Dopo lo stop all’attività d’Aula, l’Assemblea regionale siciliana torna a riunirsi. Lo farà il prossimo mercoledì 18 marzo, alle ore 11.00, per le «comunicazioni dell’assessore regionale alla Salute in merito all’emergenza Coronavirus». Come già avvenuto alla Camera e al Senato ieri, la seduta, su disposizione del Presidente dell’Assemblea, si terrà alla esclusiva presenza dei capigruppo, dei componenti del Consiglio di Presidenza, dei componenti della Commissione sanità e di un rappresentante del governo regionale «designato dal Presidente della Regione in aggiunta all’Assessore per la salute».
«Durante lo svolgimento della seduta – si legge ancora nella nota di convocazione -, si dovranno scrupolosamente osservare le prescrizioni igienico-sanitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fra le quali, in special modo, quella di evitare contatti ravvicinati, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, e quella di evitare le strette di mano e gli abbracci».
Intanto questa mattina i sindaci delle Città metropolitane, i commissari dei Liberi consorzi e il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, hanno partecipato ad un incontro in video conferenza con il presidente della Regione, Nello Musumeci, e con l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, per definire le azioni di contrasto alla diffusione del coronavirus.
«Si è preso atto – spiega il presidente Orlando – che sta crescendo la consapevolezza dei cittadini circa la gravità della situazione. Hanno, infatti, compreso l’esigenza di non frequentare luoghi affollati e di restare il più possibile a casa, limitando le attività esterne a quelle strettamente necessarie».
In quella sede, l’Anci Sicilia ha presentato una serie di proposte che riguardano non solo il funzionamento e i bilanci degli enti locali in Sicilia, ma anche l’apparato economico, soprattutto del settore turistico-alberghiero.
L’associazione dei Comuni chiede, dunque, la proroga dei termini di tutti gli adempimenti finanziari, contabili e certificativi ivi compresi quelli per i Comuni in dissesto, pre-dissesto e strutturalmente deficitari, ma anche il rinvio delle scadenze di carte d’identità, autorizzazioni anagrafiche e permessi di soggiorno per limitare l’accesso agli uffici comunali competenti e un intervento normativo per agevolare il collocamento in ferie del personale e il lavoro a distanza oltre che il lavoro flessibile.
Secondo i sindaci è necessario, inoltre, un fondo per bilanciare dilazioni e ritardi di riscossione dei tributi locali; la sospensione della rata dei mutui per investimenti e lo spostamento all’anno finale della rata dell’anno in corso; un fondo per il dilazionamento degli interessi dei crediti non riscossi.
Per quanto riguarda, infine, il sistema economico-produttivo, i primi cittadini siciliani chiedono inoltre un intervento sul sistema bancario per dare liquidità al sistema delle imprese, l’estensione della cassa integrazione, il blocco o la sospensione degli affitti per gli esercizi «la cui attività è stata di fatto annullata o formalmente proibita (ristoranti, bar, barbieri, parrucchieri, etc..)».
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