Si è svolta questo pomeriggio la manifestazione di protesta contro il summit internazionale di Taormina. Diverse migliaia i partecipanti, con presenze anche da fuori regione. Alla fine, un gruppo ha cercato il contatto con la polizia. Ne è seguita una piccola carica, con lancio di lacrimogeni. Guarda le foto e il video
Corteo G7, dalla solidarietà dei residenti agli scontri «Singola azione non pregiudica riuscita dell’evento»
Una
deviazione dal tragitto prefissato come sfida al sistema e alle restrizioni della libertà introdotte con la legge Minniti sulla sicurezza urbana. Il corteo di protesta contro il G7 ha avuto una coda di tensione, dopo due ore in cui i manifestanti hanno sfilato in maniera pacifica per le strade di Giardini Naxos, la cittadina che, negli ultimi due giorni, ha ospitato le iniziative di chi si è opposto al summit internazionale. È accaduto quando un gruppo, giunti alla piazza del Municipio, ha deciso di tirare dritto per il lungomare, andando verso la polizia che presidiava in tenuta antisommossa l’ultimo tratto di strada.
In testa al corteo, in quel momento, diversi giovani che compatti sono arrivati a pochi centimetri dagli agenti. A quel punto,
in pochi secondi è iniziato e si è consumato lo scontro. La polizia ha reagito con qualche manganellata e diversi lacrimogeni che hanno fatto arretrare i manifestanti. In molti – tra i quali parecchi giornalisti – hanno scelto di saltare verso la spiaggia, mentre altri hanno deviato per una stradina laterale. Tuttavia i gas hanno causato problemi di respirazione, con non poche persone che hanno vomitato. Una ragazza, in particolare, si è sentita male ed è stata soccorsa un quarto d’ora dopo da un’auto, mentre l’ambulanza giunta sul posto è stata costretta a fare inversione a causa del blocco precedentemente installato dalla polizia.
Alcuni minuti dopo, i manifestanti sono tornati a riavvicinarsi verso gli agenti. Stavolta, però, il contatto non c’è stato. Tra un’azione e l’altra, un
uomo è caduto a terra ed è stato colpito da un calcio da un manifestante, per motivi ancora poco chiari: non si esclude che abbia tentato di calmare gli animi per evitare una nuova carica.
Nel complesso, comunque, la giornata ha rispettato gli
annunci degli organizzatori che, in questi giorni, hanno sottolineato come l’intento del corteo fosse quello di porre l’attenzione sui problemi che affliggono il pianeta e criticare le politiche delle principali potenze occidentali, specialmente sui temi delle migrazioni, della lotta al terrorismo e della difesa dell’ambiente. «Quanto accaduto alla fine non deve di certo oscurare la riuscita della manifestazione, che ha visto la partecipazione di tantissime anime diverse e si è svolta in un clima di coesione», dichiara il giornalista Antonio Mazzeo, tra i promotori.
Rispettati anche i numeri riguardanti la partecipazione. «
Almeno tremila persone», assicura Luigi Sturniolo, ex consigliere di Messina. A sfilare per le strade di Giardini sono stati pure gruppi provenienti da fuori l’Isola, comprese delegazioni dalla Val di Susa, Campania, Puglia e Calabria. Diversi i residenti, inoltre, che hanno seguito il corteo dai balconi, fotografando e applaudendo ai messaggi a difesa del territorio e dei diritti, mentre altri si sono accodati alla marcia. Tanti, poi, quelli che hanno dichiarato eccessiva la decisione del sindaco Nello Lo Turco di imporre la chiusura di tutti gli esercizi commerciali.
A riguardo, una piccola contestazione è avvenuta quando il titolare di un
tabacchi-salumeria è stato costretto dalla polizia ad abbassare la saracinesca e far uscire i clienti, molti dei quali alla ricerca di una bottiglietta d’acqua. «Vergogna, vergogna. Sono una donna anziana e ho bisogno di bere», ha urlato una donna agli agenti.