Cardiochirurgia pediatrica di Taormina: si va verso l’ennesima proroga di almeno sei mesi

Ottenere una proroga di almeno sei mesi per la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina e, nel frattempo, uscire dal piano di rientro dal disavanzo, attualmente seguito dalla Regione Siciliana, in modo tale da poter richiedere una deroga che permetterebbe di mantenere sull’Isola due cardiochirurgie pediatriche, sia quella di Taormina appunto, sia quella di Palermo. Sembra essere proprio questo l’obiettivo che il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani sta faticosamente cercando di raggiungere. L’ostacolo principale è rappresentato dall’accordo firmato a fine luglio dell’anno scorso tra il ministero dell’Economia, quello della Sanità e la Regione Siciliana per l’approvazione del piano di rientro dal disavanzo, in cui sono state prorogate le attività del reparto del San Vincenzo di Taormina fino al 31 luglio 2025. Nel documento i ministeri hanno precisato anche che quella sarebbe stata l’ultima proroga, dopodiché la regione avrebbe dovuto fare una scelta su quale dei due reparti mantenere aperto.

Adesso, però, invogliati probabilmente dall’accelerazione di Schifani sulle tempistiche previste per il piano di rientro, i ministeri potrebbero tornare sui propri passi e dare la possibilità al presidente della Regione di portare a termine la sua visione della Rete ospedaliera siciliana. «Ho recentemente incontrato a Siracusa il ministro della Sanità Orazio Schillaci e sono stato da lui rasserenato sul fatto che ci sarà una ulteriore proroga – precisa a MeridioNews Pino Galluzzo, membro della commissione Sanità all’Ars – Poi ovviamente dovremo raggiungere alcuni obiettivi in maniera tale che la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina venga inserita nella rete ospedaliera regionale, con l’approvazione finale del ministero della Sanità».

Mancherebbe, dunque, soltanto il via libera da Roma, perché intanto il direttore dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, ha disposto i fondi per la prosecuzione delle attività del reparto, gestito dal Bambin Gesù di Roma, fino al 31 dicembre 2025. Nonostante queste rassicurazioni, però, i genitori che hanno allestito un presidio permanente davanti al San Vincenzo, non ne vogliono sapere di smontare le tende: «Non ce ne andremo da qui fin quando non avremo risposte certe sul futuro del reparto. Vogliamo garanzie che il diritto alla salute dei nostri figli sarà rispettato», precisano a MeridioNews dal comitato dei genitori. Proprio per cercare di distendere gli animi, il deputato regionale Pino Galluzzo ha fissato per mercoledì un incontro in commissione Sanità all’Ars con una rappresentate del comitato dei genitori e un medico del reparto, a cui saranno riferite le novità.


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