Esce di scena il pm del capoluogo siciliano. Era accusato di avere comunicato a Fabio Licata, suo collega indagato, che da Palermo erano partiti alcuni atti inviati a Caltanissetta per un'inchiesta su di lui
Caso Saguto, archiviata posizione pm Scaletta Era accusato di rivelazione di notizie riservate
Accolta dal Gip del Tribunale di Milano la richiesta di archiviazione della posizione del pm Dario Scaletta, presentata dalla Procura in uno stralcio dell’inchiesta sullo scandalo delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo.
Esce di scena il pm del capoluogo siciliano, che rispondeva di rivelazione dei segreti delle indagini. Secondo l’ipotesi accusatoria, originariamente formulata dai pm di Caltanissetta (città in cui rimane il processo, nella sua parte più consistente), nel corso di una trasferta a Milano, dove la sezione misure di prevenzione era andata ad ascoltare alcuni pentiti, Scaletta avrebbe comunicato a Fabio Licata, un suo collega indagato, che da Palermo erano partiti alcuni atti, inviati nel capoluogo nisseno, perché da intercettazioni effettuate dentro una concessionaria appartenente a un patrimonio sequestrato erano emersi spunti di indagine a carico dei magistrati palermitani.
La circostanza era venuta fuori perché ne aveva parlato Silvana Saguto, in una intercettazione alla quale era sottoposta lei stessa. La presidente della sezione, ha però osservato nella richiesta di archiviazione il pm Laura Pedio, mostrava però di non sapere nulla di preciso e la stessa mancanza “di specificità e concretezza” era emersa dalle audizioni del giudice Licata. Il discorso era stato cioè molto vago e generico, si era parlato di sospetti, anche a causa del clamore mediatico suscitato dalle polemiche attorno alla gestione dei beni sequestrati e confiscati, e i due interessati, la Saguto e Licata, avevano dovuto cercare conferme altrove.