L'episodio si è verificato ieri pomeriggio, all'interno dell'autoparco dell'azienda, a Brancaccio. Un «grave atto intimidatorio» che assume un significato preciso alla luce del compito che l'azienda le ha assegnato: riorganizzare il deposito dei mezzi e monitorarne le attività attraverso impianti di video-sorveglianza