Ex Province: niente elezioni, ancora un rinvio Pd si spacca. Alloro: «Proroghe inaccettabili»

Rinviate a data da destinarsi, presumibilmente entro il 2017. Con un colpo di coda questo pomeriggio all’Ars le opposizioni hanno approvato un emendamento al ddl di rinvio delle elezioni nei Liberi Consorzi e nelle Città Metropolitane, posticipando la chiamata alle urne entro il 31 dicembre. Inizialmente, nella lunga trattativa che si è consumata durante le scorse settimane tra le commissioni e i corridoi di Palazzo dei Normanni, il compromesso raggiunto con la maggioranza era stato quello di un rinvio entro il 31 luglio.

«Ma è chiaro – aveva ammesso il presidente della prima commissione, Salvatore Cascio – che c’è l’impegno per un ritorno al suffragio universale». Il colpo di coda di questo pomeriggio manda definitivamente in soffitta le elezioni di secondo livello negli enti di area vasta e concede ai deputati più tempo per lavorare a un ddl che riproponga l’elezione diretta dei consigli provinciali. Naturalmente l’ennesima proroga dei commissari allungherà i tempi in attesa di un ritorno al voto diretto. Una scelta, quest’ultima, che ha fatto infuriare diversi esponenti della maggioranza, a cominciare dal deputato del Pd Mario Alloro, secondo cui si tratta di una decisione «inaccettabile».

«Sono fin dalla prima ora un sostenitore del ritorno all’elezione diretta – ha sottolineato Alloro -, e ho presentato diversi atti parlamentari che vanno in questa direzione. È inaccettabile che dopo anni si vada avanti di proroga in proroga, di commissario in commissario, senza normalizzare enti chiamati a governare concretamente il territorio e con competenze dirette in settori importanti, dall’assistenza ai disabili alle scuole, dalla viabilità ai precari. Per questo motivo ho votato contro il ddl e non capisco perché pezzi di maggioranza e del Pd abbiano votato a favore».


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