Tutto sembra ormai tendere verso quella che qualcuno definisce addirittura una «migrazione di massa». Scatenata dall’impasse del centrosinistra a Catania, stretto fra il dilemma Bianco sì-Bianco no e le suggestioni su possibili alternative che, se non del tutto assenti, quantomeno paiono non generare alcun entusiasmo. Così fra i consiglieri comunali rimasti legati, seppur con blando trasporto, alla maggioranza le spinte centrifughe si moltiplicano. Con spiccata tendenza a destra, specie nell’area di ex centristi a vario titolo oggi orbitanti intorno al duo di parlamentari del Pd Luca Sammartino e Valeria Sudano.
Primo elemento destabilizzante è lo stallo sulla ricandidatura del sindaco, indebolito nell’appeal dal deflagrare dello scandalo sulla presunta corruzione nel campo degli appalti comunali sulla nettezza urbana. Enzo Bianco, poche ore dopo gli arresti dei suoi fedelissimi Massimo Rosso e Orazio Fazio, ha pubblicamente dichiarato di non aver ancora sciolto la riserva. Non è chiaro quanto ancora passerà prima della decisione del primo cittadino, e l’attesa non fa che assestare ulteriori colpi al morale di truppe irrequiete già da tempo. E per nulla intrigate dalla prospettiva di un centrosinistra unito intorno alla proposta del quinto mandato per Bianco. Ma anche l’idea di imboccare nuove strade non decolla: Sammartino starebbe già da tempo sfogliando la margherita di papabili candidati diversi dall’uscente, e tuttavia il colpo di reni appare lontano. Un vertice dello scorso fine settimana con un altro deputato renziano, Nicola D’Agostino, si sarebbe chiuso con un nulla di fatto e una rassegna di possibili piani d’attacco nati spuntati.
La prima ipotesi in ordine d’apparizione, il nome cioè dell’ex deputato Pd Giuseppe Berretta, pare ormai archiviata dopo il flop del centrosinistra alle Politiche. Sull’appoggio a sorpresa al candidato civico Emiliano Abramo, invece, sembra non esserci nemmeno uno spiraglio. A dispetto del suo posizionamento fuori dai partiti, il docente starebbe comunque da settimane tentando di accreditarsi verso i maggiorenti cittadini del centrosinistra senza però riscuotere consensi specie appunto fra i consiglieri dell’area ex Articolo 4 pronti a ricandidarsi. Il suo essersi di fatto «autocandidato» sarebbe il vero freno a mano sull’eventuale dialogo con i renziani. E non solo: «Abramo? Ci siamo incontrati, non chiudiamo le porte a nessuno, ma la priorità è il centrosinistra unito – aggiunge a MeridioNews Concetta Raia, ex deputata regionale Pd sponda Cgil – sarebbe opportuno che Bianco chiamasse tutti, ci dicesse quale direzione dobbiamo prendere». Infine, l’ultimo scenario evocato dall’area Sammartino-Sudano condurrebbe dritto all’ex sindaco di Sant’Agata Li Battiati Carmelo Galati. Profilo buono per stuzzicare anche l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo – di cui l’avvocato è amico ed è stato anche il legale – con vista su un ipotetico rassemblement di autonomisti ritrovati che rompa le uova nel paniere soprattutto al centrodestra di Salvo Pogliese.
Un’indicazione sul retroscena arriva direttamente dalla famiglia Lombardo: «Siamo nel centrodestra e vogliamo restarci, ma chiediamo pari dignità rispetto alle altre forze politiche». Lo afferma a MeridioNews Giuseppe Lombardo, nipote di Raffaele, deluso dalle ultime Politiche dopo la sconfitta nel collegio di Paternò a vantaggio del grillino Eugenio Saitta. «Galati è un amico, lo rispettiamo, ma allo stato attuale non c’è nessuna ipotesi su un nostro appoggio – precisa – a Forza Italia e altri partiti chiediamo di andare uniti non solo a Catania ma anche negli altri Comuni più importanti chiamati al voto. Le logiche locali vanno bene nei piccoli paesi, non dove si vota con il proporzionale. Vogliamo discutere sul giusto riconoscimento che ci spetta».
Come detto, così, nella stasi le inquietudini aumentano, specie fra i campioncini delle preferenze. Fra gli indiziati numero uno per l’addio al centrosinistra ci sarebbero dunque i consiglieri del gruppo centrista Catania 2.0 Tuccio Tringale, Giovanni Marletta e Salvo Giuffrida. I primi due, nel 2013, erano stati eletti proprio con il centrodestra, nel Pdl, mentre l’ultimo nella lista stancanelliana Tutti per Catania, finendo però per approdare nella maggioranza di Bianco. La loro marcia al fianco di Sammartino starebbe così per concludersi, in vista di un rientro nel centrodestra al fianco di Pogliese. Il capogruppo Marletta comunque smentisce la ricostruzione: «Resto vicino alla mia segreteria politica».
Osservato speciale è anche il gruppo Catania futura finora vicino a D’Agostino e al presidente della Sac Nico Torrisi. I tre consiglieri Carmelo Coppolino, Salvo Spadaro e Maurizio Mirenda lavorano a una lista – di cui è già pronto il nome, Catania forte e libera – che potrebbe a breve schierarsi ufficialmente con Pogliese. La priorità era Bianco, come lo stesso Coppolino spiegava a MeridioNews, ma mentre permane la confusione nel centrosinistra, i colloqui avuti con gli esponenti di Forza Italia avrebbero portato a buone basi per la nascita di una nuova alleanza.
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