Sostenuto dalla lista civica MuoviAmo Canicattini, Paolo Golino è alla prima esperienza elettorale. È impegnato come volontario del corpo di soccorso Cisom e si presenta con una squadra formata da volti nuovi e vecchie conoscenze della politica. «Anche mia figlia, che ha un buon Dna», dichiara a MeridioNews
Canicattini, il candidato volontario dei Cavalieri di Malta Golino: «Sarò un sindaco libero e senza condizionamenti»
MuoviAmo Canicattini è un movimento che ha individuato in Paolo Golino il suo punto di riferimento per la poltrona di primo cittadino della comunità del paese porta degli Iblei. Veterinario dirigente dell’Asp, classe 1952, sposato con due figli e anche nonno, Golino non ha nessuna precedente esperienza in politica ma si è sempre impegnato come volontario del Cisom, il corpo di soccorso dell’Ordine dei cavalieri di Malta. Nella sua lista, oltre a molti volti nuovi c’è anche qualche veterano della politica locale.
Perché ha scelto di candidarsi a sindaco?
«Ho scelto di candidarmi perché vorrei dare un apporto da persona libera e incondizionata al Comune di Canicattini Bagni».
Quali sono i punti centrali del suo programma? A che cosa la città non può più rinunciare?
«Al primo posto metto la raccolta differenziata fatta in modo che possa essere un risparmio per il cittadino. Altra cosa per noi importante è la creazione di uno sportello multifunzionale per informare il cittadino sia sui bandi di concorso che sui contributi regionali, statati ed europei».
Qual è la figura politica o tecnica (nazionale o internazionale) a cui si ispira?
«Aldo Moro, perché voleva unificare tutte le forze politiche italiane per fare uscire l’Italia dalla crisi di allora per far poi rinascere la politica solo successivamente».
Qual è l’avversario che teme di più?
«Nessun avversario, perché dal mio punto di vista siamo tutti amici a Canicattini».
Un pregio e un difetto della precedente amministrazione.
«Posso solo dire che della politica ne hanno fatto un mestiere. Quindi, è vero che nel bene e nel male si sono dedicati esclusivamente a questo e hanno cercato di portarlo avanti. Ciò però diventa un difetto perché avendo solo questo lavoro hanno cercato di guadagnarci – non di rubare – mentre io vivo del mio stipendio».
La sua lista è fatta da giovani outsider, qualche veterano e qualcuno precedentemente legato ad altri candidati. Non si rischia di creare confusione?
«Quelli della squadra che precedentemente erano in politica se ne sono usciti anzitempo perché hanno visto che non era una buona politica e non era confacente con le loro idee. Nessuno di loro ha finito il mandato. Gli altri siamo tutti persone libere che non hanno mai fatto politica prima».
Anche sua figlia è candidata nella sua lista. È già figlia d’arte?
«Non è figlia d’arte, ma io ho sempre fatto tutto insieme alla mia famiglia per cui, anche in questa avventura, volevo avere accanto qualcuno di loro. È stata comunque una scelta condivisa anche perché sono convinto del fatto che se c’è un buon Dna, questo si trasmette almeno per una generazione».