Il nisseno Salvatore Truscelli è stato beccato dai finanzieri mentre consegna una tangente di 30mila euro. Negli ultimi quattro anni ha ottenuto diversi appalti dall'Anas: dai lavori successivi alla frana sul viadotto Himera al mega piano #bastabuche
Corruzione Anas, gli appalti dell’imprenditore indagato Funzionario: «Ribassi troppo alti, ditte cercano risparmi»
Per asfaltare 24 chilometri della statale 114, tra Villasmundo e Siracusa, l’imprenditore Salvatore Truscelli era riuscito ad aggiundicarsi l’appalto con un ribasso da 300mila euro. La base d’asta era di 800mila euro, i lavori sono stati assegnati per 500mila: una riduzione del 37 per cento. Tanto. Una percentuale insostenibile per molte altre imprese. Fattibile soprattutto se poi chi dovrebbe controllare finisce a libro paga di chi esegue i lavori. Così di quei 24 chilometri ne vengono rifatti solo due.
A raccontare alla Guardia di finanza la mancata realizzazione degli interventi previsti è Giuseppe Panzica, uno dei tre funzionari dell’Anas (insieme a Riccardo Contino e Giuseppe Romano) arrestati sabato con l’accusa di avere intascato 30mila euro di tangenti da Truscelli, imprenditore di Caltanissetta. Uno che ha una lunga storia di lavori eseguiti per conto di Anas: dagli interventi di messa in sicurezza successivi alla chiusura del viadotto Himera sulla A19, ai mega appalti dell’operazione #bastabuche.
Stando alla banca dati dell’Anas, la ditta di Truscelli ha ricevuto pagamenti per 11,5 milioni di euro tra il 2015 e il 2018 per numerosi appalti. A cominciare dai lavori successivi alla frana che colpì il viadotto Himera, costringendo alla chiusura di un tratto dell’autostrada Palermo-Catania per diversi mesi (mentre il ponte non è stato ancora ricostruito). Il 3 agosto 2015 uno dei primi interventi appaltati da Anas è la messa in sicurezza della strada provinciale 24, su cui incombe il pilone (tra Scillato e Caltavuturo). Valore a base d’asta poco meno di due milioni di euro. Truscelli se lo aggiudica con un ribasso di circa il 20 per cento.
Ma l’appalto più grosso l’imprenditore nisseno lo ottiene l’anno dopo. Anas lancia il mega piano di manutenzione straordinaria delle strade ribattezzato #bastabuche. A maggio 2016 Truscelli si aggiudica due lotti del valore di 5 milioni di euro per la manutenzione triennale di un lungo elenco di strade: le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo, la A/29 raccordo, A/29 raccordo bis, la A/19 Dir. E ancora le statali 731, 732, 733, 115, 115ter, 115quater, 118, 122, 122ter, 123, 189, 190, 410, 410dir, 557, 576, 640, 644.
Ironia della sorte, Truscelli finisce nelle maglie delle Fiamme Gialle per un’operazione chiamata Buche d’oro. La Finanza di Catania lo registra mentre porta i contanti ai funzionari corrotti nella sede dell’Anas sulla tangenziale etnea. «Vi pare che ho la bacchetta magica…», risponde ai dirigenti che lamentano che abbia consegnato solo una parte della tangente pattuita. Di fronte ai militari, sia Contino che Romano ammettono l’accordo corruttivo e ne parlano come di una prassi. «Se avesse rispettato in maniera pedissequa le prescrizioni del capitolato, non avrebbe conseguito alcun profitto», dice Contino. «Partecipando alle gare con prezzari molto bassi – conferma Romano – le ditte hanno l’interesse a cercare delle modalità di risparmio sui costi, per conseguire un margine di profitto». Insomma, il contestatissimo sistema del massimo ribasso, che ha di fatto escluso molte imprese dal giro degli appalti pubblici, sarebbe tra le concause della corruzione.