Formazione 2/ Lo scontro tra l’assessore Scilabra e la Cisl di Maurizio Bernava

IL GOVERNO REGIONALE CONTINUA A GETTARE FUMO.

In difficoltà su tutti i fronti, il Governo dell’ultima Regione europea (cioè la Regione dove gli indicatori economici e sociali sono peggiori di tutta l’Unione Europea) rilancia nell’unico settore dove trova ancora credito: nelle chiacchiere, nelle denunce fine a se stesse e nella demagogia. Per provare a conquistare la prima pagina dei giornali che ancora gli danno corda.

Stasera la sceneggiata è con la Guardia di Finanza. Controlli per tutti gli enti formativi, dice l’assessore Nelli Scilabra. Soprattutto per quegli enti con i rendiconti bloccati negli uffici della Regione da anni.

Accuse per tutti, fumo, fumo e ancora fumo. Attacchi anche per il segretario generale della Cisl siciliana, Maurizio Bernava. Attacchi scomposti, in stile Rosario Crocetta. L’assessore Scilabra attribuisce al segretario generale della Cisl siciliana parole che lo stesso Bernava dice di non aver mai pronunciato.

La replica del numero uno della Cisl siciliana non si fa attendere: “Non so di cosa parli l’assessore Scilabra. La Cisl difende i lavoratori, non gli enti. E di fronte ad atti di illegalità, non ha mai avuto difficoltà a promuovere denunce agli organi competenti”.

Poi, dimenticando i toni non esattamente ‘eleganti’ con i quali il presidente Crocetta si è rivolto al presidente del Cerisdi, professore Adelfio Elio Cardinale, Bernava invoca dall’assessore l’impossibile: “Scilabra – dice il segretario generale della Cisl siciliana – tenga un contegno consono al suo ruolo istituzionale. Non alzi i toni, non mistifichi”.

Scusi, segretario Bernava, ma se lei al Governo Crocetta toglie la mistificazione che cosa rimane? In Sicilia, semmai, insiste Bernava che s’illude di parlare di politica con i ‘Professionisti dell’antimafia’, “il problema è la mancata capacità di governo delle tante emergenze economiche e sociali per far fronte alle quali non bastano denunce”.

All’assessore, Bernava torna a chiedere di “assumere con responsabilità scelte di riforma del settore” e di fare piazza pulita di “quegli atti che hanno determinato condizioni insostenibili per i lavoratori”. “Non ho mai dichiarato – afferma – che prima di revocare l’accreditamento allo Ial bisognava intervenire su altri enti poco virtuosi. Attribuirmi questo, è una provocazione”.

A qualche cronista che ha posto delle specifiche domande, il segretario della Cisl dell’Isola precisa: “La mia risposta è stata che revocare l’accreditamento è una decisione che legittimamente compete al Governo, ma che la revoca per mancato pagamento degli stipendi avrebbe dovuto coinvolgere il 90% degli enti perché è nella quasi totalità degli enti che si registrano ritardi notevolissimi nell’erogazione degli stipendi”.

Per il resto, ripete Bernava, “noi difendiamo lavoratori. E null’altro”.

Va da sé che “il 90% degli enti” non può in massima parte pagare perché non ha ricevuto i soldi dalla Regione. Ma questo è un ‘particolare’ che, con molta probabilità, sarà al centro di un mega contenzioso…

 


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