Per la maggioranza la soluzione migliore è quella di affidare la gestione all'Amap. Scelta condivisa da una parte dell'opposizione che ha sollevato alcuni dubbi, tuttavia, sulla durata trentennale dell'affidamento
Carini, non c’è intesa sull’acqua Decisione rinviata al 18 febbraio
Non c’è intesa sul futuro della gestione idrica nel comune di Carini. La questione sull’affidamento del servizio a una ditta esterna è stata molto dibattuta oggi in consiglio. Vista l’impossibilità di trovare una soluzione condivisa, la decisione è stata rinviata al 18 febbraio. Il sindaco Giuseppe Monteleone e la giunta, infatti, a differenza di quanto era stato detto in campagna elettorale, hanno deciso che la soluzione migliore è quella di affidare la gestione all’Amap, giustificando così la scelta: «Affidare il servizio idrico all’Amap è il male minore – ha detto il sindaco – una decisione che ho preso dopo essermi confrontato con tanti altri sindaci dei paesi che hanno scelto di gestire direttamente il servizio: non saremmo stati in grado di farlo, vista la mancanza di risorse sia umane sia economiche. Gli stessi sindaci – ha aggiunto – mi hanno consigliato di affidare il servizio a una ditta esterna, in modo che sia garantita la distribuzione».
Paradossalmente, una buona fetta dell’opposizione e parte della maggioranza appoggiano la proposta della giunta, manifestando, però, non poche perplessità sulla durata della gestione: si ipotizza, infatti, un accordo lungo trent’anni. Non sono dello stesso parere i rappresentanti carinesi del Movimento 5 stelle (unico gruppo consiliare d’opposizione a non appoggiare la proposta) e i membri del gruppo consiliare L’Altra Carini (nella maggioranza) che, durante lo svolgimento dei lavori d’aula, hanno espresso il loro dissenso. «Dopo l’esperienza con l’Ato idrico – afferma il capogruppo pentastellato, Ambrogio Conigliaro – non credo sia il caso di esternalizzare nuovamente il servizio. Prima di approvare qualcosa al buio, sarebbe meglio indire una riunione con i vertici dell’Amap e poi decidere il da farsi». La proposta di rinvio del voto, richiesta espressamente anche da L’Altra Carini, ha trovato d’accordo la maggior parte del Consiglio: si voterà la questione dopo il 18 febbraio, giorno in cui Monteleone incontrerà i dirigenti dell’ente di distribuzione idrica.