Nella scorsa legislatura la maggioranza all’Assemblea Regionale Siciliana era stata una delle spine nel fianco più dolorose per Nello Musumeci. Non dovrebbe avere di questi problemi il neo eletto Renato Schifani, candidato di mediazione, come lui stesso si è definito, che se riuscirà a tenere compatta la coalizione per i prossimi cinque anni, potrà contare […]
Ecco chi sono i 70 nuovi eletti al parlamento siciliano
Nella scorsa legislatura la maggioranza all’Assemblea Regionale Siciliana era stata una delle spine nel fianco più dolorose per Nello Musumeci. Non dovrebbe avere di questi problemi il neo eletto Renato Schifani, candidato di mediazione, come lui stesso si è definito, che se riuscirà a tenere compatta la coalizione per i prossimi cinque anni, potrà contare su una maggioranza di 41 seggi, contro i 29 destinati all’opposizione. Tra riconferme, gli ultimi nodi da sciogliere, esordienti assoluti, ritorni di fiamma e figli d’arte, ecco in dettaglio la nuova geografia di quello che è stato definito più volte il Parlamento più antico d’Europa.
Forza Italia, 13 seggi
Scontato il seggio per il presidente Renato Schifani, gli altri dodici deputati in parlamento sono Marco Falcone, assessore uscente alle Infrastrutture, Nicola D’Agostino, approdato in azzurro dopo l’annessione di Sicilia Futura insieme al recordman di preferenze Edy Tamajo (più votato in assoluto con oltre 21mila voti), Francesco Cascio, candidato sindaco poi ritirato alle amministrative di Palermo e uomo di fiducia di Gianfranco Miccichè, vero titolare del seggio, che però ha già dichiarato che opterà per il posto in Senato; la decisione del coordinatore siciliano del partito di Silvio Berlusconi dovrebbe essere seguita anche dal capogruppo uscente di Forza Italia, Tommaso Calderone, che lasciarebbe il posto all’ex assessora Bernadette Grasso. È un ritorno quello tra i banchi dell’Ars per Riccardo Gallo Afflitto, agrigentino, vicecoordinatore regionale del partito che accede con il listino. E torna anche Gaspare Vitrano, che aveva dovuto lasciare l’Aula per un’accusa di corruzione, da cui è stato poi assolto in Appello nel 2020. Conferma per Stefano Pellegrino, Luisa Lantieri e Margherita La Rocca Ruvolo, le new entry sono Michele Mancuso e Riccardo Gennuso, figlio dell’ex deputato Pippo Gennuso.
Fratelli d’Italia, 13 seggi
Rientrano Elvira Amata, capogruppo nella scorsa legislatura e Gaetano Galvagno, entrambi tornano dalla corsia preferenziale del listino. Il partito di Giorgia Meloni imbarca anche gli ex di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò, assessore uscente all’Istruzione, Giuseppe Zitelli (che beneficia del posto lasciato da Galvagno il quale, nonostante primo degli eletti nella lista con quasi 14mila voti, ha avuto accesso con il listino del presidente), Giusi Savarino e Giorgio Assenza oltre che i fedelissimi di Nello Musumeci Marco Intravaia e Giuseppe Galluzzo. Eletti anche Giuseppe Catania, Nicola Catania, Dario Daidone, il consigliere comunale di Palermo Fabrizio Ferrara, con un passato tra gli autonomisti e addirittura in una delle liste di Leoluca Orlando, e Luca Cannata, che però potrebbe scegliere di accettare il seggio al parlamento nazionale in favore di Carlo Auteri.
Lega, 5 seggi
Risultato al di sotto delle aspettative per il partito di Matteo Salvini, che incassa le performance importanti di Luca Sammartino, per lui oltre 20mila preferenze e di Vincenzo Figuccia, ma registra un innegabile calo. Marianna Caronia mantiene il doppio ruolo di deputata regionale e consigliera comunale a Palermo, traghettata direttamente dal listino del presidente, mentre l’ex assessore Mimmo Turano (eletto ininterrottamente dal 2001), e l’ex renziano Pippo Laccoto riescono solo a fine scrutinio ad avere la certezza del seggio.
