Venticinque giovani siciliani si sono cimentati a Catania in sculture di frutta e verdura, decori di tavole e sale, mescita di vini e bevande: un banchetto-prova finale del corso che hanno frequentato. Creatività, ordine, pulizia, professionalità e gentilezza le parole d'ordine, perché la maggior soddisfazione è dare un servizio eccellente
Commis da catering: unarte, un mestiere
L’arte del mettere a tavola e del far felici i clienti e gli invitati è davvero antica. Voluta dai re, esaltata nelle corti imperiali d’Europa, oggi è un’arte florida il cui nome evoca organizzazioni efficienti, competenze e business. Ci sono occasioni in cui sbagliare è proibito, ci sono momenti in cui ogni dettaglio può fare la differenza; e la perfezione la si raggiunge grazie all’esperienza, allo stile e al buon gusto. Ecco allora che ci si affida alle organizzazioni di banqueting e di catering, punti di riferimento, che offrono una soluzione completa e personalizzata per qualsiasi evento: dai ricevimenti di nozze alle colazioni di lavoro, dai gala dinner alle inaugurazioni.
In occasione di un banchetto abbiamo conosciuto gli allievi di un corso da “Commis da catering”, che erano alle prese con il loro stage finale. ‹‹I venticinque partecipanti, dotati di spiccato interesse verso il campo della ricettività – afferma Nora Caviezel -, attraverso un laboratorio didattico qualificante e sperimentale, hanno cercato di imparare a gestire qualsiasi emergenza e di affinare prontezza e fantasia››.
Quello del “Commis da catering” è un ruolo ben più specialistico del semplice “Commis da sala”, va dall’arte di apparecchiare la tavola alla decorazione della sala (“il colpo d’occhio”, in questi casi, assume particolare importanza), dalla mescita delle bevande alla manipolazione dei prodotti, dal saper parlare al sapersi adattare alle diverse situazioni logistiche che si presentano.
‹‹L’esperienza di questo corso ci sta servendo – concordano Teresa, Agatino ed Erika – sia da un punto di vista professionale che umano››.
C’è chi pensa a mettersi in proprio, come Alfredo, che ha frequentato questo corso per acquisire quelle sfumature che rendono insuperabili certe “mises en places”. Poi c’è chi ha già un lavoro, come Salvo, la cui passione per il campo ristorativo, crescendo nel tempo, lo ha portato a volersi perfezionare anche dal punto di vista coreografico. ‹‹E’ stato molto interessante vedere all’opera lo scultore di opere decorative fatte con verdure e frutta e sognare di poterle realizzare anch’io››.
Giacomo Sirna, “Food and beverage manager” e responsabile del corso – che ha trovato in questi ragazzi tanto slancio e disponibilità ad imparare un’arte, quella dell’ospitalità, che è tra le più difficili da mettere in pratica, dove non si possono non osservare le più semplici norme di galateo – ci svela le caratteristiche di un buon “Commis”: ‹‹Creativo, ordinato, professionale, gentile e pulito. E per un servizio eccellente ci vogliono adattabilità, senso della disciplina e della collaborazione, amore e perfezionamento››. Anche perché qualsiasi lavoro senza amore e gioia provoca noia e senza perfezionamento si traduce in lamento.