Esposto contro Borrometi, anche Rizzotto ritratta «Non ho mai voluto chiedere revoca della scorta»

Sono rimasti in tre. L’esposto a otto firme (una ritirata pressoché subito) presentato in commissione Antimafia per chiedere di indagare sulla veridicità degli episodi che hanno portato all’assegnazione della scorta per il giornalista Paolo Borrometi, sembra essersi sgonfiato come un soufflé cotto a temperatura troppo alta. Dopo l’esponente di Diventerà Bellissima Giuseppe Zitelli, è stata la volta dei tre deputati forzisti che avevano sottoscritto l’atto d’accusa, Riccardo Gallo, Riccardo Savona e Michele Mancuso. Adesso anche per il deputato eletto tra le file della Lega e poi passato a Ora Sicilia, Tony Rizzotto, arriva il momento di tirare i remi in barca. 

Informalmente Rizzotto aveva già comunicato l’intenzione all’Antimafia sabato scorso. Ma l’ufficialità – anche burocratica – è arrivata soltanto ieri. «Firmare quel documento è stato forse un atto di leggerezza da parte mia – ammette Rizzotto a Meridionews – ma sinceramente con Gennuso ne abbiamo discusso un mercoledì, in una pausa di cinque minuti tra una seduta di commissione e l’altra». 

«Lì per lì – prosegue il racconto del deputato – ho capito che si trattava di una richiesta di audizione per il giornalista e fino a lì non ci vedevo niente di male, anzi, poteva essere un’occasione di confronto, anche alla luce dei dissapori tra Gennuso e Borrometi, per questo ho firmato. Soltanto in un secondo momento mi sono reso conto che si stava mettendo in discussione l’assegnazione della scorta. Su quello non posso assolutamente essere d’accordo, questa terra ha già avuto troppi morti per mafia. Per questo ho deciso di revocare la firma».

Insomma, secondo la versione di Rizzotto si sarebbe trattato di un’incomprensione col deputato Giuseppe Gennuso, vero promotore dell’iniziativa contro Borrometi, da poco rientrato all’Ars dopo il patteggiamento per traffico di influenze nella inchiesta sulle sentenze pilotate. Un’acredine, tra i due, che va avanti da anni e di cui l’esposto in antimafia non è che l’ultimo capitolo di una rivalità antica. 

Ma l’incomprensione è partita da un’informazione veicolata in maniera imprecisa o da una ricezione disattenta? «Chi può dirlo – ammette ancora Rizzotto – è possibile che non avessi capito io, oppure può darsi che mi sia stato spiegato male. In questa vicenda è tutto possibile. In ogni caso è una mia libera scelta, non avevo subito pressioni per sottoscrivere e non ne ho subite per ritirare la firma».

Ma oltre i riflettori, per i corridoi del Palazzo è un fiorire di versioni rocambolesche, che raccontano invece una certa insistenza di Gennuso nei confronti dei colleghi, nei giorni precedenti la presentazione della lettera. Ma anche racconti sull’impossibilità, per chi voleva ritirare la firma, di mettersi in contatto col deputato di Ora Sicilia, arrivando al punto da rivolgersi alla batteria della Regione per comunicare con l’esponente siracusano.

E se quella è la versione dei fatti di chi ha fatto un passo indietro, a perorare la validità dell’esposto è invece Gaetano Galvagno, il deputato di Fratelli d’Italia che ha sottoscritto con convinzione il documento e che a Meridionews ammette: «Se i colleghi hanno letto male ciò che c’era scritto nella richiesta, è lecito che si ravvedano. Ritirare la firma rientra tra le prerogative di un deputato. Non vorrei però che, anziché una svista, possa essersi trattato di paura nei confronti di un ipotetico cerchio magico che potrebbe mettere in cattiva luce i firmatari. Non escludo – continua Galvagno – che prima o poi possa uscire qualche articolo su di me. Anche se non saprei quale potrebbe essere l’oggetto. In ogni caso, resta il fatto che non è accettabile che un parlamentare non possa permettersi di chiedere di fare luce su una vicenda».

Intanto monta la protesta anche sui social, dove in molti, soprattutto tra parlamentari cinquestelle, hanno manifestato la propria solidarietà a Borrometi. Dal viceministro Giancarlo Cancelleri agli eurodeputati Ignazio Corrao e Dino Giarrusso, fino al senatore Mario Giarrusso. Anche il leader della Lega Matteo Salvini è intervenuto sui social rivolgendo «abbraccio e sostegno a Paolo Borrometi, giornalista davvero libero e purtroppo anche a rischio. A lui va la nostra solidarietà, ma anche tutto l’appoggio e la protezione possibile».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]