L'urgenza della delibera, da votare entro il 16 luglio, costringe a richiamare in aula gli eletti di 5 anni fa. E c'è chi si ritrova contemporaneamente assessore «di oggi» e consigliere «di ieri», non sempre per la stessa coalizione
Consiglio, sì unanime al Piano acustico strategico Clima surreale con giunta nuova ed eletti vecchi
In Consiglio comunale va in scena una seduta che è un capolavoro di surrealismo politico. C’è il nuovo sindaco Salvo Pogliese, contornato dai suoi assessori, ma sui banchi siedono i consiglieri eletti 5 anni fa, richiamati d’urgenza perché il Piano acustico strategico (che passerà all’unanimità dei 32 presenti) va approvato entro il 16 luglio. Un richiamo alle armi reso necessario dai tempi lunghi della proclamazione dei neo eletti, che produce effetti particolari: Ludovico Balsamo di Fratelli d’Italia, per esempio, si ritrova allo stesso tempo nelle vesti di «vecchio» consigliere e di «nuovo» assessore. Come lui, indossa il doppio abito Alessandro Porto, che in aula ci è arrivato un lustro fa addirittura a sostegno di Enzo Bianco. Dopo 4 anni da capogruppo di maggioranza nel centrosinistra (per altro di una lista che si chiamava Con Bianco per Catania), ha poi deciso di ritornare a destra, candidandosi alle Regionali con Forza Italia. Oggi fa parte dell’esecutivo cittadino.
La distensione del clima favorisce perfino qualche battuta ben riuscita. Si va da Niccolò Notarbartolo («Questa delibera produrrà degli effetti, anche perché non siamo pericolosi punkabbestia o senza tetto») a Nino Vullo («Propongo l’istituzione di un club dei consiglieri comunali non rieletti»). Ma si fa anche sul serio, e Pogliese prende la parola per primo. Si rivolge all’aula utilizzando sempre l’espressione «Senato della città», ringrazia i presenti e illustra la delibera che di lì a poco andrà in votazione. Che non è esattamente una cianfrusaglia burocratica, poiché – introdotto per effetto di una direttiva comunitaria – Il Piano è una misura di contrasto all’inquinamento acustico, che parte da una mappatura della città.
Secondo le norme vigenti, i decibel percepiti da ogni cittadino non dovrebbero superare il numero di 65 di giorno e di 60 di notte. Invece ci sono zone della città dove i decibel sono oltre 70, talvolta pure di più. A fare «rumore», secondo gli studi del Comune e dell’Arpa, sarebbe soprattutto il traffico veicolare. La delibera introduce dei possibili correttivi, come isole pedonali, zone a traffico limitato, zone 30 (ovvero dove non si potranno oltrepassare i 30 chilometri orari), ma anche strisce pedonali soprelevate, rotatorie, barriere e asfalto fonoassorbente. La mancata approvazione entro il 16 luglio comporterebbe per le casse comunali – che sono già un colabrodo – una sanzione economica. Ed ecco spiegata l’urgenza della convocazione.
Dopo il sindaco e l’assessore all’Ambiente Fabio Cantarella, si iscrivono a parlare i consiglieri. Che, a parte rari casi, utilizzano i minuti a disposizione per fare cordiali in bocca al lupo alla nuova amministrazione e ricapitolare «cinque anni stupendi», qualcuno perfino dieci. Gli interventi sono numerosi, non sempre interessanti. Alcuni sfiorano un intimismo da diario scolastico, ma forse una punta di emozione può essere compresa. Altri effettuano comunicazioni di fatto, slegate dal tema del dibattito. Al termine, seppur velocemente, il king in Parliament in completo blu Salvo Pogliese fornisce qualche risposta. Infine si vota sul Piano acustico strategico. La delibera passa con il voto favorevole dei 32 presenti, così come l’immediata esecutività del provvedimento. La seduta prudenziale convocata per domattina è dunque annullata.