Sono tutti contenti per lo stanziamento di oltre undici milioni per il disegno di legge contro il crack e in generale contro le dipendenze che da mesi gravitava nell’orbita delle commissioni. È contento Renato Schifani, che in un nota ufficiale dichiara: «Vogliamo offrire una copertura normativa completa che non solo intervenga sulla prevenzione, ma si […]
Ars, stop alle polemiche: finanziato con undici milioni il decreto anti crack. Adesso il passaggio in Aula
Sono tutti contenti per lo stanziamento di oltre undici milioni per il disegno di legge contro il crack e in generale contro le dipendenze che da mesi gravitava nell’orbita delle commissioni. È contento Renato Schifani, che in un nota ufficiale dichiara: «Vogliamo offrire una copertura normativa completa che non solo intervenga sulla prevenzione, ma si concentri anche sulla cura e il reinserimento sociale di chi vi cade vittima. Ecco perché, così come promesso, stiamo assicurando una copertura finanziaria di 11,2 milioni di euro al disegno di legge che tra poco verrà esaminato dalla Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana», che ovviamente ricorda che «La salute dei nostri giovani il è una priorità assoluta». Sono contenti i proponenti, da Sud chiama Nord al Movimento 5 stelle, passando per il Partito democratico.
Eppure il percorso del disegno di legge è stato tutt’altro che in discesa. Nato da una scrittura che ha visto coinvolti anche attori della società civile, invocato persino dal palco del Festino di Santa Rosalia dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice eppure oggetto di polemica in commissione sulle somme da stanziare per il nuovo capitolo, che inizialmente erano state ritenute da più parti irrisorie. L’approvazione in commissione Bilancio fissa finalmente dei paletti, quanto meno sul fronte economico, primo passo fondamentale per ogni tentativo normativo che miri a essere realmente incisivo. Sarà infine il passaggio in Aula, dove la legge dovrebbe trovare approvazione unanime, a concludere l’iter burocratico, in attesa di passare ai fatti con l’applicazione del nuovo impianto normativo.