’Avviso 20/2011”.

Bene. Ora riportiamo quanto precisato da diversi dipendenti. Intanto le mensilità arretrate per il 2010 sono due e precisamente: la mensilità di dicembre e la tredicesima. E poi, nel 2011, restano da corrispondere ai lavoratori la retribuzione relativa alla mensilità di dicembre otre alla tredicesima. Per il 2012 la situazione resta un po’ più complessa per via di diversi fattori. L’Ente dichiara di avere corrisposto nel mese di luglio 2012 la differenza tra la quota di Cigd maturata dai lavoratori e quanto effettivamente lavorato in azienda, a seguito di parziale rientro in attività.

Eppure lo Ial ha ricevuto nell’anno 2010 lo stesso finanziamento del 2009, anno in cui aveva corrisposto tutte le mensilità al proprio personale compreso la tredicesima. Ed anche nel 2011 il finanziamento erogato dall’amministrazione regionale allo Ial non si è discostato da quello ottenuto l’anno precedente. Eppure sia nel 2010 che nel 2011 si sono accumulate mensilità non corrisposte.

Fine delle incongruenze? No. C’è dell’altro. L’Avviso 20/2011, che ha generato un finanziamento di circa 26 milioni di euro in favore dello Ial (circa 6 milioni in più rispetto agli anni pregressi), è stato avviato a partire dall’8 giugno 2012 con scadenza 7 giugno 2013. Eppure, il legale rappresentante dello Ial ha sottoscritto l’atto di adesione in sede di avvio delle attività corsuali a valere sull’Avviso 20/2011 che obbliga al rispetto del Contratto collettivo di lavoro (Ccnl) ed al pagamento mensilmente delle retribuzioni in favore del proprio personale.

Chiaramente la questione riguarda tutti gli Enti beneficiari di finanziamento sull’Avviso 20/2011. Precisazione che, comunque, effettuiamo proprio per evidenziare quanto riferitoci da diversi lavoratori che non si spiegano come mai, dal primo agosto al 30 novembre 2012, lo Ial ha ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo della Cigd in favore di una parte del proprio personale.

Ci è stato anche precisato che tutto il personale nel mese di agosto è stato posto in Cassa integrazione guadagni in deroga. Ed allora, che fine farà la quota di finanziamento dell’Avviso 20/2011 che non servirà a corrispondere le retribuzioni al personale per i quattro mesi da agosto a novembre 2012? In buona sostanza le risorse risparmiate con l’applicazione della Cigd come verranno utilizzate, dato che il finanziamento copre il costo complessivo di un anno per il personale?

I cattivi pensatori legano questo risparmio alla necessità di coprire un corposo debito maturato negli scorsi anni nei confronti dell’amministrazione regionale. Ma si tratta con ogni probabilità di voci fuori controllo. Non risulterebbe esserci alcun debito dello Ial nei riguardi della Regione. Abbiamo appreso, in tal senso, che lo Ial ha ancora aperti i rendiconti dal 2003 al 2011.

Quindi, come pensare che sia maturato un credito in favore dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale? Certo, dieci anni di rendiconti non chiusi sono difficili da digerire. Ma in questi casi la colpa non è dell’Ente ma, semmai, dell’amministrazione attiva che ha bruciato risorse per pagare super consulenti che non hanno avuto il tempo di chiudere i rendiconti degli anni pregressi. Una porcata abissale, questa.

Altri critici collegano il maggior risparmio a necessità politico-elettorali non meglio definite. E’ chiaro che prendiamo le distanze da queste affermazioni che appaiono fuorvianti ed oltre modo, secondo noi, lontane dalla verità. Per ragioni di informazione abbiamo provato a ragionare al solo scopo di dare spazio informativo ad un gruppo di lavoratori che non la pensa come la dirigenza dell’Ente di formazione. Del resto, sono stati tanti i lavoratori che hanno protestato allo scopo di far sapere all’assessore Scilabra il loro punto di vista sulle mancate retribuzioni. Una maniera diversa di partecipazione al confronto con le istituzioni. Siamo pronti ad accogliere smentite o ulteriori conferme su quanto rappresentato. I dubbi e le perplessità lanciate dalla nostra redazione nell’articolo già citato prima restano, comunque, in piedi. A maggior ragione che a riferircelo sono proprio i lavoratori, quelli veri.

Quale sarà l’atteggiamento della Cisl siciliana e dei parlamentari espressione della corrente “Innovazione del Pd (ex Margherita), lo sapremo nelle prossime settimane. Qualcuno avanza ipotesi strambe come quella che vedrebbe qualche esponente siciliano del sindacato “bianco” candidati alle prossime politiche. Una sorta di operazione simile a quella che ha visto il già segretario regionale della Cgil siciliana, Mariella Maggio, solcare il portone di Palazzo dei Normanni, sede del parlamento siciliano. Ma quella è altra storia tutta sindacale che diventa anche politico-elettorale. Presto conosceremo l’esito delle verifiche ispettive allo Ial e magari, avvicinandosi anche la scadenza elettorale, ne sapremo di più.

 

Giuseppe Messina

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