Nella confusione che precede il voto e che non è stata carente di tensioni, c'è spazio anche per quanti non è detto che arriveranno a sedere in Consiglio, ma hanno tutte le carte in regola per essere ricordati
Comunali, la crisi che colpisce anche i santini elettorali Poco estro, ma non mancano le sorprese, cane incluso
Ah, le elezioni amministrative, il periodo dei santini, il trionfo della fantasia, la manna per i grafici professionisti, ma soprattutto per quel «mio cugino che è bravo col computer e queste cose le sa fare». Purtroppo la crisi è arrivata per tutti e non ha risparmiato neanche la pletora di aspiranti politici, consiglieri, assessori, con i partiti più o meno grandi a farsi carico di grafiche standardizzate uguali per tutti e a basso costo per i candidati, che quest’anno sono veramente tanti. Per fortuna però qualcuno non rinuncia a farsi notare, a emergere dal gruppo, a spiccare con fughe in avanti che rallegrano quanto meno l’ambiente, quanto mai serioso dopo le lunghe discussioni e gli accordi al fotofinish.
Primo tra gli aspiranti primi
I candidati a sindaco sono sei, ma non potevamo metterli tutti, anche se di materiale su cui discutere ce n’era. Roberto Lagalla punta su una sua foto con sfondo naturalistico sfocato e un hashtag che fa tanto giovanile: #Lovoto, mentre Franco Miceli risponde con un per niente scontato Sarò Franco. Ciro Lomonte va sul classico e alla sobrietà di Rita Barbera, che sotto alla sua foto parafrasa un verso di Lucio Battisti (Il mio voto libero sei tu), Francesca Donato risponde con una rosa in mano (scontornata in maniera discutibile) e immagini in filigrana della Santuzza o della cupola della cattedrale, ma il vero vincitore grafico è Fabrizio Ferrandelli. Per la sua terza candidatura a sindaco il consigliere uscente sceglie di base un volantino con la sua immagine stilizzata a mo’ di fumetto. Poi però rilancia con una campagna in cui si rappresenta letteralmente come candidato di rottura.
Profilo di coppia
Anzitutto la novità più importante, anche dal punto di vista grafico, è la doppia preferenza di genere: si potranno votare insieme sia un candidato uomo che una candidata donna, purché nella stessa lista. E questo ha dato il via a una serie di volantini e manifesti di coppia. Il più famoso è di certo quello con il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo e della deputata Teresa Piccione, ritratti insieme sorridenti di fronte alla chiesa di San Cataldo, alle spalle del palazzo comunale. Ma la pratica del santino in due ha riscosso un discreto successo. Noi per citarne uno su tutti abbiamo scelto i due consiglieri uscenti Valentina Chinnici e Massimo Giaconia in versione Charlie’s Angels.
Questione di genere
E introducendo il tema del genere, appunto, non poteva mancare anche il primo santino con lo schwa, quello della dem Aurora Ferreri, che lo inserisce all’interno del suo slogan. E pure in rosso, casomai non si dovesse notare.
Questione di famiglia
La famiglia, si sa, è importante. Se ti chiami Figuccia lo è ancora di più. Per lanciare la candidatura di Sabrina Figuccia in Consiglio tra le fila della Lega – Prima l’Italia – scende in campo tutta la dinastia: il padre Angelo, storico consigliere comunale; il fratello Vincenzo, deputato regionale; l’altro fratello Marco, candidato in circoscrizione. Così, niente nome, sul volantino solo il cognome, poi sui social una bella foto di famiglia in cui è ritratto persino il can-didato e via.
