Più che una notizia è un'indiscrezione. Da confermare, ma non per questo, come dire?, meno 'golosa'. Sembra che i rapporti tra il presidente della regione, raffaele lombardo - dimissionario m sempre superattivo quando si tratta di aprire e chiudere 'operazioni' -e l'onorevole riccardo savona, leader del movimento popolare siciliano, si sarebbero un po' 'raffreddati'.
Formazione, Lombardo e Savona ai ferri corti?
Più che una notizia è un’indiscrezione. Da confermare, Ma non per questo, come dire?, meno ‘golosa’. Sembra che i rapporti tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo – dimissionario m sempre superattivo quando si tratta di aprire e chiudere ‘operazioni’ -e l’onorevole Riccardo Savona, leader del Movimento popolare siciliano, si sarebbero un po’ ‘raffreddati’.
Pomo della presunta discordia, neanche a dirlo, la gestione della formazione professionale. Spedito a l’ex assessore, casa Mario Centorrino, area Pd – operazione che risale a un paio di mesi addietro – Lombardo prima ha tenuto per sé l’interim e poi ha nominato assessore Accursio Gallo, vicino, per l’appunto a Savona.
Dopo un altro mese di ‘melina’, dovuta al fatto che il presidente della Regione – uomo dalle salde idee politiche che, però, cambia spessissimo – non sapeva se continuare a stare o meno con il Pd, lo stesso Lombardo ha deciso: addio definitivo al Pd, via dunque il dirigente generale del settore, Ludovico Albert (uomo del Partito democratico) e carta bianca per Savona e Gallo.
Questo, forse, era quello che pensava Savona. Che, stando a indiscrezioni, pur avendo messo lì l’assessore Gallo – e pur essendo il Movimento popolare siciliano alleato di Lombardo alle prossime elezioni regionali – continua a contare poco. Insomma Lombardo, forte ancora di quella ‘famigerata’ delibera di giunta che concentra tutte le più importanti scelte dei dodici assessori regionali nella mani del presidente (e del suo capo di gabinetto), continua ad accentrare tutto.
Si dice che Savona, adesso, si starebbe un po’ stufando. Prima non si poteva fare nulla perché bisognava capire cosa fare con il Pd; poi non si poteva fare nulla perché c”era ancora Albert; ora non si può fare nulla non si capisce bene perché. Si romperanno i telefoni anche questa volta? O, alla fine, prevarranno le esigenze di coalizione?