Sono una ventina ormai le associazioni a Palermo che si occupano di fornire un pasto caldo, coperte e conforto ai clochard che in questi giorni di festa sfidano il freddo e la strada. Una sfida vinta tante volte, che, come racconta la storia di Aldo, il 56enne di origini francesi ucciso pochi giorni fa, può essere persa una domenica qualunque. Anche la notte di Natale e fino alla fine di gennaio ci sarà qualcuno che penserà ai senza tetto in modo speciale. I volontari lavorano su un calendario prestabilito, che indica i giorni della settimana da dedicare al servizio notturno per le strade. Finora nessuno si è tirato indietro, anzi, in questo periodo gli sforzi si moltiplicano.
«Stiamo distribuendo dei biscotti fatti a mano dal nostro gruppo degli chef per i senza tetto – spiega Sabrina Ciulla, fondatrice di Anirbas Onlus – ovvero persone che si alternano ogni domenica e cucinano. Il 25 faremo una ronda ma non distribuiremo da mangiare perché se ne stanno occupando delle altre associazioni. Noi penseremo a cappellini, sciarpe, panettoni». Un piccolo dono, un po’ di calore, un volto conosciuto per dare sostegno a chi è ancora scosso dall’omicidio: «C’è molta paura per strada – continua -, recentemente mi sono unita a un gruppo di preghiera che voleva portare qualcosa ai senza tetto. Volevano uscire con me perché i clochard hanno avuto delle brutte esperienze e si sentono presi di mira. A volte temono che il cibo sia avvelenato. Quando vedono una faccia nota, amica, si sentono protetti. Questa vicenda li ha scossi».
Quando scende la notte, è molto tardi e stai dormendo, non hai le mura di casa a proteggerti. «Sono tanti gli episodi accaduti finora – sottolinea -. Non dimentichiamo quando hanno dato fuoco ad Andrea, o quando a piazza Sturzo hanno ucciso un ragazzo due anni fa per sette euro». Ciulla dice di essere allergica alle passerelle: «Non sono andata nemmeno ai funerali di Aldo – afferma -. L’anno scorso invece abbiamo celebrato una messa per tutti i clochard morti durante l’anno. Un momento di incontro simbolico ma importante, al quale ha partecipato chi veramente teneva a queste persone, chi aveva a cuore questa situazione».
Alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, oltre alle messe e alle veglie di preghiera celebrate in occasione degli appuntamenti liturgici, sono stati organizzati dei pranzi da volontari esterni e ci sono stati diversi momenti di condivisione con chi sperimenta quotidianamente la strada e la fragilità sociale. Il 27 dicembre ci sarà anche una riunione di coordinamento tra tutte le realtà presenti sul campo, per cercare di dare ordine e ottimizzare gli interventi, che si terrà nella sede degli Angeli della Notte. Sul tavolo temi ricorrenti come l’emergenza freddo, o inediti come i tre nuovi dormitori e un centro diurno che dovrebbero vedere la luce il prossimo anno.
«Tra le iniziative che stiamo mettendo in campo – racconta Giuseppe Li Vigni, vicepresidente degli Angeli della Notte – ci sono i pranzi di Natale, che si terranno nella nostra casa polivalente ogni domenica e che stiamo cercando di mantenere fino alla fine del mese prossimo. Il 3 gennaio invece ci sarà il pranzo e poi la tombolata con i senza tetto». Anche secondo Li Vigni questo Natale prende tutto un altro significato dopo la morte di Aldo: «Siamo ancora attoniti, il clima di festa è stato turbato. L’opinione pubblica però ha risposto bene e devo complimentarmi anche con le forze dell’ordine per il loro operato. Stiamo cercando di dare ai fratelli ugualmente un sorriso, anche se il nostro cuore è a pezzi per quanto è successo».
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