Laumento dei prezzi per i posti letto è un problema che a Catania si aggrava ogni anno. In programma cè la costruzione di una nuova residenza (il Tavoliere) e la creazione di unagenzia per trovare casa agli universitari fuorisede
Caro affitti, qualcosa si muove?
La prossima costruzione di una residenza per i fuorisede e un’agenzia che si occupi di trovare casa agli studenti calmierando il mercato dei posti letto: sono le due proposte con cui l’Università di Catania affronta il prossimo anno accademico, cercando di far fronte all’aumento dei prezzi degli affitti. Un problema che riguarda una popolazione studentesca molto ampia (gli studenti dell’Ateneo catanese sono quasi settantamila e circa la metà sono fuori sede) e che è aggravato dallo scarso numero di alloggi disponibili.
Le singole facoltà sono dislocate in diverse zone della città, che vanno dalla Cittadella a nord – che ospita le facoltà scientifiche e matematiche – al monastero dei Benedettini nella parte meridionale, principale sede delle facoltà umanistiche. Gli studenti scelgono la zona dove andare ad abitare a seconda del corso di studio, ma nello stesso tessuto cittadino si nota la differenza dei costi per l’affitto di un posto letto.
I prezzi più bassi, che vanno dai 120 € ai 150 € per stanza singola, si hanno nella zona sud, dove sono situati il già citato monastero dei Benedettini, la facoltà di Scienze Politiche e la facoltà di Giurisprudenza. Ma le case del centro storico sono vecchie, gli appartamenti spesso piccoli e malandati. Spostandoci nella zona centrale troviamo la facoltà di Economia, il Magistero (che ospita la facoltà di Scienze della Formazione) e la facoltà di Scienze Biologiche, in via Androne. In questa zona i costi sono molto più alti, raggiungendo i 250 € per camera singola, ovviamente senza contare le spese per luce, gas, acqua e condominio. Stesso discorso vale per la zona nord, dove sono situate la Cittadella, la facoltà di Agraria e il Policlinico, con la facoltà di Medicina e i suoi corsi di laurea in professioni sanitarie.
Purtroppo soltanto in novecento possono usufruire, attraverso un bando di concorso per merito e reddito, di un alloggio nelle residenze universitarie. Il mese scorso il Rettore Recca e il presidente dell’Iacp Gibiino hanno però annunciato la prossima costruzione di una residenza che dovrebbe ospitare circa un migliaio di studenti nella zona del Tavoliere (via Passo Gravina alta). Una proposta di cui si parla da circa trent’anni, ma che finora era rimasta sulla carta.
La situazione di Catania, per quanto riguarda gli affitti, è tra le più difficili. Nel febbraio scorso i rappresentanti degli studenti catanesi e i delegati accademici hanno partecipato al forum nazionale delle rappresentanze studentesche universitarie. «In un seminario sul diritto allo studio – racconta Gaetano Ficicchia, rappresentante degli studenti in senato accademico – abbiamo appreso che in altre regioni italiane le residenze universitarie coprono buona parte delle richieste di alloggio degli studenti, e che addirittura in Lombardia e in Piemonte si arriva ad accogliere tutte le richieste degli studenti fuorisede, offrendo alla maggior parte di loro un alloggio decente».
Intanto, in alcune regioni sono state istituite delle agenzie con la collaborazione di altri enti pubblici per regolamentare il costo degli affitti. Anche l’Ersu di Catania, insieme all’Università, ha proposto la creazione di un’agenzia che tuteli lo studente e il diritto allo studio. Ma alla prosposta di aprire un tavolo tecnico assieme al sindacato degli inquilini (Sunia), non è ancora arrivata una risposta ufficiale da parte del Comune.