Finanziaria bis del Governo Crocetta, i Sindacati la ‘bocciano’ in toto

GLI ESPONEBTI DI CGIL, CISL E UIL, CONVOCATI DALL’ASSESSORE LUCA BIANCHI, NON SEMBRANO MOLTO CONVINTI. ANZI. I DUBBI DI MARIO FILIPPELLO (CNA). LA POSIZIONE DEL PRESIDENTE DI ANCI SICILIA, LEOLUCA ORLANDO

Eccola qui la tanto agognata manovra finanziaria bis del Governo regionale (che poi non sarebbe altro che una corposa legge di variazioni di Bilancio). Eccola qui si fa per dire. Nessuno l’ha vista, a cominciare dalla Commissione Bilancio dell’Ars. Si sa solo che, oggi, l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, ne ha illustrato i contenuti ai sindacati. Che la ‘bocciano’ in toto. Sarebbe una manovra da 350 milioni. Non si sa ancora da dove verranno presi questi soldi. In ogni caso, la suddivisione fatta da Bianchi non convince.

Tranchant  il giudizio del segretario regionale della Cna Sicilia, Mario Filippello: “E’ una proposta inaccettabile, che si limita al pagamento degli stipendi di 140 mila dipendenti diretti e indiretti dimenticando gli altri 5 milioni di siciliani: nella manovra-bis, infatti, non c’è alcuna traccia di misure per lo sviluppo”. (a sinistra, Mario Filippello: foto tratta da qds.it)

“Questa manovra di fatto si limita a coprire il pagamento degli stipendi di regionali e forestali – prosegue Filippello – ma rinvia ogni misura per sostenere lo sviluppo e il lavoro produttivo. La classe dirigente di questa Regione si fermi e ascolti la voce della Sicilia che produce e che lavora. Al Governo e al Parlamento – sottolinea Filippello – chiediamo di assumersi le loro responsabilità di fronte ad una situazione difficilissima: servono misure per il sostegno alle imprese e per il credito, e soprattutto bisogna riaprire la concertazione con le parti sociali per utilizzare i fondi europei a disposizione, sia quelli residui del programma 2007/2014 che quelli del programma 2014/2020”.

Altrettanto dura la Uil: “Occorrono maggiori garanzie per i circa 60mila lavoratori che dipendono dai finanziamenti della Regione siciliana e che sono stati tagliati dalla Finanziaria – dice  Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia -. La manovra di variazione di Bilancio, illustrata oggi dall’assessore Bianchi, recupera infatti solo l’80 per cento delle risorse che la versione originale aveva invece previsto. Adesso è necessario capire se questi fondi saranno sufficienti per garantire gli stipendi a tutti questi lavoratori. In alcuni comparti, come i Forestali, la differenza fra il fabbisogno stimato e le risorse messe a disposizione appare ancora troppo elevata”.

“Il Governo Crocetta – aggiunge Barone – ha evitato il default e ha cominciato a mettere in ordine il disastrato bilancio della Regione. Bisogna però dare garanzie ai lavoratori che dipendono dall’Amministrazione e soprattutto fare ripartire lo sviluppo economico, unico e solo vero modo per creare buona occupazione. Per questo la Uil insieme agli altri sindacati e alle imprese ha chiesto di convocare un tavolo di concertazione per utilizzare al meglio i Fondi europei e per mettere a punto proposte concrete”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Cgil siciliana che, per bocca del segretario generale, Michele Pagliaro, precisa: “Non  è accettabile che agli enti locali vengano sottratti il trenta per cento dei fondi destinati ai malati psichiatrici e ai disabili.
 Queste risorse vanno recuperate subito. Così come bisogna prevedere interventi per gli ammortizzatori sociali, di cui non c’è traccia”.

A fronte di 450 milioni venuti meno saranno recuperati 310 milioni attraverso l’azzeramento di 100 capitoli con spese inferiori al milione e con tagli  su due fasce: il 20% su alcuni capitoli, il 50% per cento su altri.

“E’ una situazione che impone la responsabilità da parte di tutti”, sottolinea Pagliaro che durante l’incontro ha chiesto che “venga subito aperto un  tavolo di concertazione per affrontare i punti critici e individuare le  risorse che possono essere messe a disposizione per cofinanziare le  misure europee e promuovere quindi interventi per lo sviluppo”.

La Cgil siciliana si scopre autonomista e rilancia sullo Statuto: “E’ necessario – dice Pagliaro – rinegoziare quanto prima con il Governo nazionale l’articolo 36 dello  Statuto per recuperare parte del gettito delle imposte di produzione”.

“Bisogna contemporaneamente agire – aggiunge Pagliaro – sul fronte  del recupero dell’evasione fiscale e della lotta all’economia sommersa e  al lavoro nero. Solo così si potranno ottenere risorse fresche, che sono indispensabili per  cofinanziare gli interventi europei, fondamentali nell’ambito delle politiche di sviluppo”.

Alla riunione era presente anche il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nelle vesti di presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Leoluca Orlandi ieri a Villa Niscemi

Orlando ha ancora una volta rilevato “la drammaticità della situazione finanziaria regionale e dei comuni in condizioni di incertezza” ed ha lamentato l’assenza di un programma concertato di sviluppo per l’uso delle risorse comunitarie.

“Per l’ANCI è doveroso – dice Orlando – che non vi siano ulteriori tagli alla spesa sociale, segnatamente per i minori, per le fasce più deboli della popolazione, per coloro che vivono nel disagio. Altrettanto doveroso è dare garanzie alle realtà culturali che costituiscono volano del rilancio e garantire le somme in conto capitale per i Comuni”.

Orlando è poi tornato sulla riforma degli Enti locali intermedi, affermando che “è fondamentale arrivare ad una reale e concreta istituzione delle città metropolitane di Palermo, Messina e Catania per non isolare un terzo della popolazione siciliana dalle opportunità offerte dalla Programmazione 2014-2020 e non restare sganciati da quanto avviene nel resto d’Italia.”

“Questo riconoscimento – conclude Orlando – assume un valore particolar e necessario per le realtà di Catania e Messina , le cui città capoluogo, non superando i 500 mila abitanti, rischiano di essere estromesse da risorse specifiche che in altri Stati europei potrebbero essere vincolate alle città che superino invece quella soglia”.


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