Bloccato il ricorso alle urne per le province da cancellare, il governo regionale deve muoversi con passo veloce e tendere una mano alla disperazione che oramai si diffonde a macchia dolio nei grandi centri devastati dalla crisi, e nelle piccole comunità dove leconomia domestica spesso sopperisce agli aiuti che non ci sono.
Crocetta annunci a Roma che non rispetterà il Patto di stabilità
Bloccato il ricorso alle urne per le Province da cancellare, il Governo regionale deve muoversi con passo veloce e tendere una mano alla disperazione che oramai si diffonde a macchia dolio nei grandi centri devastati dalla crisi, e nelle piccole comunità dove leconomia domestica spesso sopperisce agli aiuti che non ci sono.
La cronaca delle chiusure di attività economiche ha assunto il suono lugubre delle campane a morto per leconomia e per centinaia di famiglie che si ritrovano senza reddito e nessuna prospettiva di recuperarlo a breve.
Il sistema dei media si infiamma solo per le manifestazioni di piazza della Gesip o per la chiusura di alcune grosse imprese. Per le migliaia di negozi, esercizi commerciali, attività commerciali con pochi dipendenti cè il silenzio. Lunica traccia, linterminabile serie di saracinesche chiuse che oramai fa da sfondo alle vie del centro e della periferia.
Strade buie, consumi nei market in calo, i pellegrinaggi quotidiani di decine di persone in cerca di lavoro nelle attività superstiti:tutti fatti che si consumano nell’indifferenza generale.
Eppure alcune misure possono essere avviate da subito.
Al pari degli interventi straordinari della Cassa integrazione, utilizzata per le imprese in crisi, il Governo regionale può chiedere il prolungamento dellindennità di disoccupazione e lammissione al trattamento anche di quei capifamiglia espulsi dalleconomia sommersa e senza neanche il piccolo paracadute dellindennità.
Crocetta ci ha abituato ai gesti di coraggio. Ne faccia ancora uno. Preannunci che non osserverà il patto di stabilità. Che le somme liberate si utilizzeranno per pagare le imprese e far ripartire i cantieri e, in generale, l’economia siciliana.
Se vuole passare alla storia come il miglior presidente della Regione mostri il petto al Governo nazionale e lo sfidi.
I siciliani saranno con lui e anche il Parlamento regionale gli andrà dietro. Nel passato alcuni suoi predecessori hanno tentato una improbabile politica estera varcando il mare. Erano incontri tra elite in una Sicilia preda della mafia.
Oggi che la mafia è in difesa, il Presidente si rivolga al ricco mercato del nord Europa. Garantisca che gli investimenti in Sicilia sono sicuri, che la burocrazia non metterà i bastoni tra le ruote agli imprenditori che arriveranno . Che le autorizzazioni avranno tempi certi. Racconti come lomertà è in ritirata, come il giogo dellestorsione sarà battuto. E la Sicilia potrà conoscere una nuova e duratura primavera.
Art. 37 dello Statuto, venerdì il giorno del giudizio: Crocetta e Bianchi da Grilli