Formazione 1/ Chi controlla la rendicontazione degli Enti e delle società?

Ma chi controlla in Sicilia l’attività di rendicontazione della spesa nel settore della formazione professionale? E’ accettabile che chi presta la propria professionalità in un corso di formazione professionale debba poi attendere anni ed anni per ottenere la contro prestazione in denaro? Ed è possibile che gli uffici del dipartimento regionale dell’Istruzione e Formazione professionale rendicontino la spesa prodotta da Enti formativi, a conclusione di attività finanziata interamente con risorse pubbliche, per poi scoprire che non sono stati pagati i compensi ai prestatori d’opera? E’ possibile che certe posizioni debitorie possano essere state congelate nel passaggio da associazione senza finalità di lucro a società di capitali? E poi, siamo proprio sicuri che le sedi formative di certi Enti siano a norma?

Accade anche questo nella formazione professionale in Sicilia. Volendo aggrapparci ad una nota pubblicità televisiva di qualche anno fa, accade di tutto di più.. Un puzzle composto da norme, procedure, controlli di 1° e 2° livello, verifiche ispettive, monitoraggio, etc. che non pare sia stato sufficiente a prevenire approcci alle rendicontazioni ed controlli sull’attività che appaiono al limite della legalità. Almeno così sembrerebbe dalle informazioni assunte. E vi diciamo il perché.

Succede che in provincia di Trapani un Ente formativo, stante alle segnalazioni pervenute in redazione, pare abbia provveduto a rendicontare al cento per cento le spese sostenute per erogare un’offerta formativa di qualità. Pare anche che lo stesso Ente di formazione abbia presentato, al competente servizio di rendicontazione, giustificativi e liberatorie di pagamento quietanzati ed abbia ottenuto anche copia della nota di revisione positiva a conclusione delle operazioni di monitoraggio e controllo della spesa sostenuta. La cosa che stupisce è che diversi soggetti esterni, contrattualizzati per docenze specialistiche, non abbiano ricevuto alcun compenso o, in taluni altri casi, il saldo.

Eppure, stando sempre alle segnalazioni, lo stesso Ente ha superato i controlli per la certificazione della spesa. Ma vi è un’altro aspetto degno di curiosità. Sempre lo stesso Ente con sede legale in un Comune collinare della provincia di Trapani pare abbia cambiato sede legale. Vi chiederete dove sta la questio? Semplice, non risulta essere stata depositata alla Camera di Commercio di Trapani la variazione di sede. Magari non sanno nulla neanche al servizio accreditamento della Regione? I tanti misteri di un settore sovradimensionato rispetto all’organizzazione degli uffici regionali.

Per tornare all’inghippo della rendicontazione, ribadiamo che le procedure appaiono chiare sia in fase interpretativa che applicativa. Periodicamente viene effettuata una verifica amministrativo-contabile di tutte le attività formative cofinanziate dal Fondo sociale europeo (Fse) e di tutte le altre attività finanziate con risorse pubbliche nazionali e regionali. Tale verifica viene espletata sulla documentazione prodotta dai soggetti attuatori inerente la dichiarazione periodica della spesa e la rendicontazione finale. Il riferimento è agli Enti formativi che hanno operato con la programmazione annuale regionale, ma anche alle società che hanno beneficiato del finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011. Le verifiche, dicevamo, vanno effettuate secondo i criteri stabiliti dai Regolamenti comunitari, dal Quadro Strategico Nazionale per il periodo 2007/2013 ed il Vademecum per l’attuazione del Piano Operativo (Po) Sicilia. Tali controlli dovrebbero essere espletati per garantire che i servizi e i prodotti finanziati con il Po Sicilia 2007-2013 Fse siano effettivamente forniti e le relative spese certificate siano effettivamente sostenute.

Nello specifico quello che occorre verificare è l’ammissibilità delle spese e l’accertamento della regolarità contabile. In buona sostanza occorre procedere all’esame, controllo e approvazione dei rendiconti previa verifica della coerenza tra l’autorizzato e il realizzato. Sembra tutto facile, se non fosse che il sospetto si annida nelle procedure. Pare infatti che taluni Enti, nel procedere alla rendicontazione delle attività, hanno ripianato “miracolosamente” la posizione debitoria, magari in coincidenza con il cambio di veste sociale, altri hanno dovuto sborsare fior di quattrini per regolarizzare i rapporti debitori con l’amministrazione attiva.

