La Capitaneria di porto di Augusta diffonde una nota dopo i recenti episodi di cetacei arrivati fino a riva, in cui è stata chiamata in causa, e criticata. «In questi casi o sono feriti o soffrono di patologie che comportano perdita di orientamento, riportarli in mare aperto non serve»
Delfini spiaggiati, avvertimenti della Guardia costiera «Grida e fragore rischiano di fargli venire un infarto»
Non toccare e non circondare i delfini che arrivano fino a riva, perché si rischia di fargli venire un infarto. La Guardia costiera di Augusta interviene con una nota ufficiale per evidenziare i comportamenti sbagliati che hanno assunto decine di persone in queste settimane. «I delfini che si spiaggiano mal sopportano sia la cattività, che le grida ed il fragore prodotti dalle tante persone che si riversano in acqua, attirate dalla curiosità: tale frastuono contribuisce non poco all’insorgenza di infarti, fatali per il malcapitato delfino».
La Capitaneria di porto è intervenuta nei giorni scorsi dopo le segnalazioni di animali arrivati quasi a riva. Ma specifica che questo tipo di azioni rientra nelle attività di «ausilio» agli altri enti preposti, perché la Guardia costiera «non dispone di attrezzature specifiche». «Nell’ipotesi di cetacei giunti sottocosta – continua la nota – a pochi metri dalla battigia, in acque bassissime, non è nemmeno agevole, se non impossibile, giungere con le unità navali militari in dotazione, né i militari in servizio di pattuglia automontata, possono fare granché per alleviare le sofferenze dei poveri mammiferi marini, ormai molto probabilmente, se non quasi certamente, agonizzanti».
Secondo quanto riferito dai servizi veterinari, se un delfino, o un altro cetaceo si spinge fino a riva è altamente probabile che sia stato ferito o che sia soggetto a «patologie, quali polmoniti, casi di morbillivirus, o presenza di parassiti intestinali, per le quali – aggiunge la Capitaneria di Augusta – gli ipotetici sforzi volti a riportare i cetacei in mare aperto non sono destinati sortire effetti benefici: ciò a causa del malessere patito, e della conseguente perdita di orientamento».
Infine si ricorda che «l’intervento delle motovedette viene sempre garantito, anche nell’ipotesi di condizioni meteorologiche avverse, nel caso in cui si debba salvaguardare la vita umana in mare», mentre «la sicurezza degli equipaggi non può essere messa assolutamente a repentaglio, nelle medesime condizioni atmosferiche, nel tentativo di prestare assistenza a specie di mammiferi marini in eventuale difficoltà: tentativo che spesso, purtroppo, è comunque vano, così come acclarato nelle indicazioni fornite dagli esperti in materia».