Forconi e Fronte nazionale siciliano insieme per la rinascita dell’Isola

All’inizio non si ‘prendevano’. Nel gennaio scorso, quando il nostro giornale ha appoggiato subito le rivendicazioni dei ‘Forconi’, gli amici del Fronte nazionale siciliano di Giuseppe Scianò e compagni guardavano al Movimento popolare con paura e perplessità. Ricordiamo ancora i loro comunicati timidi.

Da allora ad oggi sono passati oltre sei mesi. L’Ars è stata sciolta anticipatamente. Il prossimo 28 ottobre i siciliani sono chiamati a rieleggere il proprio Parlamento e il proprio presidente della Regione. Scianò è candidato alla guida della Sicilia. E i ‘Forconi’ di Mariano Ferro sono accanto a Scianò. Il ‘battagliero-condottiero’ di Avola, l’agricoltore del paesino del Siracusano che ha guidato la grande battaglia sociale dello scorso gennaio ha deciso, insieme con i suoi tanti amici, di appoggiare il Fronte nazionale siciliano.

Del resto -e questo giornale ne è testimone – Ferro e i suoi amici, sin dalle prime battute, si sono sempre richiamati allo Statuto autonomistico della Sicilia. “Lo Statuto – diceva già a gennaio Ferro – dobbiamo rilanciare il nostro Statuto. Lo dobbiamo applicare. Dobbiamo costringere i nostri politici ad applicarlo”.

Da allora ad oggi sono cambiate tante cose. Ferro rimane il leader di un grande Movimento che, adesso, deve dimostrare di essere tale. A differenza di altri suoi amici, non si è voluto legare a politici già inseriti nell’agone siciliano. Ha aspettato. E’ stato anche accusato di immobilismo.

Oggi Ferro ha scelto di appoggiare la candidatura e Giuseppe Scianò, leader storico del Fronte nazionale siciliano, alla guida della presidenza della Regione. Riuscirà a tenere assieme tutto il Movimento dei Forconi? Una cosa Ferro l’ha capita: in Sicilia le battaglie politiche non possono essere delegate a nessuno. Bisogna metterci la faccia.

Qualcuno, è noto, si è allontanato. Franco Calderone lavora già da tempo accanto a Nello Dipasquale, il Sindaco di Ragusa che, assieme ad altri suoi amici (e tra questi, per l’appunto, c’è Calderone) ha dato vita al Movimento ‘Sicilia e territorio’. Qualche altro ha provato improbabili candidature. Oggi tocca a Ferro. E siamo sicuri che darà battaglia.

Intanto parlano, in un comunicato, Scianò e un’altra figura storica del Fronte nazionale siciliano, Giovanni Basile.

“Ci preoccupa, e non ci rallegra affatto – dicono Scianòe Basile – lo strano fenomeno di ‘conversione’ in massa di tanti politici alla millantata importanza ed alla individuazione dello Statuto Speciale di Autonomia per la Regione Siciliana come PANACEA di tutti i mali della Sicilia. Uno Statuto ‘sacro’ per noi Siciliani, scritto con il sangue del Popolo Siciliano e legato indissolubilmente ad un PACTUM ben preciso, che talvolta la stessa classe politica oggi autonomista ha tradito più di una volta”, classe politica che senza “troppe riserve ha detto di voler cambiare al più presto. Cosa significa, allora, tanto chiasso? Cosa si vuole dare a bere al Popolo Siciliano?

Scianò e Basile, che non prendono lezioni da nessuno in fatto di rilanco dello Statuto, spiegano che, oggi, “parlare di Statuto in buona o cattiva fede non basta! Ed infatti i problemi sui quali il Sicilianismo forte e puro dovrebbe concentrarsi sono molto più importanti, più seri, più incisivi.

Il Fronte nazionale sicilian rilancia alcuni temi.

“QUESTIONE PONTE. Il Fronte nazionale siciliano ribadisce il proprio “NO” al PONTE sullo Stretto di Messina, con il quale si vuole cancellare anche l’identità geografica della Sicilia e se ne vuole smembrare il territorio. L’INSULARITA’ è un VALORE al quale la NAZIONE SICILIANA non deve, non può, non vuole rinunziare. A prescindere da tutte le altre importanti obiezioni che abbiamo fatto e che confermiamo. Purtroppo, dobbiamo ammettere che la classe politica ed i Partiti dominanti fino ad oggi in Sicilia, ed in particolare al’ARS, rimangono favorevoli alla realizzazione del PONTE-IMBUTO. Costi quel che costi. Prevale, cioè, il principio in base al quale SICILIA DELENDA EST!”.

“Occorre vigilare attentamente sui tentativi di “SVENDERE” la Sicilia al migliore offerente (leggi: CINA). E’ URGENTE impedire che la Sicilia, già colonia dell’Italia, diventi colonia anche della CINA. NO, quindi, alla trasformazione del territorio Siciliano in HUB al servizio dell’IMPERIALISMO CINESE”.

“Dobbiamo dire NO alla cessione del CIRCUITO TURISTICO-ARCHEOLOGICO della Sicilia ad un’AGENZIA CINESE”.

“NO, inoltre, al ritorno al MUNICIPALISMO (MEDIOEVALE) per evitare che il Popolo Siciliano persegua interessi ed obiettivi di carattere generale. Anche quest’ultimo è un pericolo incombente, che si ispira chiaramente alla tattica del “DIVIDE ET IMPERA”.

“NO ALLA MAFIA. NO AL’ETICA (si fa per dire) della MAFIA, che oggi trionfa nel mondo politico quando si parla di lottizzazioni e di logiche spartitorie. NO agli accordi STATO-MAFIA. L’FNS ribadisce l’assioma secondo il quale la Sicilia non sarà mai libera se non si sarà, prima, liberata dalla Mafia”.

No alla globalizzazione dell’economia.

Sì alla Sicilia come zona franca.

Sì all’apertura del casinò di Taormina.

sì alla defiscalizzazione del prezzo delle benzina.

Sì d iniziative di pace nel Mediterraneo.

Sì all’accoglienza dei profughi che arrivano dai tanti Sud del mondo”.

“La scelta di essere al servizio del popolo siciliano – scrivono Scianò e Basile – ci impone di sostenere le ragioni e la candidatura del Movimento “I FORCONI”, che in questo momento rappresenta l’AVANGUARDIA spontanea, popolare ed entusiasta, dell’intera NAZIONE SICILIANA in lotta per il progresso, per il riscatto, per il lavoro, per l’occupazione, per la migliore qualità della vita. Ed in una parola: per la RINASCITA della SICILIA.

 

A N T U D U !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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