Il chiarimento ce stato, ma le lettere di dimissioni vanno avanti. In pochi credono oramai alle parole della dirigente generale che ha ricevuto di fatto la sfiducia dai capi servizio che costituiscono lossatura verticistica del dipartimento
Formazione professionale, dalla Corsello un nulla di fatto e i dirigenti del dipartimento la ‘sfiduciano. E se ne vanno via…
IL CHIARIMENTO CE STATO, MA LE LETTERE DI DIMISSIONI VANNO AVANTI. IN POCHI CREDONO ORAMAI ALLE PAROLE DELLA DIRIGENTE GENERALE CHE HA RICEVUTO DI FATTO LA SFIDUCIA DAI CAPI SERVIZIO CHE COSTITUISCONO LOSSATURA VERTICISTICA DEL DIPARTIMENTO
Continua a respirarsi aria di bancarotta al dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale, la cui struttura organizzativa potrebbe sfaldarsi da un momento allaltro sotto i colpi dellinadeguatezza operativa dei vertici governativi e della burocrazia regionale.
Adesso le voci di possibili dimissioni di alcuni dirigenti di servizio operanti presso il citato dipartimento, tra i più complessi e di difficile lettura della macchina amministrativa regionale, appaiono sempre più veritiere.
Dopo il faccia a faccia, nulla è cambiato. Dopo la lettera, i cui contenuti, in parte, sono stati pubblicati dal nostro giornale in un vespaio di polemiche, lincontro tra il capo del dipartimento, Anna Rosa Corsello, e i dirigenti di Servizio doveva servire a chiarire alcune cose. Passi in avanti? Macchè!
Il risultato è stato lo stesso, anzi peggio, i dirigenti non arretrano e, di fatto, sfiduciano il loro capo. Difatti, le solite rassicurazioni della dottoressa Corsello che avrebbe garantito larrivo tempestivo di una cinquantina di unità dal dipartimento Lavoro non hanno fatto breccia tra i dirigenti, tutti presenti, anche i non firmatari della lettera. Incontro che ha visto la partecipazione anche dellassessore Nelli Scilabra e della dottoressa Olimpia Campo, capo di gabinetto alla formazione professionale.
Un risultato per la verità pare essersi raggiunto: prima si paventava lipotesi di un esodo in massa dal dipartimento, adesso, da indiscrezioni assunte, parrebbe che qualcuno, o forse più di uno, abbia messo nero su bianco e depositato una lettera per la risoluzione del contratto che lega il dirigente al dipartimento guidato dalla condottiera dottoressa Corsello.
Cosa chiedevano i dirigenti firmatari della famosa lettera indirizzata allassessore Nelli Scilabra e, per lappunto, alla dottoressa Corsello? Richieste semplici e pure legittime: potenziamento degli uffici con personale motivato e attrezzature a supporto, organizzazione del lavoro e aggiungiamo noi, magari con maggiore e più costante presenza del dirigente generale e procedure amministrative chiare e tempestive. Soprattutto, la cosa che ha accomunato i firmatati della lettera, la difesa del dipartimento, dai dirigenti di servizio ai funzionari direttivi, agli istruttori ed il personale tutto, dagli attacchi sferrati dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, anche attraverso una campagna mediatica ad hoc. Ricordiamo di una lettera dove il governatore della Sicilia, per giustificarsi, di fronte allopinione pubblica e al mondo dei lavoratori che attendono anche da oltre due anni gli stipendi, ha accusato alcuni dirigenti di scarsa abnegazione al lavoro, prefigurando, addirittura, il possibile licenziamento. Manco se fossimo in un regime totalitario!
Per correttezza dinformazione e dopo aver citato, in un nostro precedente articolo sullargomento, i due dirigenti che non hanno sposato liniziativa dei colleghi, non avendo firmato la lettera, Marcello Maisano, Capo Area affari generali e Giuseppa Picone, Capo Servizio 9 – Scuola infanzia ed istruzione di ogni ordine e grado statale, riportiamo di seguito coloro che, invece il documento lhanno sottoscritto.
Si tratta di:
– Domenico Giubilaro, Capo Area 1 e responsabile della Direzione e coordinamento per le politiche di coesione,
– Maurizio Caracci, Capo Servizio 3 Programmazione per gli interventi in materia di formazione professionale e formazione permanente e continua,
– Rosa Maria Milazzo, Capo Servizio 4 Programmazione per gli interventi in materia di istruzione scolastica, universitaria e post universitaria,
– Michele Lacagnina, Capo Servizio 5 Gestione per gli interventi in materia di Formazione professionale,
– Filippo Castiglia, Capo Servizio 6 Gestione per gli interventi in materia di istruzione scolastica e universitaria (ad interim),
– Teresa Garofalo, Capo Servizio 7 Sistema informativo, accreditamento e recupero crediti,
– Marco Montoro, Capo Servizio 8 Rendicontazione interventi Fse e comunitari, monitoraggio e controlli di primo livello,
– Fabio Ballo, Capo Servizio 10 Scuola dellinfanzia ed istruzione di ogni ordine e grado non statale,
– Filippo Castiglia, Capo Servizio 11 Ricerca scientifica e tecnologica, politiche di decentramento universitario e consorzi universitari,
– Mario Medaglia, Capo Servizio 12 Interventi per ledilizia scolastica e universitaria, gestione anagrafe delledilizia scolastica,
– Vita Di Lorenzo, Capo Servizio 13 diritto allo studio, assistenza agli alunni svantaggiati e buono scuola
– Giovanna Cuttitta, dirigente responsabile di Unità operativa allinterno del Servizio 13 del dipartimento
Calpestando i corridoi del dipartimento si respira una generalizzata demotivazione e guardando gli uffici si ha lidea di un prossimo smobilizzo.
E pensare che proprio il dipartimento Istruzione e Formazione professionale pullulava di personale fino a un anno e mezzo fa, cera un via vai di persone, si svolgeva una mole immensa di lavoro e la vitalità si riscontrava in ogni dove. Oggi, lo scenario è diverso, una desertificazione non solo nei numeri degli impiegati impegnati ma anche nellincentivo al lavoro che non traspare più. È questo in danno maggiore che il Governo regionale e il dirigente generale possano aver compiuto. La logica dello scaricabarile non ha mai condotto a destinazione chi la perpetra.
E poi, viene spontaneo chiedersi come mai adesso la dottoressa Corsello sente il bisogno di spostare una cinquantina di dipendenti regionali, quando quindici mesi addietro ha giustificato la maxi rotazione di personale come in esubero rispetto alle necessità di servizio. È da quel momento che il dipartimento ha affievolito costantemente e inesorabilmente la forza durto che garantiva risposte agli operatori del servizio. Certo che non tutto andava a gonfie vele e qualcosa si doveva pure aggiustare, visto che i ritardi nellerogazione dei finanziamenti e nella rendicontazione dei progetti formativi ultimati era già una realtà. Pensare, però di risolvere le criticità cacciando, sic et simpliciter, dirigenti, funzionari e impiegati dal dipartimento, si è rivelato un vero e proprio suicidio.
Lo sfascio, più volte anticipato dalle colonne di questo giornale, è sotto gli occhi di tutti. Le belle parole e leffetto mediatico, ospitati da qualche parte, non incantano più. E questo il cittadino siciliano, che sente addosso tutto il peso dellinadeguatezza dellesecutivo Crocetta, lo ha capito da un po.