A distanza di meno di ventiquattro ore dalle dichiarazioni di Carlo Calenda, leader di Azione, chiamato a rispondere sulle intenzioni del suo partito per le prossime elezioni amministrative a Catania, non è tardata ad arrivare la replica di Lanfranco Zappalà. Consigliere comunale di lungo corso a palazzo degli Elefanti, che aveva già annunciato la sua possibile candidatura a primo cittadino, su di lui era circolata anche una nota a firma di David Bonaventura, in qualità di coordinatore provinciale dei comitati di Italia Viva, e Dario Di Bella, tesoriere regionale di Azione. Nel comunicato, i due avevano fatto riferimento ad incontri per «garantire ai cittadini una proposta politica alternativa e realmente riformista che possa rappresentare al meglio le legittime istanze di un territorio sacrificato alle logiche nazionali o all’interesse di pochi indivdui». Per tale motivo affermavano di ritrovare «impegno e buona volontà – proseguono – in candidature sincere e operose come quella di Lanfranco Zappalà».
Poi la doccia fredda con le parole di Calenda arrivate da Siracusa all’inizio di un incontro formalmente per la presentazione del suo ultimo libro “La libertà che non libera”. «Assolutamente no – ha dichiarato Calenda – Zappalà non è il nostro candidato a sindaco. Lo troveremo (il candidato ndr) al termine di un processo che deve essere fatto in modo molto accurato perché Catania è una delle città economicamente più importanti della Sicilia. Ma è una città inguaiata. Sono qui anche per questo motivo. Ho incontrato tutti i quadri del partito. A Palermo voglio ringraziare gli elettori che mi hanno eletto, sono un senatore siciliano. Però su Catania niente è deciso».
Parole che, arrivate dritte all’interessato, hanno provocato una reazione. «Ho appreso con stupore – ha fatto sapere Lanfranco Zappalà – le dichiarazioni di Calenda, nonostante molti iscritti di Italia Viva e Azione abbiano espresso il mio nome per la candidatura a Sindaco. Resto in campo più convinto di prima. Sarò il candidato dei catanesi. Auspico che alla fine del processo dialettico, spero non troppo lungo, anche Azione possa convergere sul mio nome. Calenda ascolti il territorio e si confronti con la base affinché non si commetta nuovamente l’errore fatto alle elezioni regionali, sia sui risultati elettorali ottenuti della lista, nonché sul risultato del candidato Presidente. Spesso – chiosa – le imposizioni dall’alto funzionano sempre meno, soprattutto a livello locale, quando non si conosce la vera realtà».
Giudizio immediato nei confronti di Daniele Alba, meccanico di 35 anni di Cianciana, nell'Agrigentino, che…
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Nicola Catania confermando definitivamente l’elezione…
Lo scorso 18 ottobre sono arrivate da Roma, dagli uffici del ministero dell'Interno, in concerto…
La deputata regionale Marianna Caronia lascia la Lega e passa a Noi moderati. Caronia, che…
«La concessione è legittima, ma se il Comune ce lo chiede ufficialmente, siamo pronti alla…
Ci sarebbe un guasto tecnico dietro l'incidente in parapendio di mercoledì scorso a Milazzo, in…