Nuova ordinanza del governatore. Previsto l'ok preventivo delle Aziende sanitarie provinciali a qualsiasi progetto di realizzazione di strutture da adibire alla quarantena di chi sbarca. Per le feste nei locali richiami al distanziamento sociale e poco più
Covid, Musumeci vieta tendopoli e lascia le discoteche «Pericolo promiscuità migranti». Mascherina per ballare
Prima di realizzare tendopoli o altri luoghi dove fare trascorrere la quarantena ai migranti c’è bisogno dell’ok delle Asp. A disporre questo passaggio è il presidente della Regione Nello Musumeci con una nuova ordinanza nell’ambito delle attività di contenimento dell’epidemia di Covid-19. La presa di posizione rappresenta di fatto un messaggio nei confronti del governo nazionale e del progetto di realizzare una tendopoli nell’entroterra catanese, dove ospitare i migranti sbarcati in Sicilia in queste settimane.
«Niente tendopoli per ospitare i migranti e in caso di altre strutture individuate dal governo centrale serve la preventiva idoneità della locale Asp – si legge in una nota di palazzo d’Orleans -. La dura misura tiene conto dell’elevata incidenza dei soggetti positivi al Coronavirus tra le persone sbarcate nel territorio siciliano che è determinata, in larga parte, dalla promiscuità dei luoghi di partenza e di accoglienza, con l’effetto di un rapporto proporzionale assai superiore alla media regionale tra il numero complessivo dei soggetti interessati e quelli risultati positivi. Nelle more dell’eventuale sottoscrizione di un protocollo di sicurezza sanitaria tra il ministero dell’Interno e la presidenza della Regione Siciliana, chiesto più volte dallo stesso governatore – continua la nota – nell’ordinanza appena emanata viene disposto obbligo del tampone su ogni migrante sbarcato».
Di fatto il messaggio è rivolto a Roma e alle misure che il governo ha immaginato per gestire gli sbarchi nell’isola in un periodo non semplice, con la risalita dei contagi. «Prevista inoltre un’adeguata profilassi sanitaria con visita medica di tutti i soggetti interessati. Il divieto di allestire o utilizzare tensostrutture è determinato dai frequenti e deprecabili episodi quotidiani di fuga dei migranti e dalla pericolosa promiscuità che si determina fra gli stessi ospiti, con gli assembramenti», viene rimarcato nella nota di Palazzo d’Orleans.
L’ordinanza regionale tratta anche il tema degli assembramenti nei locali dell’isola, specialmente in vista del ferragosto. La notizia del ragazzo risultato positivo tra i partecipanti a una festa in riva al mare in un noto locale della movida catanese ha di fatto portato al centro dell’attenzione mediatica un fenomeno che da settimane era sotto gli occhi di tutti. A riguardo il governo regionale ha deciso il divieto di eventi al chiuso, mentre per quelli all’aperto – ovvero la stragrande maggioranza considerata la stagione – si ribadisce l’obbligo della mascherina e la riduzione della capienza massima. «La nuova ordinanza invita le prefetture e i sindaci a predisporre controlli nell’ambito delle rispettive competenze e prevede inoltre il massimo delle sanzioni amministrative per i trasgressori delle disposizioni – si legge nella nota del governo – In particolare, per le serate di Ferragosto, per agevolare l’organizzazione di controlli adeguati da parte delle autorità di pubblica sicurezza competenti, il governatore ha disposto l’obbligo di comunicazione entro le 48 ore antecedenti all’evento per gli esercenti delle attività destinate al ballo e con afflusso di pubblico numeroso».