Da Catania ai Paesi in via di sviluppo con il Servizio civile universale. «Aspetto professionale e umano insieme»

Carlotta è in Tunisia e «sto sperimentando le mie capacità professionali ma anche l’aspetto umano»; cosa che Erica sta facendo, invece, nel profondo sud della Tanzania dove «i comfort sono pochi ma sono felice di questa scelta perché ogni giorno imparo cose nuove». Sono due dei tanti ragazzi e ragazze che hanno scelto di partecipare al Servizio civile universale con l’ong catanese Cope-Cooperazione Paesi Emergenti. La realtà che da quarant’anni si occupa di progetti di cooperazione internazionale, informazione ed educazione allo sviluppo e che, ogni anno, seleziona circa 24 giovani per dare loro l’opportunità del Servizio civile internazionale per 12 mesi sia nelle sede in Sicilia (a Catania e San Michele di Ganzaria, nel Catanese) ma anche in quelle nei Paesi in via di sviluppo.

Dal Madagascar alla Tanzania e dalla Tunisia al Perù. Luoghi a cui, da quest’anno si aggiunge anche l’Albania dove, come spiegano da Cope «è stata avviata una collaborazione con una congregazione di suore in contesti di disagio sociale». In Madagascar il progetto annuale prevede lo svolgimento di attività in ambito educativo con i bambini della scuola materna e con i ragazzi delle superiori; in Tanzania invece alcuni giovani del servizio civile internazionale collaborano con il personale ospedaliero e con lo staff di un centro di accoglienza per bambini, altri sono impegnati invece in progetti che coinvolgono donne che si dedicano alla sartoria e studenti di agricoltura. È il caso di Erica che nel Paese dell’Africa orientale non sente nemmeno la mancanza di tutti i confort a cui era abituata. «Ogni giorno imparo cose nuove della cultura locale: le necessità dei villaggi, la gestione dei college, l’organizzazione di eventi scolastici. Interagisco con la gente del posto e mi sono integrata benissimo».

I ragazzi che vanno in Perù, invece, si impegnano a lavorare insieme alle associazioni locali che sono già attive nelle strade delle periferie di Lima (la capitale) con un’attenzione particolare verso le donne e i minori. In Tunisia ci si impegna a realizzare attività laboratoriali con i disabili per promuovere il diritto alla loro inclusione nella società tunisina attraverso campagne di comunicazione. Come il progetto Ricomincio da te di cui fa parte anche Carlotta. «Sto imparando molte cose dal punto di vista professionale che mi potranno essere utili anche in futuro ma soprattutto mi sto godendo la parte più ricca e più bella del progetto che sono i ragazzi e le ragazze che partecipano». Per chi sceglie di restare a fare in Italia l’anno di Servizio civile universale con Cope, sono previste attività di sensibilizzazione su tematiche ambientali e di cittadinanza attiva nelle periferie. Per partecipare al nuovo bando c’è tempo fino alle ore 14 del 10 febbraio 2023.


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