Popolari e autonomisti, 5 seggi
L’ex governatore Raffaele Lombardo può gioire per l’elezione del nipote Giuseppe Lombardo che, nonostante le 14mila preferenze ricevute, accede tramite listino. Sarà affiancato dall’uscente Roberto Di Mauro e da Giuseppe Castiglione, presidente del Consiglio Comunale di Catania che beneficia del seggio lasciato disponibile da Lombardo, da Giuseppe Carta e da Luigi Genovese, figlio dell’ex raìs delle preferenze messinese Francantonio Genovese.
Nuova Democrazia Cristiana, 5 seggi
Tutti volti nuovi per il partito di Totò Cuffaro, che elegge Nunzia Albano, Carmelo Pace, Andrea Messina, Ignazio Abbate e Serafina Marchetta, moglie di Decio Terrana esponente regionale dell’UDC, che approda all’ARS grazie al listino; alle urne, infatti, ha ricevuto solo 25 voti.
Sud Chiama Nord, 7 seggi
La truppa di Cateno De Luca fa il suo esordio in sala d’Ercole capitanata dall’ex sindaco di Messina, a cui il seggio spetta di diritto in quanto secondo classificato nella bagarre per la presidenza, l’ex iena Ismaele La Vardera. Insieme a loro ci saranno Ludovico Balsamo, ex assessore al Comune di Catania, Davide Vasta, Salvatore Geraci, Matteo Sciotto, primo cittadino di Santa Lucia del Mela, e Giuseppe Lombardo.
Partito Democratico, 11 seggi
Valentina Chinnici, solo omonima della candidata alla presidenza della Regione, Caterina, è il volto del nuovo corso del Partito democratico all’Assemblea Regionale Siciliana. Consigliera comunale con l’ultima sindacatura di Leoluca Orlando al Comune di Palermo, riconfermata a palazzo delle Aquile per i prossimi cinque anni, incassa anche un ottimo risultato alle Regionali e va a comporre un gruppo rimaneggiato dall’esito delle urne e che vede solo tre eletti su undici provenire dalla scorsa legislatura: il veterano Antonello Cracolici, Nello Dipasquale e il segretario regionale Anthony Barbagallo, che però dovrà decidere se accettare il seggio o preferire Roma, dove è stato eletto all’interno del suo collegio. Se dovesse optare per il parlamento nazionale, al suo posto dovrebbe entrare Ersilia Saverino. È un ritorno invece tra i banchi dell’Ars quello di Giovanni Burtone, mentre Calogero Leanza è un figlio d’arte: suo padre, Vincenzo è stato presidente della Regione. Esordio per Michele Catanzaro, Fabio Sebastiano Venezia, primo cittadino di Troina, Tiziano Spada, Dario Safina e Mario Giambona, delfino dell’ex capogruppo Giuseppe Lupo.
Movimento 5 Stelle, 11 seggi
Anche in questo caso un gruppo meno folto rispetto alla scorsa legislatura, con i grillini che perdono quattro deputati. Inizieranno il fatidico secondo mandato il candidato presidente Nuccio Di Paola così come gli uscenti Jose Marano, Stefania Campo e Luigi Sunseri. Esordio in regione per Adriano Varrica, ex deputato nazionale, Angelo Cambiano, Carlo Gillistro, Antonio De Luca, Cristina Ciminnistri e due tra Erminia Lidia Adorno, consigliera comunale a Catania, Filippo Ciancimino e l’uscente Roberta Schillaci: il nome dell’escluso tra i tre dipenderà da quale provincia sceglierà Di Paola, eletto a Palermo, Catania e Caltanissetta.