Caso Arata, tensione nell’Udc tra Pierobon e Turano Il segretario Cesa a Palermo per parlare con i suoi

Il confronto, quello vero, è avvenuto tra i corridoi del Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana. È il 2 luglio, fuori ci sono 35 gradi, ma quelli percepiti tra i corridoi dell’Ars, nonostante l’aria condizionata, sembrano essere decisamente di più. Si è da poco conclusa l’audizione in commissione Antimafia di Alberto Pierobon, nella quale l’assessore veneto ha riportato la propria versione dei fatti sui rapporti con Paolo Arata, il consulente della Lega arrestato per i legami con Vito Nicastri (i due in Sicilia hanno interessi comuni nel settore delle rinnovabili).

Finita l’audizione, tra i corridoi del Palazzo Mimmo Turano incontra Pierobon, entrambi nella giunta Musumeci in rappresentanza dell’Udc. I presenti raccontano che il titolare delle Attività Produttive saluti il collega all’Energia pronunciando la frase «ti devo dire una cosa». È lì che – secondo il racconto di più persone che hanno assistito alla scena –  Pierobon sbotta: «Ah, adesso hai qualcosa da raccontarmi? Non avevi niente da dirmi prima?». Il riferimento è alla voce che già circolava, ma che Turano confermerà in Antimafia soltanto il giorno dopo, secondo la quale l’esponente centrista originario di Alcamo, saputo del coinvolgimento di Vito Nicastri nel progetto sull’impianto di biogas per il quale Arata insisteva sulle autorizzazioni, ha avvisato soltanto Gianfranco Micciché. Perché, ha detto Turano all’antimafia, «il presidente dell’Assemblea fu l’unico che mi chiamò».

Turano e Pierobon si rincontreranno poco dopo, questa volta a porte chiuse, in una riunione del gruppo parlamentare Udc all’Assemblea, alla presenza del segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, e – appunto – dei due assessori regionali espressione dello scudocrociato in giunta Musumeci. Un vertice fissato già da prima, in cui si sono discusse le strategie politiche, la questione della nomina del sovrintendente alla Foss, con la revoca dell’incarico a Ester Bonafede, i prossimi appuntamenti politici in vista del congresso nazionale del partito, il 17 e 18 luglio a Roma. 

E in cui, ovviamente, si è anche toccato il caso Arata. Diversi tra i presenti raccontano che in effetti anche in quella sede Pierobon avrebbe chiesto al collega Turano per quale ragione non abbia ritenuto di avvisarlo. Secondo quanto filtra da ambienti vicini all’assessorato all’Energia, Turano si sarebbe più volte scusato per non avere avvisato il collega. Ma anche in questo caso, i vicinissimi a Turano smentiscono che in effetti siano mai arrivate delle scuse formali, per quanto chi conosce l’assessore alcamese racconti anche di «un certo rammarico e dispiacere per la vicenda da parte di Turano». Aggiungendo anche che l’assessore «ritiene di avere fatto il suo dovere facendo muro rispetto alle richieste di Arata e avendo avvisato chi effettivamente gli aveva fatto incontrare Arata, cioè Micciché».

Ancora una volta, insomma, il dato che emerge è quello di una discordanza tra le versioni riportate dai diversi assessorati. Quasi si trattasse di universi a sé stanti. E Lorenzo Cesa? «Non si è sbilanciato in nessuna direzione» ammettono ancora i presenti. Che però sottolineano anche come «si percepisse una perplessità da parte di Cesa nel comprendere le ragioni per cui l’assessore all’Energia non fosse stato messo in allarme, dato che quei progetti dovevano necessariamente passare dagli uffici di viale Campania». E Cesa questo lo sapeva bene, dato che conosceva Arata sia in quanto ex parlamentare, sia perché, stando alle carte dell’inchiesta, Arata avrebbe tenuto aggiornato Cesa sui suoi interessi in Sicilia e sui suoi contatti con Pierobon. Al segretario nazionale in particolare Arata avrebbe tessuto le lodi di Pierobon, precisando anche di avere percepito un certo «isolamento» dell’assessore veneto all’interno della giunta.

Un isolamento che, in effetti, continua a filtrare anche adesso. A partire dal fatto che la decisione di azzerare l’ufficio di gabinetto del Territorio e Ambiente, per esempio, sarebbe stata condivisa tra Toto Cordaro e Nello Musumeci. Quest’ultimo, tra l’altro, avrebbe anche incontrato Mimmo Turano negli scorsi giorni. Mentre si racconta di un certo gelo proprio tra Palazzo d’Orleans e viale Campania. Voci, almeno al momento. Che però circolano con insistenza. Mentre il governatore «segue la vicenda con attenzione». Ma la osserva da bordo campo.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]