Si tratta di otto lavoratori, in posizioni dirigenziali al Comune di Catania, ai quali sono state prorogate le prestazioni «in maniera inopportuna», attacca la deputata pentastellata all'Ars Gianina Ciancio. «Si sarebbe dovuto procedere a una nuova gara a evidenza pubblica», afferma
Dirigenti comunali, contestate le proroghe ai contratti «Gli incarichi cessati sono stati allungati illecitamente»
Un esposto alla procura della Repubblica di Catania e uno all’Autorità nazionale anticorruzione. Sono questi gli ingredienti dell’interrogazione parlamentare depositata all’Ars dalla deputata del MoVimento 5 stelle Gianina Ciancio, ieri, sulla querelle dei contratti prorogati a otto dirigenti di Palazzo degli elefanti. I lavoratori, infatti, hanno ottenuto, qualche giorno dopo all’approvazione del Bilancio previsionale 2017-19 nell’aula consiliare etnea, una proroga alla loro prestazione avviata lo scorso agosto 2016 e rinnovata il dicembre successivo. Un provvedimento su cui il M5s getta ombre di presunta irregolarità. «L’anomalia arriva col secondo rinnovo visto che la condizione era che fosse approvato il preventivo entro il 31 marzo e che i contratti venissero prorogati antecedentemente a tale data, cosa che non è avvenuta», attacca Gianina Ciancio.
«A rigore di legge, a seguito della decadenza degli incarichi, come ha anche affermato la stessa amministrazione comunale, si sarebbe dovuto procedere a una nuova procedura a evidenza pubblica per la selezione del personale esterno e invece – conclude la deputata pentastellata – il sindaco Enzo Bianco ha inopportunamente e, secondo noi, illecitamente prorogato degli incarichi ormai cessati». I contratti per otto posti da dirigente al Comune di Catania sono stati banditi originariamente per un periodo di sei mesi a partire dall’1 agosto del 2016, così da scadere naturalmente il 31 dicembre dello stesso anno. Nel bando era già previsto che Palazzo degli elefanti istituisse una proroga, con l’autorizzazione di un’apposita commissione del ministero dell’Interno, per altri tre mesi, cioè fino alla fine del mese di marzo del 2017. Una cosa che, effettivamente, succede a fine anno. Il patto, però, è che il Municipio etneo, entro il 31 marzo 2017, approvi il bilancio di previsione.
Il documento contabile in questione, al netto di diversi rinvii del Consiglio comunale catanese, incassa il sì del Consiglio solo il 3 aprile. Nei contratti a termine, quali sono quelli per dirigenti banditi dal Comune, c’è una differenza tra proroga e rinnovo. Giuridicamente, la proroga deve avvenire prima della scadenza di un rapporto lavorativo, sempre all’interno dello stesso contratto, senza che ci sia uno stacco della prestazione che è quindi continuativa. Il rinnovo, invece, avviene quando c’è uno stacco per cui, un lavoratore, sottoscrive un nuovo contratto. Poiché il Consiglio non approva il Bilancio entro i termini previsti dall’accordo con il ministero, i contratti non possono prorogati. In questo caso, il Comune lo fa ugualmente, prima ad interim e poi definitivamente, tramite due provvedimenti firmati dal sindaco Enzo Bianco il 3 e il 4 aprile, all’indomani dall’approvazione del Bilancio.