Ersu, tra caos, polemiche: calpestato il diritto allo studio in Sicilia

IL GOVERNO REGIONALE SI MOSTRA DISINTERESSATO AI PROBLEMI DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI. ENTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO SENZA CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE E SENZA SOLDI. I PROBLEMI DI PALERMO ED ENNA. LA DENUNCIA DI MOVIMENTO 5 STELLE, SINDACATI E GIOVANI DEMOCRATICI DI ENNA

Il diritto allo studio in Sicilia è violato, calpestato e deriso dal Governo regionale? Così parrebbe al punto che l’ente per il diritto allo studio universitario in Sicilia appare sempre più assumere le sembianze di una polveriera pronta a deflagrare.

La responsabilità è tutta da addebitare al Governo regionale guidato dal presidente Rosario Crocetta e dall’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. A gridarlo il M5s all’Assemblea regionale siciliana che denuncia come gli Ersu della Sicilia continuino ad essere senza presidenti, senza consigli idi amministrazione e senza soldi. Un attacco frontale senza precedenti contro l’assessore Scilabra, studentessa universitaria, apprendista stregone, catapultata dal “Governo della rivoluzione” di Rosario Crocetta e del senatore Giuseppe Lumia in un ruolo che non è mai riuscita ad interpretare.

Con due interpellanze, a firma dei parlamentari grillini Giorgio Ciaccio e Giancarlo Cancelleri, il M5s denuncia lo stato dell’arte dei due enti, a Palermo ed a Enna, e contesta simili problematiche anche a Catania e Messina.

Per i parlamentari penta stellati dell’Ars, il diritto allo studio in Sicilia continua ad essere maltrattato e ripetutamente calpestato dal Governo, sordo e insensibile al mondo universitario.

Dura la dichiarazione di Ciaccio e Cancelleri rivolta all’assessore Scilabra: “Provveda urgentemente, così come previsto dalla legge, alla nomina dei presidenti degli Ersu e la smetta di tagliare fondi per i diritti connessi all’istruzione”.

L’attacco, senza precedenti, è frontale e diretto alle responsabilità politiche dell’esecutivo regionale. Su questa partita pare proprio che i grillini difficilmente indietreggeranno di un millimetro dalla posizione presa ed è da escludere che possano, in un prossimo futuro, scendere ad alcuna forma di democratico compromesso con il presidente Crocetta, un gigante della mediazione e dell’accomodamento politico, forte della sua totale autonomia intellettuale.

I tagli ai fondi destinati agli Ersu ed i continui commissariamenti dei consigli di amministrazione degli enti che si occupano di borse di studio, case alloggi per studenti e mense hanno portato al collasso il sistema che regge l’esercizio del diritto allo studio nel mondo universitario in Sicilia.

“L’Ersu dell’Università Kore di Enna – ha tuonato il deputato nisseno Cancelleri – da più di un anno, è privo del presidente; a distanza di più di diciotto mesi è privo del collegio dei revisori dei conti; manca un responsabile del procedimento e registra una inaccettabile mancanza di trasparenza. Infatti, i provvedimenti del consiglio di amministrazione vengono pubblicati a distanza di settimane o anche mesi dalla loro effettiva adozione. Infine, l’ente ennese vede la rimozione forzata del dirigente in spregio alle norme regionali in atto vigenti”.

In un tale scenario di illegittimità ed illegalità non è difficile immaginare come possa essere gestito in atto l’ente ennese. A descrivercelo lo stesso parlamentare grillino.

“Ovviamente – ha continuato Cancelleri – l’assenza di tali organi ha determinato procedure amministrative ambigue, come avrebbe dimostrato il fatto che gli uffici dell’Ente siano stati trasferiti presso la Domus Kore di Enna, struttura residenziale per studenti, occupando così 10 camere destinate agli stessi, e gli arredamenti acquistati allo scopo siano stati smontati e rimontati nei corridoi adiacenti le camere per fare posto ai mobili d’ufficio”.

Sulla questione è in corso, anche, una indagine della Procura della Repubblica di Enna.

“Simili problematiche riguardano l’Ersu palermitano – ha sottolineato il Cinquestelle Ciaccio – che da gennaio vanta un consiglio di amministrazione senza potere alcuno, nessuna rappresentanza studentesca (eletta a dicembre e mai insediatasi); nessun presidente ed un commissariamento in atto da marzo del 2013. Per non parlare dei ritardi dell’ente di oltre sei mesi nell’emanazione di tutti quegli atti che garantiscono il buon andamento dell’amministrazione a partire dall’erogazione delle borse di studio a 600 studenti che attendono ancora la prima e la seconda rata dell’anno accademico 2012/2013 e la prima rata 2013/2014”.

“L’assessore Scilabra – hanno dichiarato all’unisono i due deputati M5s Ciaccio e Cancelleri – provveda urgentemente, così come previsto dalla legge, alla nomina dei presidenti degli Ersu così da ricostituire gli organi di amministrazione e favorirne il normale funzionamento”.

Nell’analisi puntuale i grillini hanno rimarcato come siano stati praticati enormi ed ingiustificati tagli al diritto allo studio. In meno di quattro anni il contributo di funzionamento della Regione destinato agli Ersu siciliani, secondo i Pentastellati, è passato da 23 milioni di euro del 2010 ai 14,917 del 2014. Ed in un momento in cui, hanno sostenuto i grillini, le famiglie hanno difficoltà a sostenere gli studi dei propri figli all’università, la scelta dell’assessorato all’Istruzione di ridurre ulteriormente il contributo per il funzionamento degli Ersu siciliani appare inopportuna e contraria ai principi espressi dalla Costituzione.

