Sembra completarsi il folle disegno di liberalizzare il settore della formazione professionale in sicilia a danno dei lavoratori. Un progetto studiato a tavolino a palermo e perfezionato nelle stanze dei bottoni della "roma padrona". Una dimostrazione senza veli di come lo statuto autonomistico è rimasto carta straccia per raffaele lombardo e company.
Formazione: chi specula sul personale?
Sembra completarsi il folle disegno di liberalizzare il settore della formazione professionale in Sicilia a danno dei lavoratori. Un progetto studiato a tavolino a Palermo e perfezionato nelle stanze dei bottoni della “Roma padrona”. Una dimostrazione senza veli di come lo Statuto autonomistico è rimasto carta straccia per Raffaele Lombardo e Company.
Dicevamo di un percorso congegnato e preparato nei minimi particolari. Proprio così. E la dimensione di questa scellerata riforma si delinea in questi giorni, atteso che gli Enti formativi, oramai imprese produttrici di profitto, stanno ultimando le cosiddette procedure di reclutamento del personale. Ed ecco uscire fuori tutta la creatività fatta di requisiti, principi, atteggiamenti, certezze, ipocrisia ma sopratutto rifiuto nel reclutare il personale avente diritto adducendo scuse a di poco incredibili. Almeno questo appare nella gran parte dei casi.
Un sistema, quello del reclutamento del personale, iscritto al cosiddetto Elenco unico di ispirazione pidiessina, caratterizzato dalla presenza di trappole, buche e superfici scivolosa a danno dei lavoratori. Categoria disgraziata, perché legata da contratto a tempo indeterminato in quanto assunti entro il 31 dicembre 2012. E’ chiaro che qualcuno deve pagare, come in ogni cosa. Così come qualcuno deve guadagnarci, come in ogni cosa.
Abbiamo dato voce, in questi giorni, alle tante segnalazioni giunte nella nostra redazione. Si è trattato di lamentele dai lavoratori del settore formativo per il comportamento assunto dagli Enti gestori privi di personale subordinato e restii ad assumerlo. Enti cioè da non annoverare tra i cosiddetti “storici”. Che non hanno maturato il cosiddetto consolidato di ore e attività formativa nei Piani regionali dellofferta formativa (Prof) precedenti. Ma che si sono attrezzati, però, per pubblicare un bando di selezione per il reclutamento di personale esterno.
Del resto, in un modo o nell’altro al territorio di appartenenza qualche risposta politico-elettorale bisogna pure darla. Secondo quanto lamentato, sembra che le richieste di candidatura avanzate da tali Enti per lassegnazione di moduli al personale incluso nellalbo/elenco unico ad esaurimento del personale della formazione professionale non siano conformi alle disposizioni e normative impartite dallassessorato regionale Istruzione e Formazione professionale.
Almeno questo è quanto precisa lo Snals/Confsal sulla vicenda in una nota diramata alla stampa nelle scorse ore. Inoltre, con offerte tendenziose, pare che Enti formativi, privi di scrupoli, cerchino ogni strumento verbale e non scritto, volto a scongiurare la disponibilità del lavoratore ad accettare lincarico. Una vera e propria vergona. Una sorta di istigazione. E poi ci chiediamo: chi sta effettuando i controlli sulla corretto iter procedurale di reclutamento del personale? E quanto tempo bisognerà attendere per applicare le eventuali penalità a quegli Enti irregolari?
La logica clientelare è veramente difficile da estirpare. Diversi sono gli esempi anche di Enti di grosse dimensioni e di proprietà di sindacalisti- politici, che si sono preoccupati di pubblicare un bando per il reperimento di personale esterno per ricoprire la figura di docente.
Pertanto, lo Snals Confsal settore formazione professionale ha attivato la propria struttura legale per procedere a verificare eventuali comportamenti illegittimi nei confronti degli operatori della formazione professionale ed intervenire, a seconda dei casi, per la tutela degli stessi lavoratori.
Pare una reazione tardiva, quella dello Snals settore formazione professionale. Ma è pur sempre una risposta in una giungla di assordante silenzio da parte di altri sindacati che tacciono perché interessati, attraverso propri esponenti, ad incarichi di governo alla Regione siciliana.
Altro che tutela dei lavoratori! Una parte del sindacato pare abbia perso quello smalto che, in certi frangenti, ha reso, nel passato, utile e positiva in chiave prospettica il ruolo programmatore del sindacato. Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, pare non abbia interesse a sistemare qualcosa nel settore della formazione professionale. Seguiremo gli sviluppi.