A proposito del Can-didato
A contendere il seggio al cane dei Figuccia però c’è il migliore amico della candidata Ilenia Rimi, che corre con Ferrandelli. Anche lei ha preferito dare spazio sul suo santino al proprio cagnolino rigorosamente tenuto in braccio. E per due cani candidati in via ufficiosa, ospitati sui volantini elettorali dei propri padroni, ce n’è anche uno candidato, pare, in via ufficiale. Si tratta di Simba, capolista del Movimento Quattro Zampe. In realtà è stata la trovata piuttosto originale di una nota gelateria di Sferracavallo che, per respingere con garbo le richieste di quanti chiedono di posizionare i santini – come spesso accade – vicino alla cassa, hanno deciso di dare tutto il supporto possibile al loro di candidato, un bel labrador color miele, con tanto di volantino ufficiale.
Di gelato in gelato
Per una gelateria che candida il proprio cane ce n’è un’altra che finisce addirittura nel nome del candidato. Nella lunga sfilza dei detto, diversi aspiranti consiglieri hanno deciso di inserire anche il nome dell’azienda di cui sono titolari, da Pippo Luan, dal nome della catena di negozi di abbigliamento palermitana, a Giuseppe Cutì detto Gelatone. Il maestro del gelato artigianale ha inoltre preferito darsi al pubblico con la divisa da lavoro, quella con cui è universalmente riconosciuto.
Alter ego
Stessa lista di Cutì, anche un altro candidato ha preferito mostrarsi nella sua uniforme ufficiale, ma anche senza: è Pietro Zarcone, conosciuto ai più come il signor Pellegrino, nome del personaggio che interpreta nei suoi sketch comici. E in questo caso a vestire gli abiti eleganti per la foto istituzionale sono sia Zarcone, che resta comunque defilato sullo sfondo, che il suo alter ego, che invece prende la scena principale. Ovviamente anche lo slogan è pertinente: «Quando si scherza si scherza».
Menzioni speciali
Tanti sarebbero ancora i volantini da commentare, ma abbiamo preferito soffermarci su alcuni – non ce ne vogliano gli altri – che spiccano per creatività, per la storia che c’è dietro, per coraggio o per intraprendenza. Tra questi c’è il centrista Pietro Perconti, volantino assolutamente ordinario, ma il merchandising è davvero notevole.
A seguire, da segnalare è la curiosa composizione di Giulia Raciti, Sinistra Civica Ecologista: Converse e gambe incrociate sopra una lapide in ricordo di Giovanni Falcone e slogan esterofilo: «La Différance».
Il trionfo del “cugino bravo col computer” è invece manifesto nel volantino di Silvia Cimino, anzi, della dott.ssa Silvia Cimino, candidata alla circoscrizione. Che però ha anche dei santini normali.
Corsi e ricorsi (ma non arrivai)
Questo invece è più per la storia. Nel 2017 Tanino Cammarata, operaio, tentò la corsa a sindaco in solitaria. Non andò bene e presto ritirò la sua candidatura, ancora prima della presentazione delle liste. Un problema tecnico, disse. Quest’anno ci ha riprovato, sicuro che questa volta i problemi fossero alle spalle. C’erano pure i santini pronti! E niente, neanche stavolta è stata presentata la lista. Questo il santino, che entra di diritto tra le rarità da campagna elettorale.
Benjamin Tantillo
Il capogruppo uscente di Forza Italia merita un capitolo tutto per sé. E ci mancherebbe altro, se venisse rieletto sarebbe la quinta volta per lui, decano dei consiglieri comunali. Osservando manifesti e volantini però una cosa salta all’occhio: non sembra invecchiato neanche di un giorno rispetto a cinque anni fa. E in effetti Tantillo porta benissimo i suoi anni, ma è guardando il santino precedente che la conferma arriva: la foto è la stessa!
Non siamo troppo severi però, in fondo ha rinunciato alle nuvole sul cielo azzurro di sfondo. Un dettaglio non da poco visto che lo accompagnano da oltre un decennio. Di sicuro dal 2012, come anche nel 2007, quando la foto, almeno quella, era diversa. Ma la cravatta no. Sempre la stessa a bande giallonere.