La collaborazione tra Antonio Marras e Francesco Bellina negli scatti di Se non posso ballare non è la mia rivoluzione, dal 18 al 27 novembre nella città meneghina. «Uno scenario naturale dentro uno spazio spesso ignorato ma che riesce a incantare»
Ballarò nell’unione tra uno stilista e un fotoreporter Quartiere trasformato in un set in mostra a Milano
Dalla Nigeria alla showroom milanese dello stilista Antonio Marras. Una nuova sfida per il fotoreporter trapanese Francesco Bellina che ha realizzato nel cuore del quartiere Ballarò di Palermo gli scatti della mostra Se non posso ballare non è la mia rivoluzione, in programma a Milano negli spazi di NonostanteMarras, dal 18 al 27 novembre. Un lavoro che nasce dall’incontro fortuito tra il fotoreporter e lo stilista di origini sarde, avvenuto proprio durante il periodo del lockdown, ma che rappresenta la cronaca di due giorni di settembre intensi in cui i due si sono incontrati nel quartiere al Ballarò, trasformato in un set tanto itinerante quanto vivo, aperto e reale.
«È stato bello vedere la partecipazione della gente del quartiere che non si è sottratta a questo esperimento – dice Bellina – Scenario naturale un quartiere definito popolare, anonimo, spesso ignorato, un posto che io definisco il teatro dell’assurdo ma che incanta per la sua multiculturalità, i colori e gli odori». Il tutto arricchito dall’entusiasmo travolgente di Marras, la sua eleganza che non è –solo – quella del tessuto o del ricamo, ma quella dell’incontro con persone e luoghi per conoscere e farsi conoscere, senza imposizioni, senza nessun set pre-confezionato ad uso di flash.
Bellina non tradisce la sua natura di reporter e usa una Fuji mirrorless che garantisce agilità e Marras dirige. «Ho improvvisato – sottolinea Bellina – senza rinunciare alla mia identità di fotoreporter. Mi piace però l’idea di mettermi in gioco, sperimentare nuove cose. Il fotografo secondo me – prosegue – deve essere sempre in grado di reinventarsi, contaminarsi, fare nuove esperienze. Per me questo lavoro ha arricchito il mio bagaglio culturale». La mostra è realizzata in collaborazione con Metronom. Una pubblicazione in edizione limitata edita da Metronom Books accompagna la mostra con testi di Patrizia Sardo Marras e Francesca Alfano Miglietti e si inserisce nell’ambito del Foto Vogue Festival.