Per capirci, c’e’ chi, stando alle indiscrezioni, ha lasciato i debiti alla vecchia compagine sociale, trasferendo solo i decreti di finanziamento alla nuova Srl o Spa, ed altri che hanno onorato fino all’ultimo centesimo. Noi stentiamo a credere che ciò possa accadere, ma certi uccellini dei corridoi di via Ausonia (la via di Palermo dove ha sede l’assessorato regionale alla Formazione professionale) sembrerebbero certi della strana “prassi”. Ai fini della rendicontazione è previsto che il soggetto attuatore ha l’obbligo di presentare la relazione sulla realizzazione delle azioni e del rendiconto generale delle spese sostenute quietanzate (per brevità rendiconto) ed i relativi allegati.

Il fine? Il riconoscimento delle spese sostenute ed il pagamento dell’eventuale saldo, entro i termini e secondo le modalità previste dalla normativa. Ed ancora sulla modalità di rendicontazione, precisiamo che la dichiarazione della spesa delle attività formative rappresenta un preciso obbligo a carico degli operatori beneficiari delle risorse pubbliche relative a progetti finanziati con fondi regionali, nazionali o cofinanziati dal Fse.

Un’apposita Unità di monitoraggio è stata strutturata dal già dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, Ludovico Albert, per garantire un servizio di qualità in Sicilia. Certo, il costo sostenuto dalla collettività è alquanto elevato per essere stato esternalizzato, ma siamo sicuri che la qualità è stata elevata agli standard piemontesi? Vedremo.

Intanto sottolineiamo che esiste una precisa documentazione che va esibita in sede di rendiconto, con riferimento al personale docente esterno all’Ente formativo. Il caso segnalatoci affonda le radici a tre anni fa quando vigeva la circolare assessoriale 6/04/FP dell’11/06/2004 che indicava tassativamente i documenti essenziali che l’Ente formativo ha l’obbligo di presentare. Li ricordiamo: copia del curriculum vitae, copia del contratto, lettera di incarico,/contratti di consulenza sottoscritti dalle parti. E inoltre certificazione rilasciata dall’Ufficio provinciale del lavoro circa l’assenza di personale di pari professionalità nelle liste provinciali di mobilità. Vanno aggiunti anche fattura, ricevuta e/o lettera di credito, prospetto delle ore di attività svolte con riferimento ai giorni, al progetto, all’azione, sottoscritto dal soggetto. Ed ancora, ricevuta versamento Irpef relative alle ritenute d’acconto operate sui compensi erogati, copia di denuncia Inail in caso di collaborazioni coordinate e continuative, ricevuta versamento Inps (gestione separata L.335/95) del 10% o 13% se dovuta (a carico della gestione saranno riconosciuti i 2/3 del versamento). Ed ancora, autocertificazione del soggetto incaricato, registro dell’azione, relazione sull’attività svolta, eventuali prodotti dell’azione o della attività (ricerche, pubblicazioni, dispense ecc.).

Con un tale popo’ di documentazione da produrre, come può sfuggire il mancato pagamento di compensi per prestazione effettuata? Un vero mistero. Sembra assurdo, eppure ancora ad oggi nessuno ha messo mano ad un sistema capillare di controlli sulla platea di Enti formativi operanti in Sicilia. Ed è veramente incredibile se si pensa al fatto che si tratta di un settore dove le cosiddette “imprese formative”, fortemente volute da Albert, non rischiano neanche un centesimo.

Può esistere un’attività d’impresa dove l’imprenditore non rischia nulla? Eppure giurisprudenza consolidata e dottrina sulla definizione dell’attività d’impresa, come si evince dall’art.  2082 del Codice Civile, chiarisce che vi è l’impresa se l’attività è correlata direttamente ad un rischio d’impresa. Altro mistero che caratterizza la strutturazione del sistema formativo voluto dal trio delle meraviglie LAC (Lombardo Raffaele, già presidente della Regione siciliana, Ludovico Albert e Mario Centorrino, già assessore regionale alla Istruzione e Formazione professionale). Ma torniamo agli interrogativi.

Qualcuno ci segnala che operano in provincia di Palermo Enti formativi strutturati all’interno di un semplice e freddo appartamento posto ai piani alti di un condominio. Nulla da dire al condominio, forma moderna di convivenza civile, ma pensare ad un ente formativo che opera dentro un appartamento proprio ci incuriosisce.

Siamo anche convinti che gli uffici competenti dell’amministrazione regionale conoscano queste realtà e che magari siano pure in perfetta regola con le norme di sicurezza. Immaginiamo che i documenti contabili esibiti dall’Ente formativo della provincia di Trapani siano formalmente corretti. Auspichiamo che questo sia accaduto. Poi se vi sono professionisti raggirati, lavoratori subordinati senza stipendi da oltre 13 mesi e locali utilizzati chissà come, poco importa. Intanto, una cosa e’ certa: il sistema riformista messo in piedi gestito e monitorato negli ultimi due anni dagli esperti in quota Pd, ha alimentato un contenzioso senza precedenti, con probabili smisurati danni erarialii. In Sicilia la formazione professionale dopo la riforma del trio LAC è di qualità? Dipende dai punti di vista.

