La sindaca impone le saracinesche abbassate per gli esercizi alimentari a esclusione di bar, ristoranti e dei tabacchi. Nessuna sanzione, tuttavia, per chi trasgredisce. Il consigliere Dino Paternostro: «Non è stato organizzato un servizio attivo della polizia municipale per garantire il rispetto dell'ordinanza»
Corleone, Comune chiude negozi per il patrono «Nessun controllo, è festa anche per i vigili»
È la festa del patrono e i negozi di generi alimentari devono rimanere chiusi. A specificarlo è un’ordinanza del Comune di Corleone a firma della sindaca Leoluchina Savona che, in occasione della festa del santo protettore del paese, ha stabilito la chiusura «per l’intera data dell’1 marzo 2016 degli esercizi alimentari a esclusione dei bar, dei ristoranti e dei tabacchi nel territorio comunale». Le motivazioni sono da ricercare nella tradizione legata alla festa di San Leoluca – molto sentita dai corleonesi, come specifica la stessa ordinanza – che «per precise disposizioni amministrative viene considerata giornata festiva». Tanto che «l’amministrazione comunale propone la partecipazione degli esercenti a suddetto evento».
L’ordinanza, tuttavia, non è stata rispettata da tutti. «Diversi forni, per esempio – dice Dino Paternostro, consigliere comunale – non hanno accolto l’imposizione, rinunciando ad abbassare le saracinesche e continuando a servire la clientela come tutti gli altri giorni». Inutili le denunce dei commercianti che si sono attenuti alle regole, in molti hanno provato a chiamare la polizia municipale, ma al telefono non ha mai risposto nessuno. Gli uffici comunali erano tutti chiusi per la festa. «Non è stato organizzato un servizio attivo dei vigili urbani per garantire il rispetto dell’ordinanza – continua Paternostro – Si è venuta così a creare una situazione ai limiti del ridicolo».
Molte le proteste dei corleonesi che si sono chiesti il perché di un’ordinanza così restrittiva, che impone la chiusura in un giorno particolarmente favorevole per le vendite, se poi si è impossibilitati a farla rispettare. «Domani – prosegue il consigliere – presenterò un’interrogazione scritta alla sindaca, che non potrà non rispondere. Si tratta comunque di un duro colpo alle attività cittadine, che non hanno potuto trarre beneficio dalla ricorrenza. Forse – conclude Paternostro – si sarebbe dovuto pensare che, nonostante la festa, il mondo continua a girare».