Fumata bianca in Consiglio dopo diverse sedute senza esito. Gli immobili saranno destinati per il 50 per cento alla graduatoria tradizionale, per il 25 per cento ai nuclei familiari con disabili gravi e per la parte residua a chi dovrà lasciare un appartamento precedentemente assegnato. Istituito l'Osservatorio con funzioni consultive
Emergenza abitativa, ok al nuovo regolamento Ecco i criteri di valutazione per le assegnazioni
Il Consiglio comunale ha approvato la modifica del regolamento per l’assegnazione dei beni confiscati da destinare all’emergenza abitativa. La delibera predisposta dalla giunta era approdata più volte a Sala delle Lapidi senza che si arrivasse mai all’approvazione. Tante le novità contenute nel documento. Gli immobili saranno distribuiti secondo 3 criteri: il 50 per cento delle abitazioni continuerà a essere destinato a coloro che sono iscritti nella graduatoria principale.
Il 25 per cento degli appartamenti andrà alle famiglie in cui sono presenti persone con gravi disabilità (per la loro individuazione, per il primo anno, si farà riferiemento alla graduatoria Erp e si terranno in considerazione i disabili al 100 per cento). Le unità abitative prive di barriere architettoniche saranno destinate a questi casi in via prioritaria. A questo proposito, durante la seduta è stato approvato un sub-emendamento che dà mandato agli uffici, in caso di presenza di barriere architettoniche, di individuare altri appartamenti simili e di considerare la possibilità di chiedere a coloro che hanno già avuto assegnato un immobile, di scambiarlo con quello individuato in precedenza.
Il restante 25 per cento delle abitazioni disponibili sarà riservato ai nuclei familiari che, avendo avuto assegnato in precedenza una casa, devono abbandonarla in forza dell’emanazione di provvediementi giudiziari di rilascio a carico dell’amministrzione comunale.
Per venire incontro alle esigenze delle famiglie alle quali non è stato assegnato un immobile, gli uffici potranno stipulare contratti di locazione diretta della durata non inferiore ai 3 anni con i proprietari di appartamenti. In questo caso, per i primi sei mesi il canone di locazione sarà pagato direttamente dall’amministrazione, anche se i beneficiari dovranno corrispondere all’amministrazione un canone di compartecipazione, comunque non superiore al 15 per cento del reddito del nucleo familiare. Vantaggi anche per il proprietario della casa: il Comune lo esonererà dal pagamento dell’Imu e sosterrà le spese di manutenzione dell’immobile. Ogni anno l’amministrazione emanerà un bando per l’individuazione degli appartamenti.
Con l’approvazione delle modifiche al regolamento viene istituito l’Osservatorio comunale sull’emergenza abitativa, che avrà funzioni consultive e che sarà composto da dirigenti del Comune e da componenti dei comitati per lotta per la casa.