Stabilizzazioni di forestali, ex Pip, precari. Nuove assunzioni all'Arpa e al vivaio Paulsen. Pioggia di finanziamenti per enti e territori di appartenenza dei deputati. C'è tutto questo nella legge di stabilità venuta fuori dopo gli emendamenti dei parlamentari. Ma mancherebbero circa 50 milioni di euro. E l'approdo all'Ars salta
Finanziaria caos, il testo arriverà in aula solo domani M5s: «Musumeci richiami all’ordine la maggioranza»
La legge di stabilità 2018 non arriverà all’Ars neanche stasera. Dopo il rinvio di stamattina, la seduta era prevista per le 20. Ma il testo non è stato incardinato. Se ne riparla domani, quando l’aula è convocata per le 16. «La manovra finanziaria è frutto del lavoro di tutto il Parlamento che l’ha voluta così e io rispetto la volontà del Parlamento». Il presidente della Regione Nello Musumeci non va oltre. Eppure di cose da dire ce ne sarebbero tante rispetto alla versione aggiornata della legge di stabilità 2018, venuta fuori dalla commissione Bilancio dopo la pioggia di emendamenti presentata dai deputati dell’Ars. Gli articoli sono passati da 36 a 120. E in queste ore regna il caos.
La Finanziaria sarebbe dovuta approdare in aula oggi, dopo un ulteriore filtro che spetta al presidente dell’assemblea Gianfranco Miccichè e ai suoi uffici. Ma di problemi ne sono sorti parecchi, a cominciare dal fatto che la manovra sembra essere in disequilibrio: mancano cioè le coperture finanziarie per garantire la pioggia di finanziamenti contenuti nella legge. Si parla di una forbice che oscilla tra i 30 e i 50 milioni di euro. Da ore è in corso una riunione negli uffici per venire a capo della situazione, anche i funzionari della commissione Bilancio hanno raggiunto il dipartimento dell’Economia. E sarà una lunga nottata per garantire che almeno domani il testo possa essere incardinato. Anche perché, da quel momento scatteranno altre 24 ore di tempo per presentare ulteriori emendamenti. A questo punto diventa probabile che i deputati lavoreranno anche il 25 aprile, perché l’esercizio provvisorio scade il 30.
«È una situazione molto grave – attacca il leader del Movimento 5 stelle Giancarlo Cancelleri – ci sono almeno una sessantina di articoli che non sono altro che mancette a enti e territori vari. Per non parla degli articoli che rischiano l’impugnativa perché anticostituzionali e di quelli che svuotano il fondo degli enti locali. E davanti a tutto questo Musumeci dice che rispetta la volontà del Parlamento? È imbarazzante – continua il deputato pentastellato a MeridioNews – Musumeci è responsabile, deve richiamare all’ordine la sua maggioranza, perché sono i loro deputati il problema». Sugli stessi toni anche Claudio Fava, di Cento passi: «Una finanziaria Frankenstein, del tutto fuori controllo, fabbricata mettendo insieme decine di interventi a pioggia a uso e beneficio dei deputati della maggioranza che li hanno proposti o imposti. Per cercare in aula i voti della sua risicatissima maggioranza – prosegue Fava – la giunta Musumeci ha trasformato la manovra finanziaria in una gigantesca tabella H, che nulla ha a che fare con uno strumento programmazione politica ed economica».
La nuova Finanzaria post emendamenti dei deputati ha due certezze: nuove assunzioni e pioggia di finanziamenti. È prevista la stabilizzazione (quindi a tempo indeterminato) dei precari degli enti locali, dei forestali finora nella fascia occupazionale dei 151 giorni, degli operai ex Pip di Palermo che passano alla società partecipata Resais; la formazione di un elenco regionale dei lavoratori dipendenti del vivaio Federico Paulsen di Palermo (che dipende dell’assessorato all’Agircoltura) da cui attingere per nuove assunzioni; l’assunzione di nuovo personale all’Arpa. Ci sono poi i finanziamenti a pioggia. In sostanza molti parlamentari hanno cercato, come da tradizione, di portare soldi sui propri territori di appartenenza: un milione di euro per Lampedusa e Pozzallo; un milione al Comune di Comiso per incrementare l’attività cargo dell’aeroporto; un milione per i Comuni che hanno ottenuto la Bandiera blu; un altro milione da spartire tra i Comuni che hanno ricevuto il premio di Borgo dei Borghi; 50mila euro ciascuno a Mistretta, Modica e Nicosia per l’apertura di sezioni distaccate degli uffici giudiziari; 20 milioni di euro per l’emergenza idrica a Messina; 300mila euro per il teatro Comunale di Adrano e 150mila per quello di Sciacca; 500mila euro per acquisire al patrimonio della Regione la fornace Penna, sulla spiaggia di Sampieri a Scicli, famosa anche perché usata nella fiction del commissario Montalbano per rappresentare la Mànnara. Al Club Nautico Gela andranno 50mila euro per la prima prova coppa Sicilia Opimiste con 120 barche a vela monoposto, mentre altrettanti soldi vanno all’Associazione sportiva Caltanissetta corse per un rally.
Ma ci sono anche 200mila euro per il ripopolamento del coniglio selvatico e 5 milioni e mezzo alle scuole paritarie. Si dà il via libera alla costruzione di nuove discariche destinate a ricevere amianto, in attesa della realizzazione di un impianto per il trattamento del pericoloso materiale, struttura che, stando alla legge del 2014, sarebbe dovuta essere pronta nel 2016. Sempre in tema amianto sono previsti 10 milioni per il censimento dei manufatti e 40 milioni per le bonifiche.
«Molte di queste spese – spiega Cancelleri – attingono al fondo degli enti locali. Quei soldi servirebbero ai Comuni per erogare servizi, per la pubblica amministrazione. Siamo preoccupati che, se non verranno stralciati diversi articoli, ai Comuni resteranno le briciole». Musumeci, oggi in visita a Gravina, ha parlato di voler provvedere a una riforma della finanza locale «perché – ha detto – continuando di questo passo, gli enti locali in Sicilia, comuni e province, non avranno più futuro. Non possiamo più garantire neppure i servizi essenziali. Abbiamo un indebitamento di 8 miliardi e mezzo. Non riusciamo a chiudere neppure il bilancio ordinario e, se non fosse per i fondi extra regionali, non avremmo neppure la possibilità di investire nelle opere pubbliche. Per fortuna – ha proseguito il governatore – i fondi extra bilancio ce lo consentono. Abbiamo 6 miliardi da spendere ma non abbiamo trovato un progetto e stiamo quindi lavorando per redigerli e mettere le imprese nelle condizioni di costruire strade e scuole».