«Il proliferare di autocandidati, cioè di persone che non hanno alcun seguito dal punto di vista politico, ma che si dichiarano aspiranti sindaco della città dell’elefante, solo per ottenere successivamente un assessorato, dà vita a uno spettacolo indecoroso». Va dritto al punto la coordinatrice regionale del Codacons Sara Seminara in una nota sulle elezioni amministrative di maggio a Catania. «Questo sistema, che è figlio di una politica spregevole, crea confusione nei confronti negli elettori e cela un vecchio malcostume: il barattare una manciata di voti per una poltrona», dichiara Seminara.
Per il Codacons gli aspiranti primi cittadini «senza copertura politica o espressione di organizzazioni della società civile frodano i cittadini. E le offerte e contrattazioni tra i candidati senza speranza e quelli che possono farcela ricordano certe dinamiche dei tempi andati. L’obiettivo di garantire un incarico ai primi, una volta eletti i secondi – continua il comunicato del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori – stride con il concetto stesso di politica». Un punto su quanto sta accadendo nel capoluogo etneo a ormai due mesi dal voto. «L’amministrazione va affidata a soggetti capaci, persone in grado di dare risposte ai problemi quotidiani della gente. Come può – si chiede la coordinatrice regionale – un catanese dare fiducia, con il proprio voto, a chi è poco trasparente e celatamente fa accordi con altri in cambio di un pacchetto di voti? Gli stessi aspiranti a sindaco di Catania – quelli veri – devono opporsi a questo malcostume, promettendo agli elettori che nessuno dei loro sfidanti otterrà un incarico dopo le elezioni».
Per Codacons, altrimenti, il rischio è che «aumenterà la disaffezione per la politica da parte dei cittadini. D’altra parte, l’astensionismo elevato che ha caratterizzato le ultime tornate elettorali (anche a livello nazionale) è un segnale evidente della sfiducia nei confronti della politica. Le persone – aggiunge Seminara – hanno bisogno di uomini e donne che abbiano determinati valori, trasparenti e autorevoli, ma vicini alle esigenze di tutti, in particolare dei più bisognosi, poiché, come dicevano i latini “Non potest bene imperare, qui male ante serviit”, ovvero: “Chi non ha servito, non sa comandare“. Ci auguriamo – conclude la coordinatrice regionale di Codacons – che il balletto delle pseudo-candidature alla poltrona di sindaco di Catania si arresti quanto prima».
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