Il ministero per lo Sviluppo economico ha pubblicato un avviso rivolto a tutte le imprese che intendono puntare sull'innovazione digitale per migliorare la propria competitività. In totale cento milioni ripartiti tra le varie Regioni. Il presidente dell'Ance Enna Gildo Matera spiega cosa fare per sfruttare l'opportunità
Bando per digitalizzare piccole e medie imprese Alla Sicilia sette milioni, ecco come partecipare
Ci sarà tempo fino alle 17 del prossimo nove febbraio per beneficiare dei voucher per la digitalizzazione delle Piccole e medie imprese, la misura agevolativa, voluta dal ministero dello Sviluppo Economico, che prevede un sostegno per le micro, piccole e medie imprese che intendono puntare sull’innovazione digitale per accrescere la propria competitività nel mercato globale. Nonostante fossero già stati previsti dal decreto Destinazione Italia del dicembre 2013, e lo schema del bando fosse pronto dal settembre 2014, i voucher sono rimasti un miraggio per quasi quattro anni, in attesa della copertura finanziaria. Solo a ottobre dello scorso anno, dopo il via libera di Bruxelles all’utilizzo dei fondi europei per la concessione dei voucher nelle regioni del Mezzogiorno, e del Cipe per l’utilizzo delle risorse nazionali per il Centro Nord, si è arrivati all’attuale decreto ministeriale che ha previsto uno stanziamento complessivo di cento milioni di euro.
«Il provvedimento è destinato a tutte le imprese, di qualunque settore e su tutto il territorio nazionale – spiega a Meridionews Gildo Matera, direttore Ance Enna -. Il finanziamento complessivo è distinto per regioni e per la Sicilia sono stati destinati poco più di sette milioni di euro, di cui una quota del cinque per cento è riservata alle imprese che hanno ottenuto il rating di legalità». L’agevolazione ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza aziendale, modernizzare l’organizzazione del lavoro mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro, sviluppare soluzioni di e-commerce, fruire della connettività a banda larga e ultra larga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, e realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo Ict.
«Ciascuna impresa potrà ottenere un contributo massimo di diecimila euro – prosegue Matera – fino al concorso del cinquanta per cento massimo della spesa in software per la digitalizzazione dei processi produttivi, hardware, consulenza, formazione e implementazione di soluzioni di digitalizzazione avanzata, soprattutto cloud computing. Nel caso dell’edilizia – aggiunge – i voucher sono un ottimo strumento per il processo di cantiere».
Le imprese che intendono accedere al contributo devono essere registrate nel Registro delle imprese, essere in possesso della Carta nazionale dei servizi (e del relativo Pin), di una casella di posta elettronica certificata e potranno presentare le domande esclusivamente sul sito del Ministero dello sviluppo economico, attraverso l’apposita procedura informatica. Entro trenta giorni dalla chiusura dello sportello, il Mise adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher, su base regionale, contenente l’indicazione delle imprese e dell’importo dell’agevolazione prenotata.
«Dopo la presentazione delle domande, il ministero assegnerà le risorse alle regioni, in funzione del budget già prestabilito dal Decreto, che, a loro volta, avranno sessanta giorni di tempo per comunicare alle aziende beneficiarie l’assegnazione del contributo. Da quel momento le imprese avranno sei mesi di tempo per effettuare la spesa e rendicontarla». Nel caso in cui l’importo complessivo dei voucher concedibili fosse superiore all’ammontare delle risorse disponibili, il ministero procederà alla ripartizione delle risorse in proporzione alle domande. Saranno ammesse tutte le imprese senza alcuna priorità connessa al momento della presentazione della domanda. Dopo aver effettuato le verifiche istruttorie previste dal decreto, il ministero determina con un proprio provvedimento l’importo del voucher da erogare, in relazione ai titoli di spesa risultati ammissibili. «È un contributo diretto all’azienda – conclude Matera – destinato a chi introduce elementi coerenti con il decreto per digitalizzare l’impresa».