Sud chiama Nord tenta di ripartire dopo le ultime batoste: candidature anti-trasformisti, presenza sul territorio e alleanze definite

Che fine ha fatto il deluchismo? Alle ultime elezioni europee – così come alle suppletive per il seggio del Senato nel collegio di Monza Brianza – non solo il catemoto non c’è stato, ma Sud chiama Nord – il partito politico fondato da Cateno De Luca – ha raccolto meno di quanto si aspettasse. Una batosta che si è ripercossa anche sull’Assemblea regionale siciliana, con il gruppo parlamentare di De Luca che alla spicciolata ha perso quattro delle sue otto pedine; quattro deputati che non sono solo migrati verso altri lidi politici, ma – ancora peggio – sono andati a rafforzare quella maggioranza a cui da due anni ScN si oppone. Smaltita la sbornia europea, il movimento tenta il rilancio, non prima di aver fatto un’accurata analisi su quanto accaduto in questo 2024 piuttosto funesto.

«Semplicemente stiamo non tanto ripartendo, ma continuando il percorso che abbiamo fatto – dice a MeridioNews Danilo Lo Giudice, referente regionale di Sud chiama Nord e sindaco di Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina – Dopo le Europee abbiamo deciso di incontrare tutte le segreterie, i rappresentanti di tutti i coordinamenti cittadini e provinciali, anzitutto per ringraziarli per l’impegno profuso, poi abbiamo fatto anche un’analisi del voto e ci siamo dati appuntamento subito dopo la pausa estiva, a settembre. L’obiettivo – continua Lo Giudice – è quello di costituire da qui a un anno i comitati in tutti i Comuni, per avere quello che ci è mancato: una rete capillare in tutta la Sicilia, cercando di sfruttare il nostro valore aggiunto: municipalità e Comuni, che per noi sono punto di riferimento».

La delusione per il calo di consensi pare essere ancora viva, ma forse a bruciare di più sono stati i cambi di casacca, motivo per cui De Luca e soci stanno ideando delle contromisure per il futuro. «Per non arrivare impreparati alle elezioni regionali del 2027 abbiamo già avviato un percorso per le potenziali candidature – continua Lo Giudice – Non abbiamo intenzione di aspettare i sei mesi prima del voto per poi far salire a bordo persone che non sono affini alle specificità del partito. Il fatto che alcuni abbiano lasciato il gruppo dimostra come ci sia la necessità di fare un percorso condiviso prima, per trovare candidature sì importanti, ma ben più radicate. E speriamo che questo non ci porti più a cose spiacevoli come successo negli ultimi tempi».

Intanto, messa momentaneamente da parte la questione De Luca sindaco d’Italia, si continuerà a fare opposizione. Ma anche nel rapporto con gli alleati i paletti dovranno essere chiari. «Quello di Schifani lo abbiamo definito il governo del campare – dice Lo Giudice – si sopravvive, si naviga a vista, non si affrontano le emergenze in maniera costruttiva e ci vorrebbe una marcia in più che non abbiamo visto in questi due anni e che penso non abbiano visto neanche i siciliani. Noi però non vogliamo essere forza di opposizione: vogliamo essere forza di governo. Se – come ci auguriamo – Partito democratico e Movimento 5 stelle vogliono fare un percorso condiviso, bene – conclude il referente regionale di Sud chiama Nord – ma non staremo ad aspettare: vogliamo capire se si può creare una proposta condivisa in tempi consoni, non improvvisata all’ultimo minuto, per dare risposte ai siciliani».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]