Sulla vicenda dell’Ersu di Enna poi registriamo una presa di posizione di Liborio Tirrito, segretario cittadino dei Giovani Democratici.

“E’ chiaro da tempo che l’ Ersu di Enna è meglio conosciuto dagli studenti come l’Ente fantasma – ha detto polemicamente Tirrito -. Non c’è un servizio dedicato agli studenti universitari che funzioni in modo ottimale, si naviga a vista, dai servizi per le borse di studio alle mense, dalle residenze e all’assenza di attività culturali e sportive. Un vero e proprio ente abbandonato a se stesso”.

Il giovane segretario critica aspramente l’assessore Scilabra perché all’Ersu di Enna manca il principale organo di governo, ovvero un Presidente, un Direttore generale ed il Collegio dei revisori dei conti.

“Proprio l’assenza della ‘testa’ è la causa di tutti i problemi che attanagliano i disservizi dell’Ente – ha spiegato l’esponente del PD -. Le Borse di Studio sono state erogate con immenso ritardo e fortemente ridimensionate per il far bisogno reale degli studenti, alcune delle mense accreditate molto spesso lasciano insoddisfatti gli studenti, per non parlare dell’assenza di programmazione culturale e sportiva”.

Il segretario cittadino dei giovani democratici si sofferma poi su altri pesanti disservizi.

“E’ grave che da mesi si attende il rinnovo della convenzione con il cinema di Enna – ha raccontato – come inspiegabile è che nelle stanze adibite a residenze per gli studenti vi siano gli uffici dell’ Ersu. E gli Ersu Bus? Chiusi in qualche garage fermi con le quattro frecce in attesa da mesi di essere rimessi in moto”.

“Non posso che essere sconcertato – ha detto – da questa pessima gestione dell’Assessorato all’Istruzione e alla Formazione diretto da Nelli Scilabra. Ma quello che mi fa davvero rabbia è che tutti questi disservizi si continuano a operare a discapito degli studenti. Insomma, se dovessimo assegnare una medaglia sulla base dell’offerta rivolta agli studenti, l’ Ente di Enna vincerebbe la medaglia d’oro per disservizi”.

Sull’assurda situazione di Enaa, ricordiamo come, attraverso una nota diffusa dalle segreterie regionali dei sindacati Cgil Funzione pubblica, Sadirs, Cobas-Codir e Siad e indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, Nelli Scilabra ed al dirigente al ramo, Anna Rosa Corsello, il sindacato ha abbia chiesto il controllo ispettivo presso la sede dell’ente ennese. Ad oggi lettera morta. Quali interessi si coprirebbero attraverso il comportamento negligente? Cosa spinge l’esecutivo regionale a non fare chiarezza sulla gestione degli Ersu? Perche debbono continuare a tenersi imbavagliati gli organi di funzionamento e controllo?

Ed allora qualche interrogativo bisogna pur porselo. Qualche appunto critico forse è salutare farlo.

Gli Ersu in Sicilia sono merce di scambio elettorale? Luoghi dove per muovere una sedia serve l’autorizzazione del politico di turno? Non sono interrogativi che celano accuse o critica sterile a questo o quel partito politico. Si tratta di domande mutuate dall’incredibile gestione farfallona degli ultimi anni degli enti regionali per il diritto allo studio universitario.

È inverosimile che dopo l’indifferenza nella gestione delle sedi di Palermo, Catania, Messina ed Enna, dell’Ersu da parte del precedente Governo regionale guidato dall’ex presidente Raffaele Lombardo, che ha tagliato la spesa destinata agli studenti universitari, lasciandoli privi degli organi di funzionamento attraverso reiterati commissariamenti, ci saremmo aspettati un rilancio dell’Ente con l’avvento di una studentessa universitaria, brillante e di propri siti rivoluzionari, al vertice dell’assessorato regionale che ha la delega all’indirizzo, coordinamento, controllo e finanziamento proprio degli Ersu.

Invece? L’arrivo di Nelli Scilabra, laurenda in Giurisprudenza a Palermo, ha portato una ventata di grandi novità per gli studenti universitari? Macchè! Le cose anziché migliorare sono peggiorate e su tutti i fronti.

Sorge il dubbio che, in assenza di organi di amministrazione, gli Ersu possano essere gestiti da una sorta di potere pseudo affaristico-clientelare che spingerebbe pochissimi soggetti, provvisti di pseudo coperture politiche, a organizzare a proprio piacimento, per esempio, l’accesso agli alloggi per gli studenti aventi diritto.

Indiscrezioni da confermare parrebbero delineare uno scenario preoccupante dove, indipendentemente dal possesso del requisito, sarebbe possibile ottenere l’affidamento dell’alloggio, purché si tratti di studentesse piacenti e di bell’aspetto. Sarà così?

Noi non ci crediamo, però l’argomento, che andrebbe ovviamente confortata da prove tangibili, potrebbe alimentarsi proprio dal totale e incontrollato caos che caratterizza l’attuale gestione del diritto allo studio degli studenti. Vicenda, lo ripetiamo, che potrebbe essere meritevole di approfondimento laddove trovassero fondamento le indiscrezioni raccolte.

Vero o non vero, gli Ersu rischiano di divenire polveriere pronte a scoppiare. Ad accorgersene finalmente non solo il mondo sindacale, ma anche quello politico. Cambierà qualcosa? Vedremo.


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