E’ sempre più’ in salita la strada di Nelli Scilabra, neo assessore regionale alla Istruzione e Formazione professionale. Auspichiamo che, sin dalle prime uscite, la giunta di governo, possa adottare un atto di indirizzo per l’avvio di una nuova fase di riorganizzazione del sistema formativo regionale. Aspettiamo il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, alla prova del nove, se rivoluzione dev’essere, che rivoluzione sia.

Business Formazione: spuntano le Agenzie di lavoro interinale…
Formazione 2/ “Enti e società licenziano e nessuno parla”

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Ma chi controlla in sicilia l’attività di rendicontazione della spesa nel settore della formazione professionale? e’ accettabile che chi presta la propria professionalità in un corso di formazione professionale debba poi attendere anni ed anni per ottenere la contro prestazione in denaro? ed è possibile che gli uffici del dipartimento regionale dell’istruzione e formazione professionale rendicontino la spesa prodotta da enti formativi, a conclusione di attività finanziata interamente con risorse pubbliche, per poi scoprire che non sono stati pagati i compensi ai prestatori d’opera? e' possibile che certe posizioni debitorie possano essere state congelate nel passaggio da associazione senza finalità di lucro a società di capitali? e poi, siamo proprio sicuri che le sedi formative di certi enti siano a norma?

Ma chi controlla in sicilia l’attività di rendicontazione della spesa nel settore della formazione professionale? e’ accettabile che chi presta la propria professionalità in un corso di formazione professionale debba poi attendere anni ed anni per ottenere la contro prestazione in denaro? ed è possibile che gli uffici del dipartimento regionale dell’istruzione e formazione professionale rendicontino la spesa prodotta da enti formativi, a conclusione di attività finanziata interamente con risorse pubbliche, per poi scoprire che non sono stati pagati i compensi ai prestatori d’opera? e' possibile che certe posizioni debitorie possano essere state congelate nel passaggio da associazione senza finalità di lucro a società di capitali? e poi, siamo proprio sicuri che le sedi formative di certi enti siano a norma?

Ma chi controlla in sicilia l’attività di rendicontazione della spesa nel settore della formazione professionale? e’ accettabile che chi presta la propria professionalità in un corso di formazione professionale debba poi attendere anni ed anni per ottenere la contro prestazione in denaro? ed è possibile che gli uffici del dipartimento regionale dell’istruzione e formazione professionale rendicontino la spesa prodotta da enti formativi, a conclusione di attività finanziata interamente con risorse pubbliche, per poi scoprire che non sono stati pagati i compensi ai prestatori d’opera? e' possibile che certe posizioni debitorie possano essere state congelate nel passaggio da associazione senza finalità di lucro a società di capitali? e poi, siamo proprio sicuri che le sedi formative di certi enti siano a norma?

Ma chi controlla in sicilia l’attività di rendicontazione della spesa nel settore della formazione professionale? e’ accettabile che chi presta la propria professionalità in un corso di formazione professionale debba poi attendere anni ed anni per ottenere la contro prestazione in denaro? ed è possibile che gli uffici del dipartimento regionale dell’istruzione e formazione professionale rendicontino la spesa prodotta da enti formativi, a conclusione di attività finanziata interamente con risorse pubbliche, per poi scoprire che non sono stati pagati i compensi ai prestatori d’opera? e' possibile che certe posizioni debitorie possano essere state congelate nel passaggio da associazione senza finalità di lucro a società di capitali? e poi, siamo proprio sicuri che le sedi formative di certi enti siano a norma?

Ma chi controlla in sicilia l’attività di rendicontazione della spesa nel settore della formazione professionale? e’ accettabile che chi presta la propria professionalità in un corso di formazione professionale debba poi attendere anni ed anni per ottenere la contro prestazione in denaro? ed è possibile che gli uffici del dipartimento regionale dell’istruzione e formazione professionale rendicontino la spesa prodotta da enti formativi, a conclusione di attività finanziata interamente con risorse pubbliche, per poi scoprire che non sono stati pagati i compensi ai prestatori d’opera? e' possibile che certe posizioni debitorie possano essere state congelate nel passaggio da associazione senza finalità di lucro a società di capitali? e poi, siamo proprio sicuri che le sedi formative di certi enti siano a norma?

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]