Bugo in concerto

L’orologio dice che mancano poco più di venti minuti all’inizio dello show. Una domanda attanaglia la scatola cranica (in tutto il suo insieme) dei fin troppo pochi accorsi: “come diavolo si fa a non volere bene al Bugo nazionale?”. Una risposta vera non c’è: sarà forse il caldo o la scarsa pubblicità riservata all’evento…chissà. Senza alcun indugio il nostro capitano, accompagnato dai fedelissimi Enrico (chitarra), Matteo (basso a due corde) ed Agostino Nascimbeni (lo strepitoso batterista dei Lombroso, ndt), fa il suo ingresso sul minuscolo palco allestito, accolto da un’autentica ovazione e da una cascata di profumati gelsomini che faranno, loro malgrado, da elemento scenico per l’intera durata del concerto. Bugo saluta il pubblico, afferra l’asta del microfono e dà inizio ad uno show trascinante: canta, balla, intrattiene; è un misto radioattivo fra Thurston Moore dei Sonic Youth e Mick Jagger, l’intramontabile leader dei Rolling Stones per il quale il signor Bugatti nutre da sempre una profonda ammirazione.

 

L’esibizione di Bugo e della sua band prevede una parte “corale elettronica” ed una “acustica solitaria”. In entrambe le vesti, il materiale proposto è interamente tratto dai dischi “major” del singer piemontese, con un particolare occhio di riguardo – nell’atto elettronico – per la sua ultima creatura sonora, “Sguardo Contemporaneo”, dalla quale vengono estratti “Plettrofolle”, “Gelato Giallo”, “Quando ti sei addormentata”, “Gel” e “Amore mio infinito”. L’alone-set, è invece dedicato al doppio “Golia e Melchiorre” – rappresentato da ben tre pezzi (“Non mi arrabbio mai”, “Quando vai via” e “Cosa fai stasera”) – e al capolavoro “Dal Lofai Al Ci Sei” – l’album della svolta – dal quale viene tirata fuori “Io mi rompo i coglioni”. La serata volge al termine: è la volta della cult-song “Piede sulla merda” e della splatteriana “Spargimento di sangue”. Prima che le luci si riaccendano c’è il tempo anche per un divertente fuori programma: una gara di ballo ad iscrizione libera con tanto di applausometro. Dopo aver metaforicamente incoronato la vincitrice, Bugo ed i suoi compagni lasciano il palco accompagnati dagli applausi e dalle urla di incitamento di chi spera ancora in un encore. L’interrogativo campeggia ancora…come si fa a non volergli bene? Alla prossima messere, noi ci saremo.

 

Scaletta:

 

Plettrofolle

Gelato Giallo

Il sintetizzatore

Quando ti sei addormentata

La psicologia del viaggio

Gel

Casalingo

 

Set Acustico:

Non mi arrabbio mai

Quando vai via

Io mi rompo i ciglioni

Cosa fai stasera

 

Bis

Un altro conato

Amore mio infinito

Piede sulla merda

 

Bis2

Spargimento di sangue

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Una settimana che, partendo di lunedì 29 dicembre, chiude e apre un anno: con un oroscopo che porta con sé i doni che tutti i dodici valuteranno. Il nuovo si apre con una speranza più sentita che mai. Con dei cambi planetari che stravolgeranno tutto e daranno il via a cambiamenti fondamentali che modificano un’epoca. […]

Buone notizie per i segni di terra – Toro, Vergine e Capricorno -, con un oroscopo 2026 fatto di conquiste. C’è poco da invidiarli: i tre, in questo 2025, sono stati spesso messi a dura prova. E l’anno nuovo arriva per raccogliere i frutti del loro impegno. Portando sorprese al Toro, che si è mosso […]

Il 2026 di voi Capricorno è caratterizzato da un’andatura decisamente positiva e baldanzosa, con l’oroscopo che segnala nuove teorie e orizzonti. Che fanno crescere in voi la stima e la fiducia nei vostri progetti di vita. Finalmente un sorriso, insomma, per voi che chiudete questo 2025 stanchi e pure un po’ tesi. Non senza qualche […]

Abbiamo già parlato di bollette. E di come, da costo pressante per le imprese, possa essere affrontato con una strategia. Purché efficace. Con strumenti come il bando Sicilia efficiente (trovi i consigli qui), per ridurre in maniera strutturale il costo dell’energia e finanziare l’investimento con un contributo a fondo perduto significativo. Ma c’è un aspetto […]