L’elenco dei rimborsi elargiti ai consiglieri comunali e di quartiere, la lista degli immobili di proprietà comunale e delle locazioni, quella dei dipendenti con relative qualifiche. E persino quali licenze software utilizza il Comune di Catania.
Questo il contenuto di una richiesta di accesso agli atti depositata il 14 gennaio dalla deputata regionale del Movimento cinque stelle Gianina Ciancio all’Ufficio relazioni con il pubblico di palazzo degli Elefanti. Atti che verranno utilizzati come «indagine conoscitiva sull’ente, anche in vista delle prossime elezioni comunali», spiega l’esponente grillina. Il Comune, secondo le norme vigenti, ha trenta giorni di tempo per esaudire la richiesta. E la giovanissima portavoce all’Ars è fiduciosa: «Ci hanno garantito che in un paio di settimane ci faranno avere i documenti».
Secondo Gianina Ciancio, infatti, «l’ufficio Urp del Comune lavora bene, ci sono molti pregiudizi e magari i cittadini non richiedono i documenti – un loro diritto con una richiesta motivata – perché la considerano una perdita di tempo». Niente corsie preferenziali per i deputati regionali dunque, come disciplinato dalla legge 241 del 1990 ma anche dalla legge regionale numero 10 del 1991. L’unica differenza tra la richiesta di un consigliere e un cittadino è che «noi possiamo richiedere atti in modo molto semplice, senza dare motivazioni dettagliate e senza pagare le spese di riproduzione, dato che servono per lo svolgimento del nostro mandato», spiega Ciancio.
E richieste di accesso agli atti da parte di deputati del M5s sono arrivate in molti enti siciliani negli ultimi tempi. «Il primo è stato Stefano Zito, che ha presentato un disegno di legge contro gli sprechi – continua Ciancio – e ha già richiesto gli atti inerenti la sanità pubblica in tutta la Sicilia. Altre richieste verranno consegnate in tutti i Comuni siciliani». Poche settimane fa la deputata grillina è stata avvistata anche alla Provincia di Catania dai giornalisti del quotidiano La Sicilia mentre richiedeva atti su una proposta di incarico professionale mai andata in porto, e fonte di polemiche fatta all’avvocato Mario Giarrusso, candidato al senato del M5s. «Si tratta di richieste normalissime, l’accesso ai documenti è prassi valida e un diritto per qualunque cittadino: tanto che abbiamo fatto la richiesta su un pre-stampato», ribadisce la deputata.
Superati i trenta giorni, se il Comune non dovesse fornire i documenti, oltre a fare «ricorso al capo dell’amministrazione alla quale è stata presentata la richiesta di accesso», come previsto dalla legge regionale, Gianina Ciancio preparerà «una segnalazione anche alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della presidenza della Regione». Ma l’ipotesi, vista la fiducia riposta dalla deputata grillina nella solerzia degli uffici comunali, non dovrebbe verificarsi.
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