Il bancone e gli scaffali sono desolatamente vuoti. Del pane, delle pizze e dei dolci promessi nelle insegne, solo il ricordo. Come quello di speranze, sogni e aspettative andate in fumo. È quello che resta del panificio di Giuseppe Micale in via Plebiscito a Catania.
Ci apre le porte della sua bottega, quella per la quale paga ancora il mutuo. Quella nella quale ha investito i risparmi di una vita.
È stato costretto a chiudere dopo una bolletta da 10mila euro, più che triplicata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
«Con bollette così alte – spiega – nemmeno vendere il pane a 10 euro al chilo consentirebbe di sopravvivere».
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