A fare andare su tutte le furie il presidente della Regione è stata la richiesta del deputato di Italia Viva di valutare l'articolo sulle risorse allo sport con il voto segreto. «I siciliani ci chiedono chiarezza», ha urlato prima di abbandonare l'aula
Finanziaria, Musumeci si scaglia contro Luca Sammartino «Si vergogni, spero che di lei si occupi un altro palazzo»
«Si vergogni, lei e chi asseconda la sua richiesta». Bagarre a sala d’Ercole dove oggi è iniziato l’esame della legge finanziaria regionale. La seduta è stata sospesa dopo che, all’interno dell’aula, la tensione è salita quando a prendere la parola è stato Nello Musumeci. Il presidente della Regione, abbassata la mascherina, ha rivolto parole durissime all’indirizzo del deputato di Italia Viva Luca Sammartino, che poco prima aveva chiesto il voto segreto all’articolo riguardante le risorse destinate allo sport.
«Desiderio dire con estrema chiarezza che la richiesta del deputato Sammartino non fa onore né a lui né a questo parlamento – ha detto Musumeci -. Lei si dovrebbe vergognare, deputato Sammartino. Chiede la parola? Sì, tanto io sto lasciando l’aula». La discussione sulla legge di stabilità è arrivata al vaglio dei settanta deputati regionali in un momento caldissimo, considerata l’emergenza Covid-19 e gli appelli da più parti a fare in modo che la politica concentri gli sforzi sul superamento della crisi, non solo sanitaria ma anche economica.
A fare andare su tutte le furie Musumeci è stata la richiesta di votare senza rendere palese la volontà dei singoli deputati. Formula che già in passato il presidente della Regione aveva avuto modo di criticare e che spesso, nella storia dell’Ars, ha riservato sorprese. «Nel momento in cui tutta la comunità siciliana si aspetta chiarezza, nella legge di stabilità lei chiede di votare di nascosto. Si vergogni, lei e chi asseconda la sua richiesta. Per protesta, abbandono», ha detto Musumeci rivolgendosi al presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè.
Poco prima di chiudere il proprio intervento, Musumeci si è rivolto ancora una volta a Sammartino. «Mi auguro che di lei e di quelli come lei si possa occupare presto ben altro palazzo», ha urlato il governatore.