Lo scontro sulla commissione per le valutazioni ambientali Riforma diventa caso politico e Musumeci resta in silenzio

«Non sono temi da discutere nel retrobottega, quell’emendamento va rimandato in commissione». Neanche il tempo di partire a discutere la finanziaria – la prima seduta d’aula, prevista per ieri, è stata rinviata a oggi – e a sala d’Ercole è già alta la tensione. A parlare sono i deputati di Attiva Sicilia che puntano il dito contro la proposta di Diventerà Bellissima di ristrutturare la commissione regionale (Cts) che valuta gli impatti ambientali. Dai progetti per gli inceneritori a quelli per la produzione di energia, dalle grandi infrastrutture agli interventi di riqualificazione del paesaggio. «L’argomento è più che delicato e il modo in cui è stata fatta la proposta non va bene», attacca Angela Foti. La capofila della frangia che si è staccata dal M5s, tirandosi dietro l’accusa di essere filogovernativi, ritiene che l’emendamento che ha come prima firmataria Giusy Savarino meriti una trattazione a parte e non infilato nel calderone della finanziaria. «Ho letto di approvazione all’unanimità nelle commissioni – continua Foti – In realtà la prima versione del testo è stata discussa in commissione Ambiente (di cui Savarino è presidente, ndr) per una manciata di minuti, la seconda è passata in commissione Bilancio senza alcun confronto nel merito».

A preoccupare, come già messo in luce da MeridioNews nei giorni scorsi, è in particolar modo il rischio di ritrovarsi con un organismo non più autonomo, ma al contrario sottoposto al controllo dell’assessore al Territorio, dopo che nella prima versione si faceva riferimento al direttore generale del relativo dipartimento. Se passasse, la norma dispone che entro un mese si dovranno dividere in tre branche le materie attualmente trattate e ognuna dovrà essere assegnata a una sotto-commissione. Questo grazie all’aumento del numero di componenti che dagli attuali 30 diventeranno 60. Accanto a quelli che potrebbero sembrare dettagli si muove però anche altro. «La commissione da tecnico-specialistica diventerebbe semplicemente tecnica e perderà competenze in materia di Aia (autorizzazione integrata ambientale) e Vinca (valutazione d’incidenza ambientale) – denuncia la deputata Valentina Palmeri -. A ciò si aggiunge anche l’affidamento all’assessore il compito di definire le situazioni di incompatibilità, anche temporale, per prendere parte alla commissione».

La nuova versione dell’emendamento presentato da Savarino contiene anche una specifica rispetto al destino che spetta agli attuali componenti della commissione presieduta dal professore Aurelio Angelini. La norma prevede che completino il mandato. «Un contentino che a nulla serve – rilancia Foti – Stiamo assistendo a qualcosa di schizofrenico. Da una parte Cordaro, anche a nome del presidente Musumeci, ribadisce la stima nei confronti di Angelini; dall’altro il partito del governatore propone una rivoluzione, affermando di volere migliorare le cose, ma in realtà senza avere neanche interpellato Angelini su ciò che potrebbe essere migliorato». Attiva Sicilia ha preparato un proprio emendamento che prevede l’istituzione di un gruppo istruttorio di supporto alla commissione tecnico-specialistica e una revisione del trattamento economico riservato ai componenti: «Le somme attualmente previste in bilancio vanno considerate al netto degli oneri previdenziali», spiega Foti.

All’origine della volontà di riformare la commissione, per i deputati di Diventerà Bellissima ci sarebbe l’eccessiva lentezza nell’esame delle procedure. Savarino, in tal senso, ha citato come esempio le lamentele ricevute da Maurizio Giugni, il commissario nazionale per la depurazione che in Sicilia sta seguendo decine di progetti. «Ci ha chiesto aiuto per accelerare la funzionalità di quella commissione», ha affermato Savarino. Tuttavia, nei giorni scorsi, lo stesso Giugni aveva espresso apprezzamento nei confronti della Cts. «Ciò che posso dire è che finora non abbiamo constatato ritardi nei lavori della commissione – dichiara Giugni contattato da MeridioNews – È vero che ho parlato di lentezze ma riguardano da una parte l’espletazione delle gare, e su questo tema bisogna pretendere di più da Invitalia, e dall’altra l’esame della documentazione da un punto di vista amministrativo, attività di cui si occupa il dipartimento regionale ma non la commissione. Lì forse – conclude Giugni – un potenziamento potrebbe apportare dei benefici». 

Stando a quanto risulta a MeridioNews, nei giorni scorsi dal governo Musumeci c’è chi avrebbe fatto capire che alla fine l’emendamento di Diventerà Bellissima sarebbe stato ritirato. Finora non è accaduto e quindi non resta che attendere cosa accadrà all’Ars. «Voler migliorare il funzionamento della macchina è apprezzabile, però bisogna essere cauti – conclude Palmeri -. Non dimentichiamoci che parliamo di questioni che attirano interessi di tutti i tipi e che, nel 2019, hanno portato allo scandalo corruzione che, oltre a Paolo Arata e Vito Nicastri, hanno coinvolto diversi funzionari della Regione».


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