Gli studenti del Liceo Galileo Galilei di Catania hanno partecipato al Mitifest 2010 portando in scena tre spettacoli molto diversi tra loro, accomunati dalla passione che ha animato i giovani interpreti e dalla contaminazione. Ecco il resoconto di uno dei partecipanti
Dal Liga a Medea (passando per Montale)
L’avventura del Galilei al Mitifest 2010 ha inizio giovedì nel Coro di Notte con le parole della nostra preside, prof. Gabriella Chisari che, dopo aver sottolineato l’importanza della collaborazione tra Università e Scuola per offrire a noi ragazzi possibilità di crescita attraverso espressioni artistiche di vario genere, ha presentato i tre spettacoli realizzati dal nostro istituto. Poche parole di lode e incoraggiamento prima di lasciare la scena a musicisti e attori che hanno realizzato un interessante lavoro dal titolo Al di là dei falsi miti. Ligabue tra musica e poesia.
Avete letto bene, proprio lui, il Liga, l’idolo di tante generazioni che mette d’accordo genitori e figli, almeno sul piano del rock. Guidati dai prof Gabriella Falcidia e Francesco Tringali, che hanno “osato” portare in classe le sue canzoni e i versi delle sue poesie, un gruppo eterogeneo di ragazzi ha messo in piedi una Liga’s Band molto particolare in cui hanno trovato posto strumenti non proprio “canonici” per una rock band: sassofono (Marco Cutuli), flauto (Simona Tortorici), violino (Federico Grassia) che insieme alla chitarra (Andrea Antonuzzo) e alla tastiera (Claudio Antonuzzo) e alle splendide voci di Clelia Boccafoschi, Ludovica Ciulla, e Fabiana Ferrente hanno eseguito le canzoni più belle del nostro cantante preferito. A fare da filo conduttore l’interessante colloquio tra Ligabue, interpretato da Federico Grassia, e una sua ipotetica fan (Giulia Ippolito) sui temi della vita, della morte, del significato da dare alla propria esistenza.
Secondo atto venerdì pomeriggio nell’Aula Magna del Galilei dove sono state rappresentate L’alba di una musa, ispirata alla Primavera hitleriana di Montale, a cura della prof Patrizia Finocchiaro e Medea con la regia delle prof Maria Luisa Nocerino e Gloriana Orlando.
Nella prima pièce gli attori, hanno messo in gioco se stessi, recitando senza copione e interpretando con movimenti coreografici i versi della poesia per lasciare libero spazio alla fantasia dello spettatore nel ricreare l’atmosfera dell’opera. Ad aumentare la suggestione filmati della visita di Hitler a Firenze e come sottofondo Le quattro stagioni di Vivaldi. Questi gli interpreti: Martina Costa, Alessio Cutrona, Giorgio Lo Faro, Oreste Santagati, Barbara Condorelli, Ornella Condorelli, Taisia Gullo, Daniela Maugeri, Gaia Pensato, Serena Scuderi, Marzia Stancanelli, Martina Tosto, con la collaborazione di Giulia Barbanera.
Il gruppo che ha proposto la Medea ha operato una personale rielaborazione del testo salvando le “parole” di Euripide ma “contaminandole” con i versi di Alda Merini per aggiungere nuove sfumature alla personalità della protagonista. A rendere più vivo il testo la quinta sinfonia di Shostakovich e la coreografia di Loriana Scuderi che ha reso palpabile il dramma di Medea. E in conclusione per suggellare il compimento del dramma le note del violino di Andrea Timpanaro accompagnato al piano da Nicola Timpanaro che ha eseguito Vocalise op. 34/14 di Rachmaninov.
Gli interpreti di Medea: Marta Marzà, Matteo Scuderi, Noemi Barbagallo, Nicolò Palazzo, Loriana Scuderi, Santi Famà, Luca Giammona, Walter Pulvirenti, Elisa Pappalardo, Maria Chiara Pappalardo, Steeven Ramasamy, Carlotta Tropea.