L'Università di Catania, secondo i giovani democratici di Siracusa, avrebbe camuffato l'aumento delle tasse universitarie. Sono aumentati i coefficienti di rivalutazione delle rendite catastali degli immobili e, di conseguenza, anche le tasse. Ma quando chiediamo spiegazioni alla dirigenza d'ateneo, l'errore viene ammesso e seguito da un dietro front. I nuovi adeguamenti catastali della manovra Salva Italia sono applicabili solo ai fini dell'Imu. E si ritorna ai coefficienti dell'anno precedente
Aumento delle tasse, dietro front dell’Ateneo Modificata la guida dopo la denuncia
«Cè un aumento nascosto delle tasse universitarie per il prossimo anno accademico». È questa la denuncia dei giovani democratici di Siracusa dopo la pubblicazione del Manifesto degli studi 2012/2013 delluniversità di Catania, lo scorso 12 giugno. Sembra infatti che controllando la Guida alla compilazione dellautocertificazione reddituale, parte integrante dello stesso Manifesto, le tasse non appaiano aumentate ad una analisi superficiale. Facendo bene i conti, però, la situazione cambia del tutto. «I coefficienti di rivalutazione delle rendite catastali degli immobili sono profondamente aumentati rispetto ai precedenti», scrivono Antonino Landro, segretario provinciale dei Giovani democratici della città dArchimede e Salvo Cirasa, responsabile provinciale per luniversità.
Come si legge sul Manifesto degli studi, infatti, «è da considerare ai fini del calcolo delle tasse e dei contributi, il patrimonio posseduto alla data del 31 dicembre 2011, da tutti i componenti il nucleo familiare convenzionale». E per calcolare tale patrimonio occorre considerare il valore delle rendite catastali aggiornate e moltiplicarlo per i coefficienti di legge. Ed ecco svelato linghippo: essendo i coefficienti più alti, ne deriva che il computo totale per il pagamento delle tasse universitarie per il prossimo ottobre sarà maggiore. Nello specifico, «per un terreno agricolo si passa dalla moltiplicazione per 75 a 120 scrivono ancora Landro e Cirasa, – e per una banale casa di abitazione da 100 a 160».
I giovani democratici nutrono dei dubbi sulla trasparenza dellateneo, dato che la Guida alla compilazione dellautocertificazione reddituale è stata pubblicata qualche giorno dopo il Manifesto e non in concomitanza. Ma soprattutto dubitano sulla legittimità di tale aumento, perché «larticolo due della manovra finanziaria del premier Mario Monti ha adeguato le rivalutazioni delle rendite catastali soltanto ai fini del calcolo dellImu», dichiarano ancora Landro e Cirasa. Nulla a che vedere con i calcoli per le tasse universitarie, dunque.
Come mai allora sono stati cambiati i coefficienti di calcolo anche per le tasse del prossimo anno accademico alluniversità degli studi di Catania? Lo abbiamo chiesto alla dirigenza dellateneo che ha risposto con un dietro front. Hanno fatto un errore e lhanno corretto, insomma. Dopo oltre 24 ore dattesa per avere chiarimenti, non solo è arrivata la risposta in redazione, contestualmente è stata modificata la guida e ripubblicata sul sito dateneo. I punti 1.2.b patrimonio – e 1.2.c – patrimonio immobiliare sono stati modificati con riferimento ai parametri dello scorso anno accademico. «Tale aggiornamento è scaturito da una verifica effettuata sull’applicabilità dei nuovi coefficienti catastali -Imu – per il calcolo del patrimonio netto da parte degli studenti», leggiamo sullavviso inoltrato dallufficio stampa dateneo, in cui si specifica che «contrariamente a quanto in un primo momento era stato detto, è stato chiarito di recente che tali moltiplicatori trovano applicabilità, attualmente, solo ai fini Imu».
Nessun aumento delle tasse dunque, almeno per il prossimo anno accademico. Possono ritenersi soddisfatti i giovani del partito democratico che hanno chiesto proprio che venissero «ripristinati i coefficienti degli anni accademici precedenti o che venissero abbassate le tasse universitarie così da compensare il surplus». Perché «non devono essere gli studenti e le loro famiglie a sostenere il costo delluniversità, altrimenti finisce il diritto allo studio sancito dalla Costituzione», sostengono.
[Foto di ambro91]